IT-CPA-SP00001-0000219

Meliconi

1931 -

La famiglia Meliconi è costituita da Franco Meliconi, nato a Bologna il 10 agosto 1931, figlio di Adalgisa Simoni (1888-1982) e Giovanni Meliconi, e dalla moglie Elena Pedrini. Cresciuto in una famiglia con valori profondamente antifascisti - i fratelli, Massimo (1925-1944) nota 1:Decorato della medaglia d'oro al valore militare. e Dino (1927-1979), parteciparono alla lotta armata durante la (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000219
Tipologia famiglia
Denominazione

Meliconi

Date di esistenza 1931 -

Descrizione

Storia
La famiglia Meliconi è costituita da Franco Meliconi, nato a Bologna il 10 agosto 1931, figlio di Adalgisa Simoni (1888-1982) e Giovanni Meliconi, e dalla moglie Elena Pedrini. Cresciuto in una famiglia con valori profondamente antifascisti - i fratelli, Massimo (1925-1944) nota 1:Decorato della medaglia d'oro al valore militare. e Dino (1927-1979), parteciparono alla lotta armata durante la liberazione di Bologna -, dal 1950 al 1961 Franco Meliconi è stato funzionario del Partito comunista italiano e successivamente ha ricoperto la carica di Presidente dell'Azienda cooperativa approvvigionamento materiali (Acam) fino al giorno della sua morte, avvenuta l'8 ottobre 1977.
Conosce la moglie, Elena Pedrini, nata a Castel D'Aiano l'1 maggio 1938, presso la Federazione giovanile comunisti italiani (Fgci) di Bologna. In quegli anni Elena Pedrini lavorava presso una camicieria a Bologna. I due si uniscono in matrimonio il 15 marzo 1959, officiato da Dino Bergonzoni, partigiano, in luogo del sindaco Giuseppe Dozza, in quanto durante il periodo della Resistenza era stato aiutato dallo stesso Franco Meliconi nell'approvvigionamento di viveri. Testimone dello sposo è Venanzio Palmini, all'epoca segretario della Cgil. Dall'unione di Elena Pedrini e Franco Meliconi il 21 luglio 1959 nasce Massimo Meliconi.
Luoghi

Bologna (residenza, 1931 -)

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti orali:

- Testimonianza rilasciata da Elena Pedrini, nel 2011, all'Associazione Home Movies.

Note

Scheda descrittiva a cura di Karianne Fiorini, redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.