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Comune di Bologna
(ente pubblico territoriale e sue articolazioni)
2 gennaio 1802 -
Il 2 giugno 1797 - a distanza di un anno circa dall'entrata dei Francesi in Bologna, durante la cui permanenza i poteri politici e amministrativi furono esercitati dal Senato e dall'Assunteria dei Magistrati, organi già appartenenti al precedente Reggimento pontificio - Bologna entrò a far parte della Repubblica cispadana (dicembre 1796 - giugno 1797).
Fu in tale data che cominciarono a funzionare organi autonomi con specifiche competenze amministrative. Il (…) ➔
Identificazione
Descrizione
StoriaIl 2 giugno 1797 - a distanza di un anno circa dall'entrata dei Francesi in Bologna, durante la cui permanenza i poteri politici e amministrativi furono esercitati dal Senato e dall'Assunteria dei Magistrati, organi già appartenenti al precedente Reggimento pontificio - Bologna entrò a far parte della Repubblica cispadana (dicembre 1796 - giugno 1797).Fu in tale data che cominciarono a funzionare organi autonomi con specifiche competenze amministrative. Il territorio cittadino venne suddiviso in quattro circondari: San Francesco, San Domenico, San Giacomo, Santa Maria Maggiore. Dopo la temporanea sospensione degli organi amministrativi autonomi avvenuta durante la Reggenza austriaca prima e l'Amministrazione dipartimentale del Reno poi, essi incominciarono a funzionare di nuovo, col nome di Municipalità, a partire dal 2 gennaio 1802 nel contesto della nuova Repubblica cisalpina (giugno 1797 - gennaio 1802), poi Repubblica italiana (gennaio 1802 - marzo 1805) con capitale Milano. La Municipalità fu mantenuta in carica, con qualche modificazione connessa alla trasformazione della Repubblica italiana in Regno d'Italia (marzo 1805 - aprile 1814) fino al ritorno di Bologna sotto il regime pontificio: nel 1805, ad esempio, dopo la visita a Bologna di Napoleone e l'ingresso della città nel Regno italico, era stata istituita la figura del podestà, di nomina imperiale, che presiedeva i sette savi formanti la Municipalità. Il motu proprio di papa Pio VII del 6 luglio 1816 fissò le nuove norme relative all'amministrazione comunale, i cui organi principali furono la Magistratura e il Consiglio, presieduto da un senatore. Tali organi si conservano con qualche modificazione di scarso rilievo (salvo durante gli eventi del 1831, quando per 44 giorni la figura a capo della città prese il nome di podestà, e gli eventi del 1848-1849, quando per circa un anno l'amministrazione fu costituita da un Consiglio comunale di 60 membri e da una Magistratura di nove membri con a capo un senatore) fino al 12 giugno 1859, quando Bologna cessò di fatto di far parte dello Stato pontificio. Con decreto del governatore delle Province dell'Emilia Luigi Carlo Farini del 27 dicembre 1859 si estese anche a Bologna la legge sarda sull'ordinamento comunale e provinciale del 23 ottobre precedente, in forza della quale la città fu amministrata da un Consiglio comunale di 60 membri eletti dal popolo; in luogo della Magistratura si ebbe la Giunta municipale, formata da otto assessori effettivi e quattro supplenti; il sindaco prese il posto del senatore. Per un profilo istituzionale dell'ente comunale nel periodo postunitario si rimanda alla scheda predisposta su Lombardia Beni Culturali, portale regionale del patrimonio culturale (http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/300010/). |
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Luoghi |
Bologna (sede, 2 gennaio 1802 -) |
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Quadro giuridico-normativo | - motu proprio di papa Pio VII del 6 luglio 1816 sull'organizzazione dell'amministrazione pubblica; - decreto del governatore delle Province dell'Emilia Luigi Carlo Farini del 27 dicembre 1859 che fissava le circoscrizioni provinciali dell'Emilia; - legge 23 ottobre 1859, n. 3702 circa l'ordinamento dell'amministrazione comunale e provinciale. |
Documentazione archivistica
Relazioni
Relazione associativa
Pullé, Francesco Lorenzo, conte, docente universitario, studioso, politico, (Modena 1850 - Erbusco 1934)
Date di esistenza della relazione: 1907 - 1934
Descrizione della relazione: Direttore del Museo Indiano di Bologna istituito per volontà del Comune di Bologna. |
Risorse collegate
Fonti utilizzate per la compilazione della schedaFonti bibliografiche: |
Note
Scheda descrittiva redatta nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna. |