IT-CPA-SP00001-0000168

Comelli

fine secolo XVI -

La famiglia ha origini remote attestate a partire dalla fine del secolo XVI nei territori di Casio (o Casi) e Bargi (o Bargio); in particolare, si tratta del ramo di Casio discendente da Anton Galeazzo (1615-1676), dal nipote Francesco Antonio (1686-1754), figlio di Pellegrino (1653-1715), fino a Giambattista Comelli (1840-1916) e al pro-cugino Francesco Comelli (1883-1956).

I Comelli, originari di Casio, si trasferirono a Bargi in seguito al matrimonio di (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000168
Tipologia famiglia
Denominazione

Comelli

Date di esistenza fine secolo XVI -

Descrizione

Storia
La famiglia ha origini remote attestate a partire dalla fine del secolo XVI nei territori di Casio (o Casi) e Bargi (o Bargio); in particolare, si tratta del ramo di Casio discendente da Anton Galeazzo (1615-1676), dal nipote Francesco Antonio (1686-1754), figlio di Pellegrino (1653-1715), fino a Giambattista Comelli (1840-1916) e al pro-cugino Francesco Comelli (1883-1956).

I Comelli, originari di Casio, si trasferirono a Bargi in seguito al matrimonio di Anton Galeazzo Comelli (1615-1676) con Maria Melati, la quale portava in dote il palazzo detto Ca' de' Melati poi Palazzo Comelli che è stato per oltre quattro secoli la residenza prima principale e poi di campagna della famiglia, quando per esigenze professionali si trasferirono a Bologna. Molti dei membri della famiglia, infatti, hanno esercitato in modo prevalente l'attività notarile: ininterrottamente per almeno cinque generazioni l'ufficio passò di padre in figlio, a partire dal XVI secolo fino alla morte di Gian Pellegrino nel 1793; poi l'esercizio fu ripreso nel XX secolo con Francesco (1883-1956) e suo figlio Giancarlo Comelli (1924-2004). Oltre all'esercizio della professione notarile, la famiglia era titolare di estese proprietà terriere nei territori di Bargi, Casio, Baigno, Verzone, Badio e Camugnano e risultava amministrare il patrimonio della famiglia dei conti Bardi di Vernio nel territorio dell'abbazia di Montepiano.

La famiglia, una volta trasferitisi a Bologna nella seconda metà del XVII secolo per motivi di studio e di lavoro, ottenne nel 1721 la cittadinanza bolognese e sebbene sprovvista di titoli onorifici e nobiliari, acquisì fama e prestigio a tal punto che si imparentò con le famiglie Acquafresca, Veratti e Ranuzzi.

Nonostante nella seconda metà del secolo XVIII le fortune della famiglia registrino un lento declino, coincidente con l'abbandono della professione notarile, alcuni membri della famiglia si sono certamente distinti in altri ambiti ottenendo importanti riconoscimenti ufficiali civili e religiosi. Oltre al caso, come detto, di Giacomo (1659-1743), dottore in teologia e di Antonio Galeazzo (1681-1747), cappellano dell'ospedale di S. Francesco di Bologna, è bene ricordare le figure di Francesco (1744-1816) che si distinse nel campo della meccanica e dell'ingegneria, ma soprattutto di suo figlio Giambattista (1776-1867). Laureatosi in medicina, divenne ordinario di clinica medica ed esercitò la professione di medico primario. Grazie alla sua fama e alle rendite derivanti dai suoi incarichi risuscì a ristabilire per la famiglia una discreta agiatezza economica, dovuta anche ai beni ricevuti in dote da sua moglie Anna Veratti, figlia di Ciro (figlio della celebre scienziata Laura Bassi).

La fama e le fortune di Giambattista (1776-1867) furono raccolte dal nipote cui fu dato proprio il nome dell'avo: Giambattista, cosiddetto juniore (1840-1916), figlio di Francesco (1806-1895), non solo ricoprì importanti cariche e uffici culturali e amministrativi ma si distinse con numerose e importanti pubblicazioni e ricerche di storia locale e biografica. Al pari delle doti professioniali, si distinse anche nella gestione del patrimonio familiare notevolmente accresciuto in virtù dell'eredità lasciatagli dallo zio materno Raffaele Bisteghi ma anche dalla dote della moglie Vittoria Ranuzzi, figlia del conte Annibale Ranuzzi.

Proprio Giambattista, senza figli e vivente la sola sorella Maria, decise di nominare erede universale il pro-cugino Francesco (1883-1956), figlio di Gaetano (1851-1914) del fu Ulisse (1811-1885), fratello di Francesco (1806-1895), padre di Giambattista juniore. Francesco, dopo Gian Pellegrino (1716-1793), ritornò a esercitare la professione notarile per la famiglia Comelli.
Luoghi

Casio (Bologna) (residenza, fine sec. XVI - prima metà sec. XVII)

Bargi (Bologna) (residenza, metà sec. XVII - inizio sec. XX)

Bologna (residenza, fine sec. XVII - inizio sec. XX)

Genealogia Di seguito si da conto di alcuni dei membri della famiglia Comelli, discendenti da Anton Galeazzo Comelli.

Anton Galeazzo (1615-1676), nominato notaio nel 1600, ebbe 6 figli, tra cui Pellegrino e Giacomo: Pellegrino (1653-1715), dopo aver sposato nel 1678 Caterina Acquafresca, sorella di Matteo Acquafresca, ed essere stato nominato notaio nel 1679, si trasferì a Bologna nel 1681 per esercitare la professione notarile; mentre Giacomo (1659-1743), licenziato in teologia, ricoprì tra le altre, la carica di ministro della reverenda Camera apostolica per il sussidio delle galere di papa Clemente XI e fu insignito anche del titolo di protonotario apostolico.

L'esercizio della professione notarile fu proseguito da Francesco Antonio (1686-1754), figlio di Pellegrino (1653-1715), che, dopo essere stato nominato notaio nel 1708, sposò Giovanna Francesca, figlia di Antonio Crivelli, e ricoprì per diversi anni la carica di amministratore dell'abbazia di Montepiano. Suo figlio, Giovanni Pellegrino (1716-1793) fu nominato notaio - l'ultimo della famiglia Comelli - nel 1744 e sposò Barbara, figlia di Giovanni Antonio Stefanini; a lui si devono numerosi atti di liberalità compiuti a favore della comunità di Bargi.

Alla morte di Francesco Antonio la famiglia Comelli si dirama in tre rami, in base ai possedimenti ricevuti in eredità. Al figlio maggiore, Marc'Antonio juniore (1714-1766) vanno i possedimenti di Casio, al secondogenito Giovanni Pellegrino (1716-1793) quelli di Bargi, all'ultimo figlio Riccardo Comelli (1730-1774) quelli di Baigno. Francesco Antonio (1744-1816), figlio di Giovanni Pellegrino, fu ingegnoso meccanico, costruttore di orologi, fonditore di campane e dei cannoni della Guardia nazionale, dal 1780 custode dell'orologio di piazza Maggiore costruito dal Gandolfi, ideatore delle prime due pompe antincendio a Bologna, ideatore del torchio per coniare le monete per la Zecca bolognese. Suo figlio, Giambattista Comelli, cosiddetto seniore (1776-1867), divenne ordinario di clinica medica ed esercitò la professione di medico primario.

Alla morte di Giambattista, il patrimonio famigliare viene per la seconda volta tripartito: a Francesco (1806-1895) vanno i possedimenti in città e i beni dell'alta montagna (Bargi), a Ulisse (1811-1895) vanno i possedimenti di Praduro e Sasso, a Filippo Comelli (1814-1885) quelli di Marano. Il primogenito Francesco, sposato con Anna Bisteghi, ha due figli: Maria Comelli (1838-?) e Giambattista Comelli, cosiddetto juniore (1840-1916), che ricoprì rilevanti incarichi istituzionali e culturali, e sposò nel 1878 Vittoria Ranuzzi.

Alla morte di Giambattista Comelli juniore (1840-1916), senza eredi e vivente la sola sorella Maria, il patrimonio famigliare passò interamente al pro-cugino Francesco Comelli (1883-1956), figlio di Gaetano (1851-1914) del fu Ulisse (1811-1895), figlio a sua volta di Giambattista Comelli seniore (1776-1867), e di Anna (1849-1923), figlia di Filippo Comelli (1814-1885), figlio anch'esso di Giambattista Comelli seniore. Nel 1918 sposò Luisa Socini, da cui ebbe due figli: Giangaetano (1919-?), imprenditore metalmeccanico e atleta olimpico, e Giancarlo, anch'egli notaio (1924-2004). Da Giangaetano è nato Gianfrancesco.

Relazioni

Relazione familiare
Comelli, Francesco, medico, (Bologna 1806 - Bologna 1895) Date di esistenza della relazione: 1806 - 1895

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Comelli, Francesco, notaio, (Bologna 1883 - Bologna 1956) Date di esistenza della relazione: 1883 - 1916

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Comelli, Giambattista, (Bologna 1840 - Bargi 1916) Date di esistenza della relazione: 1840 - 1916

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Socini, Luisa, insegnante (Zola Predosa 1886 - Bologna 1939) Date di esistenza della relazione: 1918 - 1939

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Comelli, Fillippo, farmacista, (Bologna 1814 - Bologna 1885) Date di esistenza della relazione: 1814 - 1885

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Comelli, Ulisse, farmacista, (Bologna 1811 - Sasso Marconi 1885) Date di esistenza della relazione: 1811 - 1885

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Comelli, Gian Carlo, (1844 - 1898) Date di esistenza della relazione: 1844 - 1898

Descrizione della relazione: Membro della famiglia Comelli.

Relazione familiare
Bassi, Bologna, (sec. XVII - sec. XVIII)

Descrizione della relazione: Giambattista Comelli (1776-1847) è marito di Anna Maria (1775-1847), figlia di Ciro Veratti (1744-1827), figlio di Laura Bassi (1711-1778).

Relazione familiare
Cappi, Bologna, (sec. XVIII - sec. XIX) Date di esistenza della relazione: 1800 - 1824

Descrizione della relazione: Giambattista Comelli (1776-1847) è marito di Anna Maria (1775-1847), figlia di Maria Anna Margherita Cappi (1747-1824).

Relazione familiare
Veratti, Bologna, (sec. XVIII - sec. XIX) Date di esistenza della relazione: 1800 - 1827

Descrizione della relazione: Giambattista Comelli (1776-1847) è marito di Anna Maria (1775-1847), figlia di Ciro Veratti (1744-1827).

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti archivistiche:

- ARCHIVIO DELLA FAMIGLIA COMELLI, Ricerche genealogiche inerenti la famiglia Comelli;

- ARCHIVIO DELLA FAMIGLIA COMELLI, Francesco Comelli, Carte e documenti personali;

- ARCHIVIO DELLA FAMIGLIA COMELLI, Luisa Socini, Carte e documenti personali.

Fonti bibliografiche:

- G. B. COMELLI, Memorie genealogiche della famiglia Comelli nelle montagne bolognesi e in Bologna dal XVI secolo al XIX secolo, Bologna, U. Berti e C., 1910;

- A. PALMIERI, Giambattista Comelli. Commemorazione letta alla R. Deputazione di storia patria pe le provincie di Romagna il 21 gennaio 1917, Bologna, Stabilimenti poligrafici riuniti, 1917;

- G. B. COMELLI, Bargi e la Val di Limentra. Storia e tradizioni locali, Bologna, Graphoprint, 1972.

Note

Scheda descrittiva a cura di Marta Magrinelli e Armando Antonelli redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.