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IT-CPA-ST0017-0000001
Archivio di Oreste Regnoli
26 febbraio 1849 - 21 giugno 1922
1 busta (con all'interno 52 fascicoli)
Il fondo conserva la documentazione prodotta da Oreste Regnoli e, in forma assai esigua, dal figliastro Attilio Loero. Si tratta per lo più di corrispondenza ricevuta attraverso la quale è possibile tratteggiare per Oreste Regnoli una figura a tutto tondo di avvocato, giurista, patriotta e uomo del suo tempo. Diversamente lo studio della corrispondenza (…) ➔
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Identificazione
Identificativo scheda | IT-CPA-ST0017-0000001 |
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Identificativo gerarchico scheda | 00001 |
Livello di descrizione | fondo |
Denominazione | Archivio di Oreste Regnoli |
Data | 26 febbraio 1849 - 21 giugno 1922 |
Consistenza | 1 busta (con all'interno 52 fascicoli) |
Soggetto conservatore | Biblioteca comunale dell'Archiginnasio Piazza Galvani 1 - 40124 Bologna vai alla scheda |
Contesto
Soggetti produttori | |
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Storia archivistica | L'intero nucleo delle carte Regnoli qui descritto, venne rinvenuto frammisto al fondo Giuseppe Ceneri durante l'intervento di ricognizione conclusosi nell'ottobre 2007; tale fondo infatti, danneggiato durante gli eventi bellici, conservava al suo interno documenti e lettere estranei e lì confluiti presumibilmente, almeno in parte, nel periodo post bellico durante le fasi concitate di ricomposizione dei fondi danneggiati. In fase di riordino è stato quindi possibile individuare e successivamente isolare la documentazione afferente al fondo Regnoli sulla base di elementi quali i destinatari, gli estremi cronologici, il contenuto e in particolare grazie alla presenza di un timbro a secco apposto sul recto delle singole unità documentarie prodotte sia da Regnoli sia da Loero e recante la nota di possesso "Loero Attilio. Avvocato. Bologna". Il nucleo più corposo della documentazione prodotta da Regnoli e in forma residuale da Loero, è stato individuato in un fascicolo conservato nella busta "Mss. Ceneri. Cartone III" e descritto nell'inventario manoscritto del fondo speciale Ceneri come "Copia del voto Regnoli cc. 40" nota 1:BCABo, Inventari dei mss. Fondi speciali, IV, 160, p. 163.. Sulla base delle informazioni tratte dal carteggio dell'archivio dell'Archiginnasio nota 2:BCABo, Archivio, a. 1943, tit. III, prot. n. 316, carteggio fra direttore, Adele Lavarello e la Direzione dei servizi amministrativi. è stato possibile ricondurre la provenienza di questo nucleo alla donazione effettuata nel marzo del 1943 da Adele Lavarello, vedova di Attilio Loero. Della donazione, si apprende, fanno parte manoscritti, pubblicazioni e lettere di Regnoli, tra queste in particolare - come segnalato dal direttore della Biblioteca nella nota del 29 marzo 1943 - si registrava la presenza di autografi di Garibaldi, Carducci, Crispi, Saffi, Farini e di altri illustri personalità nel campo della politica, delle scienze, delle lettere e delle arti; l'assenza delle carte Garibaldi, Crispi, Farini documenta la dispersione che ha subito il fondo, anche se non è possibile stabilire, neppur approssimativamente, la consistenza originaria dei "cimeli" donati all'Archiginnasio per espressa volontà di Attilio Loero che in vita "aveva tenuto amorosamente in consegna e riordinato". Nel documentato articolo di Alberto Serra Zanetti, direttore della Biblioteca dagli ultimi mesi del 1944, testimone quindi privilegiato delle vicissitudini che colpirono il patrimonio librario e archivistico durante gli anni del conflitto mondiale, non venne citato in alcun modo il fondo Regnoli né tra il materiale che rimase nel palazzo dell'Archiginnasio per l'intero periodo bellico, né tra i fondi che non furono trasportati nei ricoveri di fortuna nel castello di Torrechiara nel parmense o nella colonia scolastica di Casaglia nei pressi di Bologna dove viceversa trovò ricovero una ampia selezione di cimeli, materiale librario e fondi manoscritti in base al piano di sfollamento a protezione del patrimonio culturale nota 3:A. SERRA ZANETTI, Le raccolte manoscritte della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio: origini, vicende, sviluppi, «L'Archiginnasio», XLVI-XLVII (1951-1952), pp. 1-24.. Serra Zanetti riferisce che i fondi speciali che finirono sotto le macerie del palazzo durante l'incursione aerea del 29 gennaio 1944 furono ben 25, elencati, come riferisce, nel successivo resoconto di Fausto Mancini responsabile del recupero e della ricomposizione dei fondi manoscritti danneggiati nota 4:Ibid., p. 19.. Diversamente Mancini riferisce che questi stessi 25 fondi furono colpiti dai bombardamenti sia nella sede dell'Archiginnasio sia nei luoghi di sfollamento nota 5:F. MANCINI, Consistenza e stato attuale dei manoscritti della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, «L'Archiginnasio», XLVI-XLVII (1951-1952), pp. 25-65, in particolare p. 34.. È quindi legittimo ipotizzare che non sia stata mai registrata la presenza delle carte Regnoli probabilmente per una supposta esiguità della consistenza o diversamente in considerazione del fatto che l'acquisizione avvenne in concomitanze delle tormentate vicende belliche nota 6:Per un approfondimento sulle vicende belliche del patrimonio librario bolognese si veda V. RONCUZZI ROVERSI MONACO, Il bombardamento sull'Archiginnasio: vicissitudini dell'edificio storico e del patrimonio librario, in Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti, a cura di C. BERSANI e V. RONCUZZI ROVERSI MONACO, Bologna, Patron, [1995], pp. 120-144.. |
Contenuto
Il fondo conserva la documentazione prodotta da Oreste Regnoli e, in forma assai esigua, dal figliastro Attilio Loero. Si tratta per lo più di corrispondenza ricevuta attraverso la quale è possibile tratteggiare per Oreste Regnoli una figura a tutto tondo di avvocato, giurista, patriotta e uomo del suo tempo. Diversamente lo studio della corrispondenza di Loero permette di far luce sul profondo legame tra Attilio e il patrigno. | |
Criteri di organizzazione | L'intervento di riordino ha avuto avvio nel luglio del 2007 allorquando si procedette alla ricognizione del fondo Giuseppe Ceneri anch'esso conservato presso la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna. Il rinvenimento di carte estranee al fondo Ceneri portò, dopo una attenta valutazione, ad estrarre le carte Regnoli-Loero per costituire un fondo a se stante. Si trattava di materiale eterogeneo, per lo più corrispondenza, conservato in buste da spedizione che, solo in rari casi, recavano un'intestazione riferita al contenuto. Constatata l'assenza di un qualsiasi elemento di un precedente ordinamento, il fondo è stato strutturato in tre serie (oltre alla serie che conserva i materiali relativi alla storia archivistica del fondo) sulla base del soggetto produttore e della tipologia della documentazione. Al termine dell'intervento è stato eseguita una operazione di numerazione delle carte che permette di distinguere i singoli pezzi grazie ad una sequenza di 4 numeri rispettivamente riferibili a busta, fascicolo, sottofascicolo, se presente, e pezzo all'interno dell'unità archivistica; diversamente gli allegati sono contraddistinti da una lettere alfabetiche richiamate nella sequenza numerica della rispettiva unità documentale di riferimento. La consistenza, diversamente, registra il numero effettivo dei pezzi comprensivo del conteggio di eventuali allegati. |
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Fonti e risorse collegate
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Condizioni d’uso
Note
Note redazionali | Inventario a cura di Giovanna Caniatti redatto tra il 2007 e il 2008 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. |
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