IT-CPA-SP00001-0000116

Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti - ANPPIA. Comitato provinciale di Bologna

(associazione civile apartitica di promozione sociale)

1947 -

Il Comitato provinciale di Bologna costituisce l'articolazione territoriale, con competenza sulla provincia di Bologna, dell'Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti.

All'indomani della fine del secondo conflitto mondiale, nacquero spontaneamente numerose organizzazioni che raccoglievano i cittadini che avevano subito persecuzioni politiche da parte del regime fascista: ex condannati dal Tribunale speciale, ex confinati, ex ammoniti (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000116
Tipologia ente
Qualifica

associazione civile apartitica di promozione sociale

Denominazioni

Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti - ANPPIA. Comitato provinciale di Bologna (date d’uso della denominazione: febbraio 1948 -)

Confederazione perseguitati politici antifascisti (1947 - febbraio 1948) (date d’uso della denominazione: 1947 - febbraio 1948)

Date di esistenza 1947 -

Descrizione

Storia
Il Comitato provinciale di Bologna costituisce l'articolazione territoriale, con competenza sulla provincia di Bologna, dell'Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti.

All'indomani della fine del secondo conflitto mondiale, nacquero spontaneamente numerose organizzazioni che raccoglievano i cittadini che avevano subito persecuzioni politiche da parte del regime fascista: ex condannati dal Tribunale speciale, ex confinati, ex ammoniti e altri ancora. Queste associazioni assunsero localmente denominazioni diverse, quali "Ex detenuti politici", "Ex vittime politiche", "Sesto braccio" nota 1:Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, Milano, La Pietra, 1968, vol. I, p. 80. e si proponevano di difendere i diritti morali e materiali delle vittime del regime, sollecitando la concessione di pensioni, l'abrogazione delle condanne, la riassunzione di chi era stato licenziato per motivi politici nota 2:N.S. Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese 1919-1945, Bologna, Comune di Bologna - Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini", 2005, vol. 1, pp. 40-41..
All'inizio del 1947 queste associazioni si riunirono a Roma in un'assemblea, durante la quale decisero di unificarsi nella Confederazione perseguitati politici antifascisti. Nel febbraio 1948 fu indetto un congresso, nel corso del quale si adottò l'attuale denominazione, ovvero Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (Anppia).

Nel corso del tempo l'Anppia si è anche occupata di organizzare annualmente pellegrinaggi popolari ai campi di sterminio nazisti e, in reciprocità con le associazioni similari di altri paesi, vacanze all'estero per i figli degli antifascisti e dei resistenti nota 3:Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, cit., vol. I, p. 81..

Può associarsi all'Anppia:

- chi ha subito arresti, processi, detenzioni, ammonizioni, diffide e assegnazioni del confino di polizia a causa dell'attività antifascista;
- chi si è dovuto rifugiare all'estero per sfuggire alle persecuzioni del regime fascista;
- chi è stato bersaglio di violenze fisiche nella persona;
- chi è stato esonerato dai pubblici impieghi per motivi politici nota 4:Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, cit., vol. I, p. 81..
Luoghi

Bologna (provincia) (ambito territoriale di attività, 1947 -)

Bologna (sede, 1947 -)

Funzioni e attività Le funzioni e attività codificate dallo statuto associativo, sono:

- riunire i perseguitati politici antifascisti italiani;
- lottare contro ogni rinascita del fascismo;
- dare agli antifascisti assistenza morale e materiale, perseguendo l'attuazione degli opportuni provvedimenti legislativi;
- popolarizzare fra i cittadini italiani la storia della lotta alla dittatura fascista, chiarendone il processo di formazione;
- diffondere la conoscenza della Costituzione italiana, agendo per la sua integrale attuazione;
- propugnare una cultura di pace da opporre a ogni politica di guerra;
- stringere legami di fraterna solidarietà con i movimenti antifascisti degli altri paesi.
Organizzazione interna Il Comitato provinciale di Bologna costituisce l'articolazione territoriale, con competenza sulla provincia di Bologna, dell'Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti. I suoi organi sono il congresso, il comitato direttivo, il segretario, i revisori dei conti, i probiviri. L'Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti è organizzata in federazioni provinciali e in sezioni cittadine. Ai sensi dell'art. 8 dello statuto, sono organi dell'associazione il congresso, la presidenza, il consiglio nazionale, il comitato esecutivo, il segretario, il collegio dei probiviri e il collegio dei revisori dei conti. Sono invece organi delle federazioni provinciali e delle sezioni cittadine il congresso, il comitato direttivo, il segretario, i revisori dei conti, i probiviri.

Relazioni

Relazione associativa
Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Comitato provinciale di Bologna, Bologna (1945 - ) Date di esistenza della relazione: [1947] -

Descrizione della relazione: L'ente condivide la medesima sede con l'Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti - ANPPIA. Comitato provinciale di Bologna.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, Milano, La Pietra, 1968, vol. I, pp. 80-81;

- N.S. ONOFRI, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese 1919-1945, Bologna, Comune di Bologna - Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini", 2005, vol. 1, pp. 40-41.

Note

Scheda descrittiva a cura di Carmen Santi redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.