IT-CPA-ST0148-0000001

Archivio di Vladimiro Ramponi e Lea Zobboli

ottobre 1942 (data attribuita) - 26 maggio 1976

9 buste (con all'interno 14 registri, 71 fascicoli)

Si compone di un piccolo nucleo di documentazione che può considerarsi direttamente riconducibile all'attività amministrativa e politica condotta da Vladimiro Ramponi, cui si affianca una cospicua sequenza di carte provenienti dagli archivi degli enti diretti da questi e dalla moglie Lea Zobboli o nei quali comunque i due coniugi rivestirono ruoli di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0148-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio di Vladimiro Ramponi e Lea Zobboli
Data ottobre 1942 (data attribuita) - 26 maggio 1976
Consistenza 9 buste (con all'interno 14 registri, 71 fascicoli)
Soggetto conservatore Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Via Mentana 2, 40126 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Modalità di acquisizione L'archivio di Vladimiro Ramponi è stato donato dal figlio Eugenio alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nel 2014-2015.

Contenuto

Si compone di un piccolo nucleo di documentazione che può considerarsi direttamente riconducibile all'attività amministrativa e politica condotta da Vladimiro Ramponi, cui si affianca una cospicua sequenza di carte provenienti dagli archivi degli enti diretti da questi e dalla moglie Lea Zobboli o nei quali comunque i due coniugi rivestirono ruoli di responsabilità.
Per quanto concerne nello specifico la documentazione propria di Ramponi si segnala la presenza di fotografie, di libretti, certificati e tessere personali, di documentazione relativa alle elezioni politiche del 1953, degli appunti del corso frequentato presso la Scuola di partito "A. Marabini" nel 1953, del materiale propagandistico delle elezioni amministrative del 1956, nonché delle fotografie e dei discorsi tenuti in occasione dei funerali e delle varie commemorazioni che seguirono la scomparsa di Ramponi.
Nella seconda sezione dell'archivio si conservano invece porzioni dei fondi dei seguenti enti, tutti con sede a Pieve di Cento:

- Comitato di liberazione nazionale;
- Società cooperativa di produzione e lavoro fra lavoranti in canapa;
- Cooperativa braccianti;
- Cooperativa agricola di produzione e lavoro "Marco Rizzoli";
- Camera del lavoro;
- Società cooperativa "Eugenio Curiel";
- Centro ricreativo aziendale lavoratori (Cral) comunale;
- Comune;
- Casa del popolo "Giovanni Campanini";
- Circolo Unione donne italiane;
- Cooperativa muratori e affini comunali.
Criteri di organizzazione Nel corso del presente intervento di riordinamento e inventariazione la documentazione è stata articolata nella serie denominata "Carte personali" e nella sezione denominata "Carte di enti diversi".

Mentre all'interno della serie "Carte personali" sono stati collocati i fascc. direttamente riconducibili all'attività personale di Vladimiro Ramponi, nella sezione "Carte di enti diversi" sono stati ordinati gli spezzoni dei fondi degli enti all'interno dei quali Ramponi ricoprì incarichi di responsabilità.

Il criterio cronologico è stato adottato sia per l'ordinamento dei fascc. all'interno della serie "Carte personali" sia per l'ordinamento dei fondi, e dei relativi regg. e fascc., nella sezione "Carte di enti diversi".

Per la numerazione dei regg. e dei fascc., così come per la numerazione delle bb. all'interno delle quali i regg. e i fascc. sono stati condizionati, si è adottato il criterio della "serie chiusa", attribuendo dunque alle unità un numero di corda progressivo unico per tutto il fondo (da 1 a 79 per i regg. e per i fascc. e da 1 a 9 per le bb.).
Incrementi previsti Nessun incremento previsto.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Consultabilità Si ritiene che la documentazione sia soggetta ai limiti di consultabilità previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
Stato di conservazione buono

Note

Note redazionali Inventario a cura di Salvatore Alongi, redatto nel 2014 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.