IT-CPA-ST0124-0000001

Archivio del Consorzio di bonifica Palata Reno

1954 - 1988
con docc. dal 1882

168 registri, 731 buste (con all'interno 31 registri, 881 fascicoli)

Nel fondo si conservano i documenti prodotti ed acquisiti dal Consorzio di bonifica Palata Reno nel corso della sua esistenza.

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0124-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio del Consorzio di bonifica Palata Reno
Data 1954 - 1988
con docc. dal 1882
Consistenza 168 registri, 731 buste (con all'interno 31 registri, 881 fascicoli)
Soggetto conservatore Consorzio della Bonifica Renana
Via S. Stefano 56 - 40125 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica Il fondo del Consorzio di bonifica Palata Reno, alla fine degli anni '90 del XX secolo, era in buona parte collocato presso gli uffici di Bologna in via Amendola 12, mentre la contabilità, i documenti relativi ai progetti ed altra documentazione erano divisi tra lo stabilimento idrovoro di Bagnetto, la chiavica di Sostegno (entrambi nel comune di Sala Bolognese in provincia di Bologna) e una vecchia casa abbandonata di proprietà del Consorzio, in località Valbona (nel Comune di Sant'Agata Bolognese in provincia di Bologna). Successivamente, a più riprese, tutto il materiale fu trasferito nell'archivio di concentrazione dei fondi storici del Consorzio di bonifica Reno Palata (il cambio di denominazione da Palata Reno a Reno Palata è dovuto alla trasformazione dell'ente conseguita con delibera del Consiglio regionale per l'Emilia Romagna n. 1664 del 12 novembre 1987) a San Giovanni in Persiceto (Bo), dove è stato effettuato anche l'ultimo riordino.

Il fondo nel 2002 fu danneggiato da una perdita di acqua derivata da un guasto a delle tubazioni nei locali in cui era in parte conservato: in seguito a quell'evento il Consorzio di bonifica Reno Palata incaricò la cooperativa CRECS di occuparsi dello scarto della documentazione irrecuperabile e del ricondizionamento del materiale salvato.

Nel 1984 il Consorzio di bonifica Palata Reno depositò presso l'Archivio di Stato di Bologna il materiale più antico (1809-1929) ereditato dai due consorzi che, in seguito alla sua istituzione, vennero soppressi: i consorzi di bonifica Cavamento Palata e Reno Samoggia. In quell'occasione la dottoressa Ingrid Germani compilò un inventario della documentazione trasferita, che ancora oggi è disponibile presso la sala di studio dell'Istituto.
Queste le serie descritte nell'inventario:

Congregazione consorziale del primo circondario Cavamento Palata

- Atti di segreteria (1821-1929; bb. 159);
- Protocolli ed Indici (1821-1929; regg. 209);
- Tasse (1809-1910; bb. 10);
- Catasto vecchio (1843-1924; bb. 13);

Congregazione consorziale di scolo del secondo circondario Dosolo

- Atti di segreteria (1821-1929; voll. 114);
- Atti di contabilità e ragioneria (1858-1928, bb. 37);

Consorzio bacino Dosolo

- Atti di segreteria (1890-1929, bb. e voll. 12);
- Atti di contabilità e ragioneria (1920-1929; bb. 9);

Consorzio di difesa dei torrenti Ghironda e Martignone

- Atti (1872-1895; voll. 9).

Si segnala che all'epoca del trasferimento non tutta la documentazione dell'allora Consorzio di bonifica Palata Reno risultò probabilmente di facile accesso, perché in disordine e dispersa in diverse sedi senza strumenti di corredo. Infatti nel corso dei diversi interventi di riordino effettuati a partire dal 2000, è stata identificata altra documentazione affine e coeva (dal XIX secolo fino al 1929) a quella già versata. Tale documentazione, prodotta dagli antichi consorzi preesistenti al 1929, oggi è conservata nell'Archivio storico del Consorzio della bonifica renana (che dal 2009 ha ereditato tutto il patrimonio archivistico), dove è stata inventariata ed integrata con i rispettivi fondi di appartenenza (Cavamento Palata e Reno Samoggia) insieme alle carte datate successive al 1929.

Contenuto

Nel fondo si conservano i documenti prodotti ed acquisiti dal Consorzio di bonifica Palata Reno nel corso della sua esistenza.
Criteri di organizzazione Le operazioni di trasferimento che, nell'arco di una decina di anni, riunirono il fondo in un'unica sede, più idonea alla conservazione, a San Giovanni in Persiceto (Bo), furono condotte interamente dal personale del Consorzio di bonifica Reno Palata (il cambio di denominazione da Palata Reno a Reno Palata è dovuto alla trasformazione dell'ente conseguita con delibera del Consiglio regionale per l'Emilia Romagna n. 1664 del 12 novembre 1987). I due nuclei principali e più consistenti furono collocati distintamente sugli scaffali: per il carteggio amministrativo fu ripristinato l'ordinamento sulla base del titolario adottato dall'ente produttore, mentre la documentazione contabile (in preponderanza mandati di pagamento) fu ordinata cronologicamente per anno; tutto il resto del materiale rimase invece in disordine sugli scaffali.
Poiché, a parte il titolario utilizzato solo per la corrispondenza, non vi erano altri strumenti di corredo, l'intervento, che ha portato all'attuale inventariazione e sistemazione definitiva, si è inizialmente incentrato sull'ordinamento di tutta la documentazione disordinata, finalizzato all'individuazione delle serie, sulla base della struttura di altri archivi di consorzi di bonifica già riordinati. Nel corso del riordino quasi tutti i contenitori originali, poiché danneggiati o difettosi, sono stati sostituiti.
All'interno di ogni serie la posizione fisica dei faldoni o dei registri descritti riparte ogni volta da 1, così come ricomincia da 1 quella delle singole unità (fascc., mazzi, a volte regg. ecc.) contenute in ciascuna busta.
Il numero di corda definitivo è invece costituito dalla sigla Palata Reno e da una numerazione unica progressiva per l'intero fondo che è stata applicata, mediante etichette, a tutti i contenitori ed i registri di tutte le serie.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Consultabilità Per consultare la documentazione occorre concordare un appuntamento con il responsabile dell'archivio del Consorzio della bonifica renana.
Lingua Italiano
Stato di conservazione buono Lo stato di conservazione della documentazione è generalmente buono.

Note

Note redazionali Inventario a cura di Elisabetta Angrisano, Gianni Borgognoni e Alessandra Vittoria Massagrande redatto nel 2011 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.