Ricerca libera
Ricerca negli archivi
Ricerca negli archivi per parole chiave
Ricerca nei soggetti produttori
Ricerca nei soggetti conservatori
Archivio di Giuseppe Ceneri
1837 - 1905
23 buste (con all'interno 1436 fascicoli, 3 volumi), 1 filza
Il fondo comprende parte dell'archivio personale e professionale di Ceneri; nonostante accertabili lacune è possibile tratteggiare il profilo del giurista dai progressi scolastici e accademici agli onori del foro. Al carteggio con i familiari fa da contrappunto la corrispondenza con associazioni politiche e con eminenti esponenti della vita politica (…) ➔
vai al menu di navigazione nell'archivio |
Identificazione
Identificativo scheda | IT-CPA-ST0003-0000001 |
---|---|
Identificativo gerarchico scheda | 00001 |
Livello di descrizione | fondo |
Denominazione | Archivio di Giuseppe Ceneri |
Data | 1837 - 1905 |
Consistenza | 23 buste (con all'interno 1436 fascicoli, 3 volumi), 1 filza |
Soggetto conservatore | Biblioteca comunale dell'Archiginnasio Piazza Galvani, 1 - 40124 Bologna vai alla scheda |
Contesto
Soggetti produttori | |
---|---|
Storia archivistica | Il fondo Ceneri, comprendente sia carte personali sia documentazione di carattere professionale unitamente ad una grossa mole di materiale a stampa, venne acquisito dalla Biblioteca dell'Archiginnasio in fasi successive dal 1908 al 1917. Venne data la priorità alla sistemazione del materiale a stampa, mentre risale al 1918 il primo sommario intervento sulla documentazione; Albano Sorbelli, direttore della biblioteca elenca infatti tra le attività svolte in quell'anno "l'ordinamento di massima che fu fatto del carteggio e degli scritti Ceneri. Gli opuscoli che ci pervennero dall'acquisto Ceneri furono i più da tempo schedati e collocati: rimanevano il grande carteggio e le carte di studio" disgraziatamente nel medesimo contesto ammette che le carte di "studio" vennero distrutte in quanto "rappresentavano solo degli interessi di privati" nota A. SORBELLI, Relazione del bibliotecario al signor assessore per la Pubblica Istruzione. Anno 1918, «L'Archiginnasio», XIV (1919), p. 11.; è con soddisfazione che lo stesso Sorbelli nella relazione illustrativa delle attività di quel medesimo anno riferisce che il materiale a stampa "è già tutto ormai a posto nelle serie della biblioteca; ma non fu dimenticato il materiale manoscritto, soprattutto il ricchissimo carteggio, che venne nel 1919 e 1920 raccolto e ordinato complessivamente in 27 cartoni" nota A. SORBELLI, Relazione del bibliotecario al signor Commissario Regio. Anno 1920, «L'Archiginnasio», XVI (1921), pp. 1-20, in particolare pp. 15-16.. Di seguito Sorbelli stesso descrive sommariamente l'organizzazione che venne conferita alla documentazione a seguito del riordino in particolare: "- Cartoni I-III: documenti biografici e scritti vari. - Cartoni IV-IX: cause, pareri e difese. - Cartoni X-XI: inserti speciali, con lettere assai importanti. - Cartoni XII-XXVII: carteggio, riunito per ordine alfabetico dei mittenti, con parecchie migliaia di lettere". Contestualmente all'intervento di riordino o nei tempi immediatamente successivi venne redatto un inventario manoscritto nota Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna, «Inventari dei mss. Fondi speciali», IV, 160. che descrive in forma sommaria il materiale nota In particolare nella serie relativa alla corrispondenza non vengono elencati tutti i mittenti ma solo una parziale selezione sulla base dell'importanza del mittente e della consistenza delle carte. in base all'organizzazione delle serie come fissata nella relazione del Sorbelli. Il bombardamento aereo del 29 gennaio del 1944 che distrusse l'intera zona orientale e parte della zona meridionale del palazzo dell'Archiginnasio, travolse tra le macerie le carte Ceneri insieme ad altri 24 fondi speciali sistemati nei locali del secondo piano - lato sud - dell'edificio nota Dal documentato articolo di Alberto Serra Zanetti, direttore della Biblioteca dagli ultimi mesi del 1944, testimone quindi privilegiato delle vicissitudini che colpirono il patrimonio librario e archivistico durante gli anni del conflitto mondiale, si desume che il fondo Ceneri rimase nel palazzo dell'Archiginnasio per l'intero periodo bellico e che non fu trasportato nei ricoveri di fortuna nel castello di Torrechiara nel parmense o nella colonia scolastica di Casaglia nei pressi di Bologna dove viceversa trovò ricovero una ampia selezione di cimeli, materiale librario e fondi manoscritti in base al piano di sfollamento a protezione del patrimonio culturale (cfr. A. SERRA ZANETTI, Le raccolte manoscritte della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio: origini, vicende, sviluppi, «L'Archiginnasio», XLVI-XLVII (1951-1952), pp. 1-24). Serra Zanetti riferisce che i fondi speciali che finirono sotto le macerie del palazzo durante l'incursione aerea del 29 gennaio 1944 furono ben 25, elencati, come riferisce, nel successivo resoconto di Fausto Mancini responsabile del recupero e della ricomposizione dei fondi manoscritti danneggiati (Ibid., p. 19). Diversamente Mancini riferisce che questi stessi 25 fondi furono colpiti dai bombardamenti sia nella sede dell'Archiginnasio sia nei luoghi di sfollamento (F. MANCINI, Consistenza e stato attuale dei manoscritti della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, «L'Archiginnasio», XLVI-XLVII (1951-1952), pp. 25-65, in particolare p. 34). Per un approfondimento sulle vicende belliche del patrimonio librario bolognese si veda V. RONCUZZI ROVERSI MONACO, Il bombardamento sull'Archiginnasio: vicissitudini dell'edificio storico e del patrimonio librario, in Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti, a cura di C. BERSANI e V. RONCUZZI ROVERSI MONACO, Bologna, Patron, [1995], pp. 120-144.. Il materiale estratto dalle macerie venne provvisoriamente depositato nella rotonda prospicente il salone detto dei Demaniali in via Foscherari. La delicata operazione di ricomposizione che durò oltre 4 anni fu affidata a Fausto Mancini incaricato di svolgere le mansioni di conservatore dei manoscritti: si dovette "metter le mani nel caotico ammasso di relitti estratti dalle macerie dell'Archiginnasio, esaminare frammento per frammento, carta per carta, ricomporre i manoscritti scompaginati, selezionare i carteggi e i documenti dei fondi speciali, risolvere il problema di scoprire l'appartenenza alle rispettive serie, di migliaia e migliaia di lettere e di carte prive di qualsiasi indicazione topografica" nota A. SERRA ZANETTI, Le raccolte manoscritte..., cit., p. 22.. Nell'intervento di recupero e riordinamento condotto in quella fase nota Nel resoconto delle operazione condotte sui fondi sinistrati del 1952 Mancini registra che il fondo Ceneri era ancora in via di riordinamento (F. MANCINI, Consistenza e stato attuale..., cit., p. 42). il fondo Ceneri venne condizionato in nuove buste conservative nota Sul dorso delle nuove buste vennero indicate le segnature originarie da cui si rileva che i danni più consistenti si registrarono nella serie del carteggio, in particolare nei "Cartoni" 12-27 secondo la numerazione attribuita nell'intervento di riordino degli anni Venti., vennero ricomposte le serie in base alla struttura descritta nell'inventario manoscritto e contestualmente sullo stesso furono annotate le irrimediabili lacune; al termine dell'operazione si dovette constatare una grossa dispersione, in particolare dalla originaria consistenza di 27 buste se ne contavano amaramente solo 19. |
Modalità di acquisizione | Le trattative per l'acquisto del fondo sono documentate nell'archivio della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio a partire dall'aprile del 1910 quando Giuseppina Ruvinetti e Teresa Gambetti in Serato, le coeredi [[nota:Con testamento olografo del 15 agosto 1895, di cui si diede pubblica lettura il 15 giugno 1898, Ceneri istituì eredi di tutte le sue sostanze e in parti uguali Teresina Gambetti in Serato e Giuseppina Ruvinetti, fatti salvi alcuni legati. In particolare stabilì in favore del personale di servizio (camerieri, cuoco e copista) e della cugina Giulia Ruvinetti un lascito in denaro, al nipote Alessandro Poggeschi lasciò il «cofanetto che ebbi in legato dalla buona memoria di mio cognato Alessandro Maccaferri e il mio sigillo con capegli di Mazzini e Quadrio» e all'Università degli studi di Bologna lasciò come ricordo 3 medaglie (due da deputato, una da senatore) e la croce al merito civile dell'Ordine di Savoia da collocarsi nel museo dell'VIII Centenario dell'Università (Archivio notarile di Bologna, Atti del notaio Giuseppe Orefice, vol. 232, n. 3447)]], rispettivamente cugina e nipote del giurista, sottoposero al direttore della Biblioteca, Albano Sorbelli, l'esame di "Carteggio, diversi manoscritti di cause, non che opuscoli stampati delle cause stesse" [[nota: BCABo, Archivio, anno 1910, tit. II, prot. nn. 180, 212, 213, 215, carteggio 26 aprile 1910 - 16 maggio 1910 fra direttore, coeredi e Napoleone Masetti, capo dell'ufficio della Deputazione di pubblica istruzione municipale]]. Fu giudicata equa la cifra richiesta di £ 275 perché, stando al giudizio del direttore espresso nella relazione trasmessa al capo dell'ufficio della Deputazione di pubblica istruzione municipale si trattava di "Materiale abbondante, vario e interessantissimo, che tornerà di grande decoro alla biblioteca e che darà un bel contributo alle raccolte degli scrittori patrii"; sottolinea di seguito di particolare rilevanza il corposo carteggio "contenente tre o quattro mila lettere" in cui si registrava la compresenza di "autografi del Crispi, del Bertani, di Garibaldi, del Carducci, del Saffi, del Regnoli e di illustri patriotti e scrittori". Nel maggio dello stesso anno si concluse la transazione con la sola clausola imposta dalle coeredi che "fosse riservato al signor avvocato Alessandro Poggeschi o ad altri di famiglia di poter consultare liberamente le carte stesse". Nella relazione sull'attività del 1911 pubblicata su «L'Archiginnasio» Sorbelli con soddisfazione registra l'acquisto del fondo Ceneri tratteggiandolo come "raccolta quasi completa dei suoi scritti, sparsi in fogli e opuscoli, qualche centinaio"[[nota: Cfr. A. SORBELLI A., Relazione del bibliotecario a signor assessore per la pubblica istruzione. Anno 1911, in «L'Archiginnasio», VII (1912), pp. 117-136, in particolare p. 123. L'acquisto di questo consistente nucleo di documentazione non trova riscontro nei registri degli acquisti della biblioteca]]. Solo sei anni dopo lo stesso bibliotecario elencando gli acquisti effettuati in quell'anno annota "Lettere, appunti, minute riflettenti cause legali di Giuseppe Ceneri"[[nota: Cfr. A. SORBELLI, Relazione del bibliotecario a signor assessore per la pubblica istruzione. Anno 1917, in «L'Archiginnasio», XIII (1918), pp. 1-23, in particolare p. 5]]. Parallelamente la Biblioteca oltre aver ricevuto in dono da Cesare Zanichelli alcune lettere scritte da Ceneri e l'autografo di Pro se et jure [[nota: Cfr. A. SORBELLI, Relazione del bibliotecario a signor assessore per la pubblica istruzione. Anno 1907, in «L'Archiginnasio», III (1908), pp. 1-20, in particolare p. 7]], aveva acquisito in fasi successive un cospicuo numero di volumi e opuscoli in gran parte di argomento giuridico, ceduto dalle stesse eredi responsabili della vendita del fondo archivistico [[nota: Cfr. A. SORBELLI, Relazione del bibliotecario a signor assessore per la pubblica istruzione. Anno 1912, in «L'Archiginnasio», VIII (1913), pp. 1-36, in particolare p. 7]]. Nei confronti sia del materiale a stampa sia delle carte prodotte dal giurista, la Biblioteca dell'Archiginnasio certamente sostenne un interesse continuo e una politica d'acquisto perpetuata nel lungo arco cronologico dal 1908 al 1917 [[nota: BCABo, Archivio, Registro dei gli acquisti dal 1908 al 1910, nn. 287324-287552 e Registro degli acquisti dal 1909 al 1920, ai nn. 304986-305066, 305078-305117, 305693-305827, 317134-317189, 328049-328058, 328060-328100, 328103-328418, 330306-330660, 333961-334169]]. |
Contenuto
Il fondo comprende parte dell'archivio personale e professionale di Ceneri; nonostante accertabili lacune è possibile tratteggiare il profilo del giurista dai progressi scolastici e accademici agli onori del foro. Al carteggio con i familiari fa da contrappunto la corrispondenza con associazioni politiche e con eminenti esponenti della vita politica nella delicata fase di trasformazione verso una completa unificazione del Regno d'Italia. L'attività dello studio legale emerge non solo dalla serie Attività forense nella pluralità degli interventi sia nell'ambito della giurisprudenza civile sia penale ma anche dalla serie della Corrispondenza dello studio Ceneri in un intreccio di rapporti professionali e sincere amicizie con le personalità di dichiarata fama della giurisprudenza della seconda metà del XIX secolo. | |
Criteri di organizzazione | L'intervento di riordino ha avuto avvio nel luglio del 2007; sull'intero complesso archivistico costituito originariamente di 19 buste si è proceduto con una preliminare operazione di ricognizione analitica che ha consentito di individuare un corpo di carte estranee all'archivio ed erroneamente confluite nel fondo, presumibilmente nelle fasi concitate di ricomposizione delle carte nel periodo post bellico. Le carte, individuate alla luce dei destinatari, degli estremi cronologici e del contenuto delle stesse, sono state estrapolate solo dopo un attento riscontro sui fondi di provenienza, in particolare è stato possibile ricondurre ben 60 pezzi (53 lettere, 4 telegrammi e 4 cartoline postali) ai seguenti fondi speciali: Giacomo Moleschott, Luigi e Giuseppe Tanari, Gaetano Torri, Federazione nazionale insegnanti scuole medie, Quirico Filopanti nonché alla collezione dei Manoscritti Gozzadini nota Per un documentato quadro della situazione delle raccolte manoscritte ereditate dalle vicende belliche si veda M. FANTI, Consistenza e condizioni attuali delle raccolte manoscritte della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, «L'Archiginnasio», LXXIV (1979), pp. 7-38.. Contestualmente si sono esaminati i fondi presenti in Archiginnasio, non ancora riordinati, che avendo subito danni dalle vicende belliche, potevano viceversa conservare carte prodotte da Ceneri; è stato possibile isolare e ricondurre al fondo speciale Ceneri ben 42 pezzi comprendenti 36 lettere, 3 biglietti da visita e 3 memorie legali provenienti dal fondo speciale Giacomo Moleschott e dalla "Miscellanea bellica" nota Nella raccolta "Miscellanea bellica" è attualmente confluito materiale ms. da tempo conservato nelle soffitte della Biblioteca e attualmente in corso di riordino. Si tratta della documentazione che recuperata dalle macerie del palazzo danneggiato dalla guerra, non è stato possibile durante l'intervento di Mancini, ricondurre immediatamente ai rispettivi fondi di provenienza.. All'interno del fondo è stato rinvenuto altresì un cospicuo corpus di corrispondenza prodotto da Oreste Regnoli e Attilio Loero, frammisto alla documentazione di Ceneri. E' stato possibile individuare e solo successivamente isolare i singoli documenti anche grazie alla presenza di un timbro a secco recante l'indicazione «Loero Attilio. Avvocato. Bologna» apposto su ciascuna carta; la documentazione, che copre un ampio arco cronologico dal 1849 al 1922, trova in parte riscontro nell'inventario manoscritto del fondo Ceneri; in particolare nella descrizione del "Cartone III" si annota la presenza di un fascicolo "Voto Regnoli" che conservava lettere recanti il timbro di possesso Loero. Attraverso una ricerca condotta sul carteggio dell'archivio dell'Archiginnasio è stato possibile riconoscere questa documentazione come un residuale nucleo di una donazione effettuata nell'anno 1943 da Adele Lavarello, vedova di Attilio Loero; estratte dal fondo Ceneri le carte Regnoli e Loero sono andate a costituire l'unico nucleo del fondo "Oreste Regnoli" che presumibilmente, per la gran parte, è andato disperso per le vicende belliche che hanno colpito l'Archiginnasio. In fase di riordino è stato elaborato un piano di intervento sulla falsariga del riordino eseguito negli anni venti del Novecento; si sono così ricostruite le serie abbozzate nel precedente intervento ed in particolare: I. Carte e documenti personali (1837-1898); II. Corrispondenza (1848-1904); III. Attività forense (1837-1905); IV. Attività universitaria (1863-1876); V. Miscellanea (1854-1896); VI. Materiali relativi alla storia archivistica del fondo (1863-1998). Al termine dell'intervento è stato eseguita una operazione di numerazione delle carte che permette di distinguere i singoli pezzi grazie ad una sequenza di 4 numeri rispettivamente riferibili a busta, fascicolo, sottofascicolo, se presente, e pezzo all'interno dell'unità archivistica; diversamente gli allegati sono contraddistinti da una lettere alfabetiche richiamate nella sequenza numerica della rispettiva unità documentale di riferimento. La consistenza, diversamente, registra il numero effettivo dei pezzi comprensivo del conteggio di eventuali allegati. |
---|
Fonti e risorse collegate
|
|
Bibliografia sulla documentazione | |
---|---|
BALZANI R., La democrazia radicale e l'impegno parlamentare, in Giuseppe Ceneri: l'avvocato, lo storico, il politico, a cura di A. VARNI, Bologna, Il mulino, [2002], pp. 31-46. |
Condizioni d’uso
Strumenti di ricerca | |
---|---|
Inventario manoscritto in «Inventari dei mss. Fondi speciali», IV, 160. |
|
Consultabilità | Il fondo Giuseppe Ceneri è liberamente consultabile presso la Sala dei manoscritti e dei rari della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna. |
Lingua | Italiana (sono tuttavia presenti alcune lettere in lingua francese) |
Stato di conservazione | buono stato di conservazione buono |
Note
Note redazionali | Inventario a cura di Giovanna Caniatti redatto tra il 2007 e il 2008 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. |
---|