IT-CPA-FT0073-0000001

Raccolta fotografica di Francesco Lorenzo Pullé e del Museo Indiano di Bologna

1885 - 1930 (date attribuite)

15 Scatole. Totale di 722 Fotografie

La raccolta è costituita da materiale fotografico databile tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, in modo particolare risalenti agli anni 1895-1903, acquisito e in parte anche realizzato da Francesco Lorenzo Pullè, professore di Filologia indoeuropea e Sanscrito presso la Regia Università di Bologna dal 1900 al 1926.
Si conservano in (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0073-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione collezione/raccolta
Denominazione Raccolta fotografica di Francesco Lorenzo Pullé e del Museo Indiano di Bologna
Data 1885 - 1930 (date attribuite)
Tipologia positivi
Consistenza 15 Scatole. Totale di 722 Fotografie
Luogo di conservazione Museo Civico Medievale (Palazzo Ghisilardi), Via Manzoni, 4 - 40121 Bologna
Soggetto conservatore Musei Civici d'Arte Antica - Museo Civico Medievale
Via Manzoni 4, 40121 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica La raccolta fotografica conservata presso il Museo Civico Medievale di Bologna è stata oggetto di un intervento di ricognizione, riordino e inventariazione soltanto alla fine degli anni Ottanta del Novecento, si ipotizza per opera dell'archeologo Giovanni Verardi, che ha suddiviso i materiali in sette nuclei principali secondo diversi criteri, in particolare: su base tematica, secondo provenienza geografica e in base alle diverse responsabilità autoriali riconosciute.
A seguito dell'intervento della fine degli anni Ottanta del Novecento è stato inoltre redatto un elenco dattiloscritto, solo parzialmente conservato, e le fotografie, sui versi delle quali sono riportati i singoli numeri di inventario ("1-717") che le identificano in relazione all'elenco dattiloscritto, sono state suddivise in quattordici buste, sulle quali è stata apposta un'etichetta recante indicazioni dattiloscritte relative al numero dell'unità di conservazione e al contenuto.
All'inizio dell'attuale intervento di riordino e inventariazione la documentazione si mostrava dunque così organizzata:

- "Cartone I: Gandhara (Incerte)": fotografie nn. 1-71;
- "Cartone II: Gandhara-Chadigara": fotografie nn. 72-148;
- "Cartone III: Gandhara (riconosciute)": fotografie nn. 149-209;
- "Cartone IV: Gandhara-Chandigarh": fotografie nn. 210-350;
- "Cartone V: Tibet-Paar-Darjeeling": fotografie nn. 351-416;
- "Cartone VI: Viaggio I": fotografie nn. 417-471;
- "Cartone VII bis: Viaggio 2: Indocina-Madras": fotografie nn. 472-516;
- "Cartone VIII: Viaggio 3: Materiale antropologico-Saigon": fotografie nn. 518-530;
- "Cartone IX: Ceylon": fotografie nn. 531-533;
- "Cartone X: India del Nord": fotografie nn. 534-577;
- "Cartone XI: Del Tufo": fotografie nn. 578-613;
- "Cartone XII: Del Tufo": fotografie nn. 614-643;
- "Cartone XIII: Del Tufo": fotografie nn. 644-699;
- "Cartone XIV: Oggetti: Musei, esposizioni, varie": fotografie nn. 700-717.

Nel 2017 si è proceduto, a opera di Marta Magrinelli e Luca Villa, a un nuovo ordinamento e descrizione della raccolta fotografica mediante l'applicativo informatico xDams.
Modalità di acquisizione La raccolta è costituita da materiale fotografico databile tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, acquistato e in parte anche realizzato da Francesco Lorenzo Pullè. Le fotografie sono legate in particolar modo al viaggio dello studioso nel Sud-est asiatico e nel Subcontinente Indiano, e furono da questi raccolte per essere utilizzate in occasione di conferenze su temi legati alla storia dell'arte orientale, nel contesto di pubblicazioni inerenti alla sua attività scientifica e, soprattutto, per illustrare le sale del Museo Indiano di Bologna (1907-1935), collocato nel Palazzo dell'Archiginnasio e sorto per iniziativa congiunta dell'Amministrazione comunale e della Regia Università di Bologna. Gli studi compiuti e i documenti recuperati fino a oggi permettono di risalire all'acquisto del materiale fotografico e della collezione originale di manufatti riportati in Italia da Pullè a seguito del suo viaggio in Asia e India, oggetto di compravendita fra il professore e il Ministero della Pubblica Istruzione, e destinati all'allestimento espositivo del Museo Indiano. Riguardo alla raccolta fotografica, è possibile determinare la consistenza degli esemplari acquistati, in alcuni casi in modo piuttosto certo, in altri con ragionevole approssimazione.
L'esposizione della maggior parte dei materiali della raccolta nell'ambito degli allestimenti del Museo Indiano è confortata da descrizioni generiche ricavate dai documenti e dalla bibliografia, per quanto attualmente non sia possibile ricostruire l'esatta disposizione conferita da Pullè alle fotografie della raccolta dopo l'istituzione del Museo. Al momento della chiusura del Museo (1935), quando le raccolte di fotografie e di oggetti furono divise tra Comune di Bologna, Università degli Studi di Bologna e famiglia Pullè, i discendenti di Pullè, nella persona del figlio Giorgio, fecero dono di quanto ricevuto al Museo di Antropologia dell'Università degli Studi di Padova (1941), dove tranne qualche lacuna, sono tuttora conservati nota In questo nucleo non è stata tuttavia rilevata la presenza di fotografie, così come nel nucleo conservato oggi presso il Museo dell'Università sito in Palazzo Poggi a Bologna, dove sono depositati invece due album di cartoline riferite al viaggio di Pullè..
La documentazione di cui la raccolta è costituita presenta diverse provenienze:

- materiale fotografico relativo ad alcune località del Sud-est asiatico e del Subcontinente indiano, presumibilmente realizzato da Pullé durante il viaggio compiuto tra la fine del 1902 e il principio del 1903. Si rileva il loro ingresso nella raccolta fotografica del Museo Indiano in seguito all'apertura (1907). Sebbene con buona probabilità non siano state esposte, se non parzialmente, Pullè utilizzò sicuramente alcune riprese fotografiche realizzate in Vietnam per la redazione del suo resoconto di viaggio, "Il Congresso di Hanoi" (1904). Dal punto di vista materiale le fotografie mostrano caratteri tali da confermare una produzione amatoriale: varietà di tecniche, varietà di formati sempre comunque piuttosto ridotti, deterioramento della superficie emulsionata e quindi dell'immagine forse dovuta ad imperizia nelle fasi di stampa e fissaggio, montaggio su cartoncini di supporto di diverse dimensioni e tipologie, saltuaria presenza di indicazioni che ne facciano presumere l'esposizione;
- ritratti antropometrici di profilo e frontali, in parte inserite su schede compilate, acquisite presso l'Ospedale Militare di Saigon;
- riproduzioni fotografiche di reperti conservati presso il Lahore Central Museum, acquisite da Pullé durante il suo viaggio in India nel 1902-1903 e successivamente oggetto di compravendita con il Ministero della Pubblica Istruzione italiana nel 1904. Corrispondono alle fotografie indicate nel documento relativo all'acquisto come "360 Fotografie delle sculture greco-romane-buddistiche degli scavi del Punjab" (31-12-1906), per l'allestimento del Museo Indiano. Dal punto di vista materiale mostrano caratteri tali da confermare un'identica provenienza: medesima tecnica, medesimo montaggio su cartoncini di supporto riconducibili ai formati 12x17 cm., 18x24 cm, 24x34 cm., finalizzato all'esposizione presso alcune delle sale del Museo Indiano, che in parte è possibile ricostruire;
- materiale fotografico relativo ad alcune località dell'India del Nord, acquistato da Pullè presso alcuni studi fotografici, tra i quali quello di Thomas Paar, forse parzialmente rientrate nella compravendita con il Ministero. Dal punto di vista materiale le fotografie mostrano caratteri tali da confermare un'identica provenienza: medesima tecnica, medesimo autore e medesimo montaggio su cartoncini di supporto riconducibili al formato 24x34 cm. finalizzato all'esposizione presso alcune sale del Museo Indiano;
- materiale fotografico relativo ad alcune località dell'India del Sud, acquistato da Pullè presso lo studio fotografico Del Tufo & Co. di Madras (Chennai) e quasi certamente oggetto di compravendita con il Ministero. Dal punto di vista materiale le fotografie mostrano caratteri tali da confermare un'identica provenienza: medesima tecnica, medesimo studio fotografico, medesimo montaggio su cartoncini di supporto riconducibili ai formati 18x24 cm. e 24x34 cm. finalizzato all'esposizione presso alcune sale del Museo Indiano, che in parte è possibile ricostruire;
- materiale fotografico di soggetto etnografico, acquisito da Pullè durante il suo viaggio nel Subcontinente indiano, in parte acquistato presso lo studio fotografico Del Tufo & Co di Madras (Chennai) e in parte acquistato presso altri studi fotografici o fotografi professionisti che, in mancanza di indicazioni circa le responsabilità autoriali sugli esemplari, non è stato possibile identificare. Dal punto di vista materiale le fotografie mostrano caratteri tali da confermare le diverse provenienze: medesima tecnica, medesimo montaggio su cartoncini di supporto riconducibili ai formati 18x24 cm. e 24x34 cm., per le fotografie realizzate dallo studio Del Tufo & Co.) e medesimo montaggio su cartoncini di supporto riconducibili ai formati 12x17 cm., 18x24 cm. e 24x34 cm., per le altre;
- fotografie di soggetto etnografico acquistate presso lo studio fotografico Skeen di Colombo (Ceylon);
- fotografie relative agli oggetti del Museo Indiano, alla Collezione Aurely in parte presumibilmente realizzate da Pullé e in parte acquisite negli anni di attività del Museo Indiano. Dal punto di vista materiale mostrano caratteri tali da confermare diverse provenienze: diversi formati, diverse tecniche, diversi autori e diverso montaggio su cartoncino di supporto;
- fotografie relative all'Africa, presumibilmente acquisite nel primo quarto del Novecento per essere esposte in una sala dedicata all'Africa presso il Museo Indiano, come risulta dalla pianta del Museo realizzata da Pullè nel 1926;
- materiale fotografico non in relazione con la collezione fotografica del Museo Indiano, in particolar modo le vedute della città di Kazàn' e i ritratti e le vedute realizzati in un'area alpina al momento non identificata, acquisito e in parte realizzato da Pullé in relazione con l'attività di ricerca etnografico-linguistica, svolta dallo studioso nel corso della sua carriera universitaria e con gli impegni orientalistici. Dal punto di vista materiale le fotografie mostrano caratteri tali da confermare diverse provenienze e finalità. Nello specifico le fotografie di Kazàn' non presentano montaggio su cartoncino di supporto, ma su un foglio di carta, e si presume possano essere messe in relazione con una pubblicazione in lingua francese sulla storia della città, mentre le altre presentano caratteristiche simili ad analoghe fotografie realizzate da Pullè: piccolo formato, deterioramento e sbiadimento dell'immagine, montaggio su cartoncini di supporto di vario tipo.

In merito alle provenienze della documentazione si rimanda anche alle introduzioni delle singole serie, sottoserie, unità archivistiche e documentarie.

Contenuto

La raccolta è costituita da materiale fotografico databile tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, in modo particolare risalenti agli anni 1895-1903, acquisito e in parte anche realizzato da Francesco Lorenzo Pullè, professore di Filologia indoeuropea e Sanscrito presso la Regia Università di Bologna dal 1900 al 1926.
Si conservano in particolare fotografie che documentano:

- vedute, paesaggi, architetture, scene di vita quotidiana e soggetti di interesse etnografico relativi a diverse località del Sud-est asiatico, tra queste Saigon (Hồ Chí Minh City), Hanoi, Nha trang e Singapore (Repubblica di Singapore);
- vedute, paesaggi, architetture, monumenti, manufatti, scene di vita quotidiana e soggetti di interesse etnografico relativi a diverse località del Subcontinente indiano, tra queste Tanjore (Thanjavur), Madura (Madurai), Trichinopoly (Tiruchirappalli), Mysore, Somanathapura, Shivanasamudra falls, Belur, Halebidu, Shravanabelagola, Vellur (Vellore), Madras (Chennai), Mahabalipuram (Mamallapuram), Bombay (Mumbai), Jaipur, Agra, Nuova Delhi, Darjeeling, Attock, Peshawar e Khyber Pass;
- reperti conservati, all'epoca del viaggio dello studioso, presso il Lahore Central Museum.

Fanno inoltre parte della raccolta, fotografie di soggetto eterogeneo raccolte ad uso di ricerca e legate agli interessi di F. L. Pullé, tra queste:

- riproduzioni di cartografia;
- vedute delle rilevanze monumentali e architettoniche della città di Kazàn';
- ritratti;
- vedute e ritratti degli abitanti di una località montana non identificata;
- veduta di una delle sale dell'Esposizione Nazionale ed Internazionale di Fotografia svoltasi a Firenze nel 1899;
- vedute di località non identificate;
- fotografie di alcuni degli oggetti conservati presso il Museo Indiano di Bologna;
- fotografie di alcuni degli oggetti appartenenti al collezionista francese G. Aurely;
- fotografie relative all'Africa, in particolare riproduzioni di cartoline con vedute di Bengasi e il ritratto di un gruppo di bambine.
Criteri di organizzazione Precedentemente all'attuale intervento di riordinamento, la raccolta è stata oggetto alla fine degli anni Ottanta del Novecento di un intervento di ordinamento e inventariazione che aveva portato all'individuazione di alcuni nuclei tematici: "Gandhara (Incerte)"; "Gandhara-Chadigara"; "Gandhara (riconosciute)"; "Gandhara-Chandigarh"; "Tibet-Paar-Darjeeling"; "Viaggio I"; "Viaggio 2: Indocina-Madras"; "Materiale antropologico-Saigon"; "Ceylon"; "India del Nord"; "Del Tufo"; "Oggetti: Musei, esposizioni, varie".

A seguito della ricognizione sui materiali che costituiscono la raccolta e di un approfondito studio degli stessi che ha permesso nuove e più puntuali identificazioni dei soggetti fotografati, si è esclusa la possibilità di mantenere l'organizzazione delle fotografie così come precedentemente descritta, sia perché con tutta probabilità non rispondente all'originale ordinamento dato ai materiali da F. L. Pullé, sia perché non del tutto efficace nel restituire il processo di formazione della raccolta.
Si è dunque proceduto ad ordinare le fotografie facenti parte la raccolta a partire dall'occasione della costituzione di quest'ultima, ovvero il viaggio in Asia fatto dallo studioso nel 1902-1903, nello specifico organizzando i materiali secondo le diverse provenienze geografiche e modalità di acquisizione, sulla base dell'itinerario di viaggio così come è stato possibile ricostruirlo, al fine di rendere evidente la sedimentazione originale dei materiali.
A seguito delle operazioni di riordino si è pervenuti all'attuale struttura della raccolta, articolata nelle seguenti serie:

- Fotografie etnografiche, storico-artistiche, odeporiche del Sud-est asiatico, dove sono confluite le stampe fotografiche precedentemente descritte soprattutto nei nuclei "Viaggio I", "Viaggio 2: Indocina-Madras", "Materiale antropologico-Saigon" e "Oggetti: Musei, esposizioni, varie";
- Fotografie etnografiche, storico-artistiche, di monumenti e di architetture del Subcontinente indiano, dove sono confluite le stampe fotografiche precedentemente descritte soprattutto nei nuclei "Tibet-Paar-Darjeeling", "Viaggio 2: Indocina-Madras", "Ceylon", "India del Nord" e "Del Tufo";
- Fotografie dei reperti conservati presso il Lahore Central Museum, dove sono confluite le stampe fotografiche precedentemente descritte nei nuclei "Gandhara (Incerte)", "Gandhara-Chadigara", "Gandhara (riconosciute)" e "Gandhara-Chandigarh";
- Fotografie ad uso di ricerca, dove è confluito l'esiguo nucleo di fotografie riferite all'Africa, così come le riproduzioni di cartografia antica, le immagini relative alla città di Kazàn', quelle relative ad un'area alpina non identificata, alcuni ritratti, le fotografie degli oggetti della collezione Aurely e le fotografie di alcuni degli oggetti esposti presso il Museo Indiano di Bologna precedentemente descritte soprattutto nei nuclei "Tibet - Paar - Darjeeling", "Viaggio I", "Viaggio 2: Indocina-Madras" e "Oggetti: Musei, esposizioni, varie".

Le ragioni che hanno accompagnato la scelta di questa organizzazione dei materiali seguono i criteri sottoindicati:

- La cronologia e le modalità di acquisizione della documentazione durante il viaggio: la parte più cospicua della raccolta si è concretizzata grazie all'interesse mostrato da F. L. Pullè nei confronti della documentazione fotografica, acquisita per via diretta (come fotografo) e indiretta (tramite acquisto presso alcuni studi fotografici), durante il soggiorno in Vietnam in occasione del Congresso Internazionale degli Orientalisti, svoltosi ad Hanoi (2-12 dicembre 1902) e nel corso del viaggio attraverso lo Sri Lanka e la Penisola indiana (India e Pakistan), intrapreso immediatamente dopo e durato circa due mesi e mezzo (30 dicembre - 12 marzo 1903). Si è deciso quindi di organizzare le immagini in serie riferite al viaggio in senso cronologico, partendo dalle fotografie realizzate da Pullè nei dieci giorni passati in Vietnam e nel conseguente viaggio di ritorno in nave verso l'India, durante il quale toccò anche Singapore, navigando sulla nave «Indus», a cui seguono le stampe fotografiche acquistate dallo stesso Pullè in studi fotografici indiani;

- I motivi alla base dell'acquisizione delle fotografie, pensata da F. L. Pullè per restituire al pubblico delle sue conferenze un'immagine dell'India coerente ai suoi studi di etnografo-linguista: all'interno delle prime due serie (Fotografie etnografiche, storico-artistiche, odeporiche del Sud-est asiatico e Fotografie etnografiche, storico-artistiche, di monumenti e di architetture del Subcontinente indiano) si rivelano gli interessi accademici di F. L. Pullè, che durante il viaggio collezionò prevalentemente immagini con soggetti architettonici e artistici, soprattutto durante la permanenza in India, allo scopo di illustrare lo sviluppo dell'architettura religiosa hinduista e buddhista, e le influenze cospicue dell'arte e dell'architettura musulmana all'estetica indiana. Appartiene a questi temi il nucleo di fotografie raccolto nella serie Fotografie dei reperti conservati presso il Lahore Central Museum, testimonianza tangibile dell'impegno di Pullè in qualità di Presidente della sezione italiana dell'India Exploration Fund. Unitamente all'interesse verso questi aspetti delle culture asiatiche, non trascurò nemmeno aspetti etnografici relativi alla caratterizzazione etnica dei territori visitati, sia per la zona del Sud-Est asiatico, sia per l'area del Subcontinente indiano;

- L'originalità di alcune aggregazioni di materiale fotografico: la presenza di almeno due aggregazioni originarie delle raccolte del Museo Indiano nell'atto di compravendita della collezione ceduta da F. L. Pullè al Ministero della Pubblica Istruzione (1904), permette di considerare entrambi i nuclei materiali a uso del Museo. Si fa qui riferimento ad un nucleo di fotografie che sia dal punto di vista numerico, sia da quello tematico-tipologico rimandano alla documentazione ora confluita nella serie Fotografie etnografiche, storico-artistiche, di monumenti e di architetture del Subcontinente indiano e al nucleo di 360 fotografie citate nei documenti dallo stesso F. L. Pullé come "Fotografie delle sculture greco-romane-buddhistiche degli scavi nel Punjab" e ora costitutive la serie Fotografie dei reperti conservati presso il Lahore Central Museum. Ciononostante, le poche informazioni inerenti agli allestimenti del Museo Indiano, mutati in ragione delle acquisizioni collezionistiche effettuate durante gli anni di apertura, non rendono in nessun modo ricostruibile la disposizione esatta delle fotografie nelle sale del Museo Indiano;

- Gli interessi e le attività in campo accademico di F. L. Pullè: la documentazione ora confluita nella serie Fotografie ad uso di ricerca comprende fotografie reperite all'interno della raccolta non direttamente riferite all'attività in ambito orientalistico di F. L. Pullè, ma che possono essere comprese nel contesto degli studi avviati dal docente della Regia Università Bologna, sia in materia di collezionismo museale, sia in materia di studi orientalistici ed etnografici. In tal modo possono essere interpretate le stampe fotografiche della collezione Aurely e le fotografie di oggetti appartenuti alla stessa raccolta del Museo Indiano, ovvero il nucleo fotografico corrispondente a immagini della città di Kazàn', presumibilmente raccolte durante un'edizione del Congresso degli Orientalisti e le stampe fotografiche di origine ignota realizzate in ambito rurale nel contesto di un paesaggio alpino, forse nell'Alto-Adige, territorio a cui corrispondono studi effettuati da F. L. Pullè durante la sua carriera accademica, e di cui potrebbe essere autore Pullè medesimo.

Relativamente alle serie Fotografie etnografiche, storico-artistiche, odeporiche del Sud-est asiatico e Fotografie etnografiche, storico-artistiche, di monumenti e di architetture del Subcontinente indiano è stata operata un'ulteriore organizzazione in sottoserie corrispondenti alle tappe del viaggio intrapreso dallo studioso tra Sud-est asiatico, Sri Lanka, India e Pakistan al fine di restituire nel modo più fedele possibile le diverse provenienze dei materiali fotografici e la stratificazione della loro raccolta, siano essi stati realizzati da F. L. Pullé o da questi acquistati presso alcuni studi fotografici.

Alla fine dell'intervento, sul verso di ciascuna fotografia è stato riportato, in basso a destra, il nuovo numero d'inventario, preceduto dalla sigla "FLP."; sulle camicie di carta all'interno delle quali sono conservate le fotografie, la medesima segnatura è stata riportata sempre in basso a destra, mentre in basso a sinistra è riportato il numero d'inventario assegnato nel corso del precedente intervento, presente anche in un elenco dattiloscritto.

In merito a interventi specifici di ordinamento condotti sulla documentazione si rimanda anche alle introduzioni delle singole serie, dove questi sono esplicitati.

Si segnala la presenza di un disegno raffigurante un palafreniere accanto ad un cavallo. Nell'attuale intervento è stato escluso sia dalla consistenza che dall'inventario (seppur ugualmente conservato all'interno della scatola n. 15), mentre era stato fatto rientrare nella raccolta e descritto al n. 362 dell'inventario dattiloscritto nel precedente intervento.

Descrizione fisica

Fonti e risorse collegate

Bibliografia
  • C. Bellini - L. Villa, Muti testimoni di un istante fugace, edito in «'Uyun al-Akhbar: studi sul mondo islamico», Bologna, I libri di Emil, 2010, 7-38
  • E. Errington, The western discovery of the art of Gandhara and the finds of Jamalgarhi, London, s.e., 1987 notaTesi di dottorato, School of Oriental and African Studies
  • D. Facenna, Repertorio terminologico per la schedatura delle sculture dell'arte gandharica: sulla base dei materiali provenienti dagli scavi della Missione archeologica italiana dell'IsIAO nello Swat, Pakistan, Roma, IsIAO, 2007
  • A. Filigenzi, Le immagini epifaniche nell'arte buddhistica del Gandhara, Bologna, I libri di Emil, 2012
  • A. Foucher, L'art gréco-bouddhique du Gandhâra: étude sur les origines de l'influence classique dans l'art bouddhique de l'Inde et de l'Extrême-Orient, Paris, Imprimerie nationale: E. Leroux, 1905, I-II
  • A. Grundwedel, Buddhist art in India: translated from the Handbuch of Albert Grunwedel, London, B. Quaritch, 1901
  • J.M. Gutman, Through Indian Eyes, New York, Oxford University Press, 1982
  • C. Harris, Photography in Tibet, London, Reaktion Books, 2016
  • C. Pinney, The Coming of Photography in India, New Delhi, Oxford University Press, 2008
  • F. L. Pullè, Il Congresso di Hanoi, edito in «Studi Italiani di Filologia indo-iranica», Firenze, Tipografia Carnesecchi e Figli, 1904, pp. 1-125
  • F. L. Pullè, Riflessi indiani nell'arte romaica, edito in «Studi Italiani di Filologia indo-iranica», Roma, Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1905, pp. 57-116
  • G. Theuns-de Boer, A Vision of Splendour. Indian Heritage in the Photographs of Jean Philippe Vogel, 1901-1913, Ahmedabad, Mapin Publishing, 2008
  • J. P. Vogel, Notes sur une statue du Gandhāra conservée au Musée de Lahore, edito in «Bulletin de l'Ecole française d'Extrême-Orient», Paris, 1903, Tome 3, 149-163
  • M. Taddei, L'arte del Gandhara nella cultura italiana prima della seconda guerra mondiale, edito in «Bulletin de l'Ecole française d'Extrême-Orient», a cura di G. Verardi, A. Filigenzi, Napoli, Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", 2003, vol. II, 545-567

Condizioni d’uso

Consultabilità

Proprietà dei Musei Civici d'Arte Antica, Comune di Bologna - Museo Civico Medievale, via Manzoni, 4 - 40121 Bologna.

Fatte salve le norme di legge sulla consultabilità, per le modalità di accesso, consultazione e l'eventuale utilizzo del materiale si contatti la dottoressa Antonella Mampieri (antonella.mampieri@comune.bologna.it), referente Archivio fotografico e catalogo del Museo Civico Medievale di Bologna.

Stato di conservazione La documentazione mostra nel complesso uno stato di conservazione discreto. Le stampe fotografiche, quasi tutte montate su cartoncini di supporto, presentano in generale: danneggiamenti di tipo meccanico, quali piegature, sgualciture, strappi, abrasioni, lacune; deterioramenti dell'emulsione, quali macchie, sbiadimenti, ingiallimenti, foxing e specchio d'argento. Per ciascuna delle fotografie, è stato riportato nello specifico, al livello descrittivo opportuno, lo stato di conservazione sia della stampa, sia del supporto secondario. Per alcuni esemplari, visto il cattivo stato di conservazione, si è ritenuto opportuno segnalare la necessità di un intervento di restauro. Nel corso dell'attuale intervento gli esemplari sono stati sottoposti a depolveratura e le originali unità di conservazione (camicie di carta giapponese e faldoni) sono state sostituite. Le fotografie sono quindi state ricondizionate con materiali idonei e certificati per la conservazione fotografica: camicie in carta ph neutro con riserva alcalina e scatole per la conservazione orizzontale in cartone microonda permanente Canson.

Note

Note redazionali Inventario a cura di Marta Magrinelli e Luca Villa redatto nel 2017 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.