IT-CPA-SP00001-0000018

Musi, Carlo

17 marzo 1851 - 23 febbraio 1920

Carlo Musi nacque a Bologna il 17 marzo 1851. Noto per le sue canzonette composte tra la fine del sec. XIX e i primi due decenni del sec. XX, che l'hanno reso celebre e popolare nella città di Bologna, Musi in realtà svolse innumerevoli mestieri, tra cui quello di impiegato delle Regie poste, testimoniato dal fatto che alcuni testi conservati nel fondo sono stati vergati, appunto, su bollettini postali. Le canzonette, le "zirudele", le poesie, i versi e i monologhi (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000018
Tipologia persona
Denominazione

Musi, Carlo

Date di esistenza 17 marzo 1851 - 23 febbraio 1920

Descrizione

Storia
Carlo Musi nacque a Bologna il 17 marzo 1851. Noto per le sue canzonette composte tra la fine del sec. XIX e i primi due decenni del sec. XX, che l'hanno reso celebre e popolare nella città di Bologna, Musi in realtà svolse innumerevoli mestieri, tra cui quello di impiegato delle Regie poste, testimoniato dal fatto che alcuni testi conservati nel fondo sono stati vergati, appunto, su bollettini postali. Le canzonette, le "zirudele", le poesie, i versi e i monologhi composti in dialetto bolognese e scritti per intrattenere il pubblico a teatro come prologhi, intermezzi o anche finali (fece parte, infatti, di accademie filodrammatiche e della Compagnia dialettale del Teatro Contavalli di Bologna) venivano abilmente declamati e recitati non solo a teatro ma anche nelle case di cittadini ed amici, o anche semplicemente in luoghi della città (caffè, sedi di sodalizi cittadini, redazioni giornalistiche), destando ilarità e sorriso tra i presenti, dal momento che la composizione dei testi aveva come oggetto situazioni, eventi, fatti e personaggi dell'epoca e della vita quotidiana cittadina, a tutti ben noti o perlomeno conosciuti: tra gli altri l'abbattimento delle torri nel centro di Bologna, l'allargamento della cinta daziaria, la tassa sui teloni dei negozi, ma anche la polemica sulle divise degli impiegati postali, di cui faceva parte. Critici e storici concordano nel ritenere che la canzone bolognese trovi origine proprio con Carlo Musi la cui produzione fu tale e tale la richiesta che tutte le canzoni di Carlo Musi - tra cui ricordiamo "L êra Fasôl", "Piròn al furnèr", "La quadrégglia", "Dottrina in musica", "Pr un lavatîv, "Al barbîr e la tòca" - furono raccolte con testi e spartiti in un volume edito dalla libreria Brugnoli dal titolo "El mi canzunatt", nel quale è possibile ritrovare uno spaccato della Bologna di quel tempo. A proposito di queste canzoni, alcune sono state anche incise discograficamente sebbene Musi non avesse studiato musica per la quale si affidava al maestro Egberto Tartarini, direttore della Società corale orfeonica.
Morì a Bologna il 23 febbraio 1920.
Luoghi

Bologna (luogo di nascita, 17 marzo 1851)

Bologna (attività, 1851 - 1920)

Bologna (luogo di morte, 23 febbraio 1920)

Funzioni e attività Attore teatrale, compositore di canzoni e testi in dialetto bolognese, impiegato postale.

Documentazione archivistica

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti archivistiche:

- ARCHIVIO STORICO DE LA FAMÈJA BULGNÈISA, Archivio di Carlo Musi, Corrispondenza e carte personali.

Fonti bibliografiche:

- C. MUSI, El mi Canzunètt. Ventiquattro canzonette, Bologna, Sauer e Barigazzi, 1889.

- Catalogo illustrato della Esposizione umoristica. Conferenza di Carlo Musi, Bologna, L. Pungetti, 1900.

- C. MUSI, El mi Canzunètt. Canzonette in dialetto bolognese, Bologna, Brugnoli, 1902.

- C. MUSI, I miei monologhi "in dialetto bolognese", Bologna, Brugnoli, 1913.

- La morte di Carlo Musi, "L'avvenire d'Italia", 24 feb. 1920.

- La morte di Carlo Musi, "Il resto del carlino della sera", 24 feb. 1920.

- O. TREBBI, Carlo Musi, "Il resto del carlino", 25 feb. 1920.

- A. TESTONI, Per Carlo Musi, "Il progresso", 25 feb. 1920.

- S. SANI, Carlo Musi, "L'avvenire d'Italia", 25 feb. 1920.

- La commemorazione di Carlo Musi, "Il resto del carlino", 10 mar. 1930.

- La commemorazione di Carlo Musi promossa dalla Famèja bulgnèisa, "Il resto del carlino", 13 mar. 1930.

- O. TREBBI, Un tipo petroniano: Carlo Musi, "Il resto del carlino", 14 mar. 1930.

- M. SANDRI, Un gaio cantore della vecchia Bologna: Carlo Musi, "Il comune di Bologna", mar. 1930, 3.

- M. SANDRI, Un indimenticabile macchiettista. Carlo Musi gaio cantore della vecchia Bologna, "Il resto del carlino della sera", 11 dic. 1941.

- A. BADINI, Carlo Musi, "Pomeriggio", 23 nov. 1950.

- I. MOSCATI, Aveva imparato a far ridere guardandosi allo specchio, "L'avvenire d'Italia", 14 lug. 1961.

- F. CRISTOFORI, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, Bologna, Alfa, 1980, in particolare pp. 120-122.

- A. LUCCHINI, Cronache del teatro bolognese dalle origini ai nostri giorni, Bologna, Tamari, 1981.

- Carlo Musi: il cantore della Bologna scomparsa, a cura di F. CARPANI e L. LEPRI, Bologna, Costa, 2001.

Fonti on-line:

- http://www.bulgnais.com/musifiacchi.html (sito consultato nel dicembre 2011).

Note

Scheda descrittiva a cura di Riccardo Pedrini redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.