IT-CPA-SP00001-0000097

Solidarietà democratica - Comitato provinciale di Bologna

(ente di assistenza e beneficenza)

2 agosto 1948 - 1969 (data finale attribuita)

Il movimento di Solidarietà democratica nacque in seguito ai numerosi arresti operati nei giorni immediatamente successivi alle violente manifestazioni che seguirono l'attentato al segretario del Partito comunista italiano Palmiro Togliatti del 14 luglio 1948 nota 1:S. Soldatini, La difesa organizzata nei processi politici degli anni '50 e '60. Gli archivi di Solidarietà democratica, Siena, (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000097
Tipologia ente
Qualifica

ente di assistenza e beneficenza

Denominazione

Solidarietà democratica - Comitato provinciale di Bologna

Date di esistenza 2 agosto 1948 - 1969 (data finale attribuita)

Descrizione

Storia
Il movimento di Solidarietà democratica nacque in seguito ai numerosi arresti operati nei giorni immediatamente successivi alle violente manifestazioni che seguirono l'attentato al segretario del Partito comunista italiano Palmiro Togliatti del 14 luglio 1948 nota 1:S. Soldatini, La difesa organizzata nei processi politici degli anni '50 e '60. Gli archivi di Solidarietà democratica, Siena, Cantagalli, 2006, p. 1.. Fu fondato dal senatore Umberto Terracini con lo scopo di costituire una difesa delle libertà democratiche da perseguire sia attraverso una assistenza organizzata (legale, morale e materiale) agli imputati e arrestati per motivi politici (partigiani, braccianti, militanti politici e sindacali) e alle loro famiglie, sostenuti con sussidi in denaro, cibo, indumenti, medicinali, libri e visite in carcere, sia attraverso l'attività divulgativa relativa alla difesa dei diritti dei cittadini tramite conferenze, pubblicazioni di carattere giuridico-politico e convegni.
I primi Comitati di Solidarietà democratica presero vita in molte province italiane come organismi di soccorso materiale e morale dei detenuti e delle loro famiglie e di assistenza legale gratuita nei processi. Con i comitati periferici sorse a Roma il comitato nazionale, che ebbe come presidente il senatore Umberto Terracini e come segretario generale l'avvocato Ellenio Ambrogi. Alla fine del 1951 erano costituiti 866 comitati suddivisi in 74 provinciali, 674 comunali, 33 rionali e 85 aziendali nota 2:S. Soldatini, La difesa organizzata nei processi politici degli anni '50 e '60, cit., p. 2..
Di norma venivano costituiti nelle varie province dei collegi permanenti di difesa formati dagli avvocati aderenti a Solidarietà democratica, mentre per i processi più importanti i collegi permanenti di difesa venivano integrati con l'invio di uno o più membri del collegio nazionale, solitamente personalità di rilievo come Lelio Basso e Umberto Terracini. I collegi di difesa erano in genere composti da legali vicini al Partito comunista italiano e al Partito socialista italiano, nonostante l'auspicio dei promotori di raccogliere l'adesione e la collaborazione di giuristi di ogni corrente, uniti nella difesa delle libertà democratiche e dei diritti costituzionali a prescindere dall'orientamento politico.
In un mutato quadro politico e sociale, l'attività del Comitato di Solidarietà democratica si concluse alla fine degli anni '60 del '900. nota 3:S. Soldatini, La difesa organizzata nei processi politici degli anni '50 e '60, cit., p. 8.

Il Comitato di Solidarietà democratica di Bologna nacque il 2 agosto 1948 nota 4:L. Alessandrini - Angela Maria Politi, Nuove fonti sui processi contro i partigiani 1948-1953. Contesto politico e organizzazione della difesa, «Italia contemporanea», 1990, 178, p. 57. come espressione locale dell'omonimo comitato nazionale, per fronteggiare l'emergenza dei numerosi arresti seguiti alle manifestazioni di protesta avvenute in reazione all'attentato a Palmiro Togliatti.
Nel caso di Bologna è stata riscontrata l'esistenza di un solo comitato nota 5:Da alcuni timbri rinvenuti sul verso del materiale conservato all'interno del fondo fotografico si evince che il comitato bolognese aveva sede in piazza Nettuno 1, presso palazzo Re Enzo. che si occupava dell'intera provincia e, talora, non soltanto di questa, mentre da nessuna documentazione risulta la parellela istituzione di una istanza a livello comunale nota 6:L. Alessandrini - Angela Maria Politi, Nuove fonti sui processi contro i partigiani 1948-1953, cit., p. 52..
Il periodo di maggior attività del comitato di Bologna si concentrò tra il 1948 e il 1953, anni a cui risale il maggior numero di istruttorie contro ex partigiani; dopo il 1953 le incriminazioni calarono drasticamente, anche se si continuarono a celebrare i processi già avviati in precedenza nota 7:L. Alessandrini - Angela Maria Politi, Nuove fonti sui processi contro i partigiani 1948-1953, cit., p. 44..
Il personale del comitato, almeno quello a tempo pieno e con responsabilità di ufficio, doveva essere assai scarso, forse limitato alla figura del segretario, il comunista Fernando Gamberini nota 8:L. Alessandrini - Angela Maria Politi, Nuove fonti sui processi contro i partigiani 1948-1953, cit., p. 53.. Fra i numerosi legali attivi nel comitato di Bologna sono da ricordare in particolare gli avvocati Leonida Casali (che seguì personalmente pressoché ogni procedimento penale), Raoul Cappello e Roberto Vighi, presidente dell'Amministrazione provinciale di Bologna dal 1951 al 1970.
Luoghi

Bologna (sede, 1948 - [1969])

Bologna (provincia) (ambito territoriale di attività, 1948 - [1969])

Funzioni e attività Il Comitato provinciale di Bologna di Solidarietà democratica si proponeva di costituire una difesa delle libertà democratiche da perseguire attraverso:

- l'assistenza organizzata (legale, morale e materiale) agli imputati e arrestati per motivi politici (partigiani, braccianti, militanti politici e sindacali) e alle loro famiglie, sostenuti con sussidi in denaro, cibo, indumenti, medicinali, libri e visite in carcere;

- l'attività divulgativa relativa alla difesa dei diritti dei cittadini tramite conferenze, pubblicazioni di carattere giuridico-politico e convegni.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- L. ALESSANDRINI, A.M. POLITI, Nuove fonti sui processi contro i partigiani 1948-1953. Contesto politico e organizzazione della difesa, «Italia contemporanea», 1990, 178, pp. 41-62;

- S. SOLDATINI, La difesa organizzata nei processi politici degli anni '50 e '60. Gli archivi di Solidarietà democratica, Siena, Cantagalli, 2006.

Note

Scheda descrittiva a cura di Carmen Santi redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.