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"Bologna, Biblioteca Zambeccari"
Bologna, Biblioteca Zambeccari
La libreria di S. Lucia, più nota come biblioteca Zambeccari, fu voluta dai Gesuiti per dare adeguata sistemazione all'ampio patrimonio librario che avevano accumulato nel tempo. La biblioteca venne aperta al pubblico solo nel 1752. Fu comunque la prima biblioteca pubblica di Bologna. Quando l'Ordine fu soppresso nel 1773, i Barnabiti subentrarono, tenendo aperta la "pubblica Libreria". Le vicissitudini - soprattutto per il patrimonio librario - cominciarono con l'arrivo di Napoleone a Bologna. La biblioteca venne spogliata di libri preziosi e codici, passati ad altre istituzioni. Nel gennaio del 1805 la biblioteca riapriva senza poter recuperare però i preziosi libri trasferiti alla nazionale. Dopo la caduta di Napoleone la biblioteca di S. Lucia riprese la sua funzione fino al 1869 quando, a seguito delle alienazioni dei beni degli ordini religiosi del 1866, i suoi 16.000 volumi e i suoi manoscritti furono accorpati al patrimonio librario dell'Archiginnasio. Il 1° luglio 1909 nei locali della Zambeccari veniva inaugurata la Biblioteca Popolare del Comune di Bologna, voluta da Albano Sorbelli,. La biblioteca ebbe una dotazione iniziale di 8.000 volumi. Con l'avvento al potere del fascismo la biblioteca Popolare fu trasferita in via Manzoni, accanto alla Casa del Fascio e i locali della Zambeccari furono concessi dall'amministrazione comunale alla Scuola di liuteria Mozzani per audizioni e mostre. Dal 1935 le sale della biblioteca di S. Lucia fanno parte del Liceo "Galvani".
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