IT-CPA-SP00001-0000218

Redighieri

1925 -

La famiglia Redighieri, originaria di Reggiolo, si trasferisce a Bologna nella seconda metà degli anni Quaranta ed è costituita da: Ermentino Redighieri (Reggiolo, 5 ottobre 1925 - Bologna, 3 marzo 2003), la moglie Franca Lorenzini (Reggiolo, 12 ottobre 1927 - Bologna, 12 giugno 2005) e il figlio Vanni (Gonzaga, 9 giugno 1946). Dopo aver lavorato come cameriere presso il ristorante 'Tre frecce' in Strada Maggiore, nel 1954 Ermentino Redighieri prende in gestione il (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000218
Tipologia famiglia
Denominazione

Redighieri

Date di esistenza 1925 -

Descrizione

Storia
La famiglia Redighieri, originaria di Reggiolo, si trasferisce a Bologna nella seconda metà degli anni Quaranta ed è costituita da: Ermentino Redighieri (Reggiolo, 5 ottobre 1925 - Bologna, 3 marzo 2003), la moglie Franca Lorenzini (Reggiolo, 12 ottobre 1927 - Bologna, 12 giugno 2005) e il figlio Vanni (Gonzaga, 9 giugno 1946). Dopo aver lavorato come cameriere presso il ristorante 'Tre frecce' in Strada Maggiore, nel 1954 Ermentino Redighieri prende in gestione il ristorante 'Buca Manzoni', in via Manzoni, assieme alla moglie fino ai primi anni Sessanta. Il ristorante, a conduzione familiare, vede coinvolti, oltre ai genitori di Ermentino, Ettore Redighieri e Leonilde Lorenzini, il fratello Guglielmo e la sorella Erminia, e diversi collaboratori. Nei primi anni Sessanta prende in gestione il bar Roosvelt, in piazza Roosevelt, fino ai primi anni Settanta, e un albergo a Rivazzura di Rimini, che gestirà fino al 1966.
Luoghi

Bologna (residenza, circa 1945 -)

Rimini (attività professionale, circa 1960 - 1966)

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti orali:

- Testimonianza rilasciata da Vanni Redighieri, nel 2012, all'Associazione Home Movies.

Note

Scheda descrittiva a cura di Karianne Fiorini, redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.