IT-CPA-FT0013-0000522

Jordis Grazia

1960 - 2000 (date attribuite)

27 Scatole. Totale di 4715 Fotografie

Il subfondo è costituito dal materiale iconografico commissionato e raccolto per le uscite della rivista "Ospedali della vita" o prodotto per diverse finalità, ma ugualmente utilizzato nelle pubblicazioni del periodico dal 1974 fino ai primi anni Duemila.

Per quanto riguarda le fotografie contenute nella serie "Ospedali della (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0013-0000522
Identificativo gerarchico scheda 00001.00007
Livello di descrizione subfondo
Denominazione Jordis Grazia
Data 1960 - 2000 (date attribuite)
Tipologia materiale misto
Consistenza 27 Scatole. Totale di 4715 Fotografie
Soggetto conservatore Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Bologna
Via Castiglione 29, 40124 - Bologna.
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento, Jordis Grazia fece parte del consiglio d'amministrazione degli ospedali di Bologna e la sua attività di amministratore proseguì fino agli anni Novanta.
L'approvazione della proposta di pubblicazione della rivista "Ospedali della vita" e la nomina della sua direzione e redazione risalgono alla adunanza tenuta dal consiglio d'amministrazione del 24 maggio 1973. In questa occasione Jordis Grazia aveva riferito dell'opportunità anche per l'Ente ospedali di Bologna, al pari degli altri maggiori enti ospedalieri italiani, di realizzare la pubblicazione di una rivista periodica, che fosse non solo uno strumento di informazione e di diffusione delle numerose attività dell'ente, ma che potesse anche costituire, grazie alla collaborazione di tutti gli operatori ospedalieri, un momento d'incontro, elaborazione e diffusione degli studi negli aspetti politici, tecnici, giuridici ed economici dell'assistenza sanitaria ed ospedaliera bolognese.
Direttore responsabile del periodico venne nominato l'onorevole Luigi Orlandi, presidente dell'Amministrazione degli ospedali; Jordis Grazia, Giorgio Bettini, Gianfranco Ragonesi e Giuliano Vincenti costituirono la segreteria di redazione, mentre Ruggero Benini, Cesare Augusto Scota, Innocenzo Moretti, Giuseppe Ricciarelli, Vittorio Sabena e Mario Zanetti formarono il comitato di redazione.
La rivista "Ospedali della vita", con periodicità bimestrale ed integrata da un bollettino quindicinale col medesimo titolo, vide la sua prima uscita nel marzo del 1974, come documentato dal servizio fotografico "Conferenza stampa per presentazione 1° numero rivista" che mostra alcuni momenti della conferenza stampa di presentazione, e proseguì la sua pubblicazione fino al 2007, anno in cui ha cessato le pubblicazioni per decisione comune delle aziende sanitarie proprietarie della testata.
Jordis Grazia collaborò alla rivista fino al 2001, anno in cui, tra le altre cose, la rivista aprì il suo sito internet e diede inizio alla pubblicazione anche online.

Le fotografie che costituiscono la serie "Ospedali della vita" sono state raccolte e commissionate, dall'inizio degli anni Settanta fino agli anni Novanta del Novecento, da Jordis Grazia. Quest'ultima le ha conservate e organizzate in uno schedario presso il suo ufficio a palazzo Ratta-Pizzardi di Bologna, sede amministrativa dell'Azienda unità sanitaria Locale di Bologna. L'organizzazione dei materiali, così come la si è potuta desumere, rimanda ad una finalità pubblicistica, confermata dalla presenza di alcune delle fotografie della serie pubblicate nelle uscite del periodico "Ospedali della vita".

I materiali che costituiscono la serie "Beni artistici foto" sono invece probabilmente frutto di una campagna di censimento delle proprietà e dei beni artistici dell'Amministrazione degli ospedali di Bologna commissionata da quest'ultima. Nonostante i materiali fossero accompagnati da un documento dattiloscritto indicante un preventivo di spesa per la riproduzione delle opere d'arte ad opera dello studio fotografico di Achille Villani di Bologna, non è possibile stabilire il reale autore delle stampe non essendo presente alcun timbro o altra indicazione a riguardo. Si può tuttavia presumere che anche queste fotografie siano state utilizzate come materiali iconografici per la pubblicazione.
Modalità di acquisizione I materiali che costituiscono il subfondo sono per lo più frutto di commissioni a studi fotografici specializzati, chiamati a documentare particolari eventi legati alla vita degli ospedali costitutivi l'Amministrazione degli ospedali di Bologna, a censire i beni e le proprietà dell'azienda ospedaliera e a documentare alcuni aspetti della città di Bologna, con lo scopo di costituire un bacino iconografico cui attingere per la pubblicazione della rivista "Ospedali della vita".

Contenuto

Il subfondo è costituito dal materiale iconografico commissionato e raccolto per le uscite della rivista "Ospedali della vita" o prodotto per diverse finalità, ma ugualmente utilizzato nelle pubblicazioni del periodico dal 1974 fino ai primi anni Duemila.

Per quanto riguarda le fotografie contenute nella serie "Ospedali della vita", seguendo il ricostruito ordinamento dello schedario, si trovano, suddivisi per nuclei tematici, materiali relativi a:

- la città di Bologna, le sue rilevanze storiche, artistiche, urbane e monumentali e le sue realtà industriali dalla fine degli anni Sessanta alla fine del decennio successivo;
- gli eventi e le attività di varia natura legati all'amministrazione ospedaliera dalla fine degli anni Sessanta fino alla fine del decennio successivo;
- i diversi ospedali di Bologna gestiti dall'amministrazione e le strutture ed i servizi da questi offerti dalla fine degli anni Sessanta fino agli inizi degli anni Ottanta (ospedale Bellaria "Carlo Alberto Pizzardi", ospedale Maggiore "Carlo Alberto Pizzardi", ospedale Maggiore "Carlo Alberto Pizzardi" sezione D'Azeglio, ospedale "Marcello Malpighi" di Montecatone; ospedale S. Camillo e ospedale policlinico S. Orsola;
- le proprietà mobili ed immobili e i beni storico-artistici patrimonio dell'amministrazione ospedaliera, in buona parte lascito del marchese Carlo Alberto Pizzardi alla sua morte nel 1922;
- la ricerca scientifica, le scoperte e le terapie portate avanti dagli specialisti operanti nelle strutture ospedaliere bolognesi dagli anni Ottanta del Novecento fino alla fine del decennio successivo.

La serie "Beni artistici foto", contiene invece materiale fotografico per molti versi simile a quello che nella serie precedente documentava le proprietà artistiche mobili e immobili dell'Amministrazione (in alcuni casi sono addirittura presenti copie di identiche stampe), trattandosi infatti di una sorta di censimento dei beni storico-artistici di proprietà dell'Amministrazione degli ospedali, provenienti in modo particolare dal patrimonio dell'Ospedale Maggiore "Carlo Alberto Pizzardi", di palazzo Ratta-Pizzardi e del castello di Bentivoglio.
Criteri di organizzazione Metodologia d'intervento:

Al momento del ritrovamento in uno dei locali seminterrati adibiti ad archivio presso palazzo Ratta-Pizzardi, sede legale dell'Ausl di Bologna, la documentazione non solo si presentava assolutamente sprovvista di strumenti di corredo, ma era stata conservata secondo diverse modalità.
Nello specifico, la documentazione della corposa serie "Ospedali della vita", suddivisa all'interno di tasche in cartoncino munite di etichetta, era raccolta, in modo caotico, in quattro scatoloni, nei quali sono state trovate anche alcune parti costitutive la struttura in ferro dell'originario schedario, probabilmente smantellato nel 2003 alla morte di Jordis Grazia, mentre le fotografie della serie "Beni artistici foto" erano contenute in un faldone, rinvenuto nella scaffalatura di uno dei locali adiacenti.

La prima serie, "Ospedali della vita", è derivata dallo smantellamento dello schedario, le cui tasche sono state rinvenute all'interno di quattro diversi scatoloni, per un totale di 65, alcune delle quali vuote. Quasi ogni tasca presentava applicata a lato un'etichetta recante l'indicazione a stampa del contenuto presente. Alcune indicazioni erano riportate a caratteri maiuscoli, altri minuscoli.
All'interno di ciascuna tasca le stampe si presentavano, per lo più, condizionate in buste di carta suddivise per servizi fotografici o altrimenti sciolte. Le buste recavano quasi sempre indicazione ms. circa il soggetto rappresentato, l'evento documentato e in generale il contenuto delle singole unità di condizionamento. Quasi sempre titolazione e contenuto si corrispondevano puntualmente, anche se in alcuni casi era possibile riscontrare delle discrepanze, se non addirittura delle palesi mancanze di corrispondenza. Queste occorrenze sembravano essere per lo più dovute o ad un'errata ricollocazione in seguito alla consultazione quando era ancora presente lo schedario o alla disattenzione in fase di trasferimento delle tasche nello scatolone, in seguito al quale alcune delle buste (e soprattutto alcune delle stampe e delle diapositive sciolte) sono fuoriuscite, mescolandosi con altre, per essere poi inserite in modo disattento in tasche o buste non corrispondenti. Ciò spiega la presenza di tasche provviste di titolo, ma prive di contenuto e di stampe mal collocate. A facilitare l'individuazione delle discrepanze era presente sul verso di molte delle stampe un'indicazione ms. recante una dicitura del tutto simile a quella delle etichette delle tasche o a quella iscritta sulle buste.

Successivamente alla ricognizione sono state ricondotte le stampe ai corrispondenti servizi e questi ultimi alle coerenti tasche, dove possibile, con l'ausilio delle indicazioni mss. sul verso delle fotografie, le iscrizioni apposte sulle buste di carta e le etichette delle tasche. Laddove queste ultime non presentavano etichetta, ma il contenuto al loro interno era ben distinguibile, è stata data una titolazione similare a quella originale delle altre tasche.
Una volta ricondotti coerentemente i materiali si è cercato di restituire, nel modo più conservativo possibile, l'ordine e la struttura che lo schedario poteva presentare originariamente.
Prima del riordino le tasche corredate da etichetta si presentavano in questa successione e con una precisa differenziazione tra titolazioni a caratteri maiuscoli e minuscoli: "Aroer"; "Pronto soccorso"; "Ginecologia"; "Laboratorio"; "Cardiochirurgia"; "Astanteria"; "Nuove chirurgie"; "Pediatria"; "Convegni vari"; "Conferenze stampa"; "Pediatria"; "Cerimonie ufficiali"; "Cerimonie interne"; "Quadri"; "Ced"; "Villa MalvezziI"; "Uffici"; "Sede centrale"; "Bentivoglio"; "Varie"; "Radioterapia"; "Neuroradiologia"; "Cucina"; "S. Orsola"; "Montecatone"; "Nefrologia"; "Microbiologia"; "Fisiopatolgia cef"; "Tisiatria"; "Sez. Azeglio"; "Pronto soccorso"; "S. Camillo"; "Centrale termica"; "Mensa"; "Unità coronarica"; "Oncologico"; "Stomatologia chirurgia maxillo facciale"; "Maggiore"; "Medicina nucleare"; "Servizio dietetico"; "Rianimazione"; "Pediatria"; "Radiologia"; "Montagnola"; "Palazzi"; "Piazza Maggiore"; "Chiesa"; "Sala anatomica (Archiginnasio)"; "Piazza Mercanzia"; "Bologna. Panorami centro città"; "Strade, portici, etc."; "Chiesa della Vita"; "Diapositive".

Nonostante il caotico collocamento delle tasche negli scatoloni e la mancata presenza di una numerazione in questi ultimi che rendesse la giusta successione delle tasche, era possibile dedurre la presenza di differenti nuclei tematici a cui ridurre la successione, non solo, la riscontrata presenza di etichette con indicazioni a caratteri maiuscoli ed etichette con indicazioni a caratteri minuscoli portava a supporre, all'interno delle suddivisioni tematiche, un ulteriore ordine gerarchico delle tasche.
Sulla base di questa ipotesi e successivamente ad una prima individuazione dei differenti nuclei tematici (Bologna; Incontri, convegni, inaugurazioni e congressi; Ospedale Bellaria "Carlo Alberto Pizzardi" di Bologna; Ospedale Maggiore "Carlo Alberto Pizzardi" di Bologna; Ospedale Maggiore "Carlo Alberto Pizzardi" sezione D'Azeglio di Bologna; Ospedale "Marcello Malpighi" di Montecatone; Ospedale S. Camillo di Bologna; Ospedale policlinico S. Orsola di Bologna e Proprietà, beni artistici, sedi amministrative e operative), è iniziato il riordino dei materiali partendo dai nuclei dove le gerarchie erano più facilmente evidenti (le serie relative alla città di Bologna e agli ospedali) e terminando con gli altri (Incontri, convegni, inaugurazioni e congressi e Proprietà, beni artistici, sedi amministrative e operative).

Da questa operazione rimanevano escluse le tasche "Diapositive", "Varie" e altre prive di etichetta all'interno delle quali erano contenute delle buste di carta in cui erano raccolti materiali fotografici che in alcuni casi appartenevano a precisi servizi già ricondotti. Poiché in tutti questi casi le fotografie all'interno delle diverse tasche mostravano contenuti trasversali alle diverse sottoserie tematiche individuate si è preferito lasciarle a parte e farle diventare esse stesse sottoserie. Nel caso specifico delle tasche prive di titolo contenenti buste di carta prive d'iscrizioni, se non indicazioni circa il destinatario dei materiali (Jordis Grazia), al cui interno vi erano i materiali più vari, si è deciso di non ricondurre le stampe ai servizi, anche dove era possibile l'individuazione, e di indicare invece nei titoli attribuiti (Diverso materiale iconografico raccolto e consegnato a Jordis Grazia per le uscite della rivista; Materiale iconografico e referti medici specialistici utilizzati per l'uscita di qualche numero della rivista; Materiale iconografico per le copertine delle riviste) il contenuto delle raccolte e il loro scopo. La scelta è stata guidata dalla volontà di mantenere traccia dell'utilizzo del materiale fotografico conservato all'interno dello schedario come serbatoio iconografico per le diverse uscite della rivista.

Alla fine dell'intervento di riordinamento la struttura della serie si mostra articolata su due livelli di sottoserie: a livello superiore le sottoserie create durante l'intervento di riordino e corrispondenti ai nuclei tematici inizialmente individuati (fatta eccezione per le sottoserie "Diapositive"; "Varie", corrispondenti a tasche con titolazione a caratteri maiuscoli, e Materiale fotografico utilizzato per le uscite della rivista "Ospedali della vita") e a livello inferiore sottoserie, a volte tematiche costituite nel corso dell'intervento e a volte corrispondenti a tasche che presentavano in origine iscrizione a caratteri maiuscoli nelle etichette. A queste ultime si collegano poi le unità archivistiche costituite dai diversi servizi fotografici e serie tematiche, corrispondenti talvolta al contenuto delle tasche con etichetta recante l'iscrizione a caratteri minuscoli, talvolta a quello delle buste di carta.
I due livelli di sottoserie sono ordinati alfabeticamente, secondo il presunto ordine dello schedario, mentre le unità archivistiche collegate alla sottoserie inferiore sono ordinate secondo un criterio cronologico crescente.

Diverso è stato l'approccio nei confronti dei materiali costitutivi la serie "Beni artistici foto". Essendo le stampe e le diapositive che la componevano condizionate, per servizi fotografici o serie tematiche, all'interno di buste di carta sulle quali era presente l'indicazione ms. circa il contenuto e i soggetti rappresentati (in tutti i casi opere d'arte di proprietà dell'Amministrazione ospedaliera, ma con differenti provenienze), l''intervento si è limitato all'individuazione delle provenienze dei beni artististi in riproduzione, rese come sottoserie e sulla suddivisione in base a queste delle stampe costitutive i servizi fotografici e le serie tematiche conservati nelle buste.

Descrizione fisica

Fonti e risorse collegate

File sulla documentazione

Condizioni d’uso

Consultabilità

Proprietà dell'Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Bologna, via Castiglione 29, 40124 - Bologna.

Fatte salve le norme di legge sulla consultabilità, si prevede la richiesta di autorizzazione per la consultazione e l'eventuale riproduzione dei materiali da inoltrare al responsabile del patrimonio storico artistico dell'Ausl di Bologna, dottor Graziano Campanini.

Restrizioni d'uso Dove non diversamente indicato, i diritti sono dell'Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Bologna, via Castiglione 29, 40124 - Bologna.
Stato di conservazione I materiali di cui è costituito il subfondo presentano nel complesso un buono stato di conservazione. Fanno eccezione alcune stampe che presentano viraggio dei colori o danni, macchie e strappi imputabili a residui di nastro adesivo o elastici deteriorati.

Note