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Bianchini, Albertina
fine secolo XIX (data attribuita) - 1984
Nata presumibilmente alla fine del secolo XIX, Albertina Schreiber, con il nome d'arte Albertina Bianchini è stata attrice e capocomico.
Tra l'agosto e l'ottobre 1914 è con la Compagnia drammatica veneziana diretta da F. Bianchini per lo spettacolo "El tiranno di San Giusto" di L. Pilotto; nella primavera del 1921 è prima attrice nella compagnia veneta "La Serenissima" diretta da Albano Mezzetti per lo spettacolo "La sposa segreta" di G. Cenzato.
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Identificazione
Descrizione
StoriaNata presumibilmente alla fine del secolo XIX, Albertina Schreiber, con il nome d'arte Albertina Bianchini è stata attrice e capocomico.Tra l'agosto e l'ottobre 1914 è con la Compagnia drammatica veneziana diretta da F. Bianchini per lo spettacolo "El tiranno di San Giusto" di L. Pilotto; nella primavera del 1921 è prima attrice nella compagnia veneta "La Serenissima" diretta da Albano Mezzetti per lo spettacolo "La sposa segreta" di G. Cenzato. Già prima attrice di Emilio Zago, nel 1922 istituisce la Compagnia del teatro veneto "Albertina Bianchini", una troupe sostanzialmente legata al circuito del Triveneto, dapprima diretta da Albano Mezzetti e verso la fine del decennio da Francesco, detto Cesco, Baseggio. Con la compagnia porta in scena nel 1926 alcune commedie di Carlo Goldoni ("La serva amorosa", "Il bugiardo", "Pulcinella gaveva una gata" e "I quattro rusteghi") e "Nina non far la stupida" di A. Rossato e G. Capo; il 23 febbraio 1928 porta in scena al teatro Goldoni di Venezia la commedia "I oci del cuor" di Giacinto Gallina. Alla fine del 1928 la compagnia viene liquidata, ma Albertina Bianchini continua a calcare le scene e nel 1931 è prima attrice nella commedia "Zente alegra, el çiel l'aiuta" di Lodovico Ceschi (pseudonimo della collaborazione Cesco Baseggio-Carlo Lodovici) andata in scena al teatro Goldoni di Venezia. Tra gli interpreti della commedia anche Emilio Rossetto, marito della Bianchini. Negli anni Trenta del Novecento partecipa ad alcune produzioni cinematografiche, tra queste, "Il Re di denari" di Enrico Guazzoni del 1936 dove interpreta il personaggio di donna Bice. Come già precedentemente fatto dal marito nel 1967, la Bianchini si ritira presso la Casa di riposo per artisti e operatori dello spettacolo Lyda Borelli di Bologna nel 1976, dove muore dopo nove anni di permanenza, nel 1984. |
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Luoghi |
Venezia (attività, [1928 - 1931]) Bologna (residenza, 1976 - 1984) Bologna (luogo di morte, 1984) |
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Funzioni e attività | Attrice e capocomico. |
Documentazione archivistica
Relazioni
Relazione associativa
Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo, Bologna, (1982 - 2005)
Date di esistenza della relazione: 1976 - 1984
Descrizione della relazione: Albertina Bianchini è ospite di Casa Lyda Borelli. Relazione familiare
Rossetto, Emilio, attore, (Padova 1884 - Bologna 1974)
Date di esistenza della relazione: [prima metà sec. XX] - 1974
Descrizione della relazione: Marito di Albertina Bianchini. |
Risorse collegate
Fonti utilizzate per la compilazione della schedaFonti archivistiche: |
Note
Scheda descrittiva a cura di Marta Magrinelli redatta nel 2015 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. |