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Fondo della famiglia Giovannini

Gerarchia:

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Denominazione:

Fondo della famiglia Giovannini

Tipologia:

subfondo

Data:

sec. XIX fine- sec. XX

Consistenza:

2 buste (con all'interno 15 fascicoli), 2 busta (con all'interno 370 fotografie), 20 album fotografici

Descrizione:

Si compone di documentazione di gestione famigliare di amministrazione dei beni, e documentazione personale prodotta da Luigi Giovannini (1865-1926) e in particolare dal figlio Giuseppe Giovannini (1895-1980). La sezione più consistente (20 album fotografici e due buste), è costituita dall'archivio fotografico, che conserva i ritratti dei membri della famiglia Giovannini insieme ai loro parenti e amici, tra la fine dell'Ottocento e gli anni Settanta del Novecento.

All'interno del fondo si conservano:

- pratiche edilizie;
- testamenti e rogiti per la successione e la compravendita;
- stato civile e polizze assicurative di Luigi Giovannini;
- pratiche legali;
- opuscoli e fotocopie relative alla genealogia e biografia degli antenati Bianconi;
- fotografie e album fotografici.

Storia archivistica:

Il fondo è stato donato, congiuantamente al fondo della famiglia Bianconi, da Paola Giovannini all'Arcidiocesi di Bologna nel 2010. Si compone di 2 buste di documentazione, 20 album fotografici e 2 buste di fotografie sciolte. La documentazione del fondo presentava un suo ordinamento, dato presumibilmente da Giuseppe Giovanni e successivamente dai figli, sia per quanto riguarda la documentazione amministrativa dei beni di famiglia, organizzata in fascicoli parzialmente numerati (n.d.r. Le camicie dei fascicoli presentano l'intestazione prestampata "Amministrazione azienda agricola G. Giovannini". Tuttavia le camicie potrebbero essere di riuso, trattandosi di beni di proprietà di vari membri della famiglia non strettamente legati all'azienda agricola.), sia per quella personale di Luigi Giovannini, organizzata in fascicoli dagli eredi. Si è pertanto deciso di mantenere l'ordinamento trovato sia a livello di raggruppamenti documentari che di unità archivistiche. Anche gli album fotografici presentano una suddivisione cronologica e una loro propria denominazione attribuita da Giuseppe Giovannini e Giulia Aristeo nella prima metà del Novecento.
Insieme alla documentazione prodotta dai Giovannini erano presenti inoltre nuclei documentari prodotti dalla famiglia Bianconi che, quando possibile si è deciso di ricollocare all'interno del fondo di appartenneza originario, pur mantentendo l'unità archivistica di ultima creazione (n.d.r. Si vedano i fascc. "Notizie sulla famiglia Bianconi. Albo genealogico antico" e "Divisioni tra i Bianconi").


Note storico amministrative

La documentazione conservata nel fondo appartiene al ramo più recente dei Giovannini, vissuti tra il XIX e il XX secolo, discendenti da Paolo Giovannini (+1897) di Lorenzo e Luigi Giovannini (1865-1926) che sposò Maria Pia Bianconi(1872-?). Dal loro matrimonio nacque Giuseppe Giovannini (1895) che sposò negli anni Venti Giulia Aristeo, che a loro volta ebbero due figli Paola (1924- 2009) e Gian Lodovico (1926-?).
I Giovannini furono tra il XIX e il XX secolo possidenti terrieri a Bologna in zona Arcoveggio e nella provincia presso San Lazzaro, Idice, Calcara e Crespellano, dove vi avevano costruito fabbricati colonici e rustici. A Idice possedevano nel Novecento i poderi La corte, Fiume, Riola e Riola Vecchia, a Calcara quelli di Foglia, Razzara e Fossa Vecchia, a Crespellano il podere La Fornace. Le terre durante la prima metà del XX secolo erano coltivate a contratto di colonia stipulato con altri agricoltori che avevano dimora nelle case coloniche costruite dalla famiglia sui loro terreni. Dalla fine dell'Ottocento la loro residenza era tuttavia a Bologna, prima in via Cavaliera 16, poi rinominata via Oberdan.
Durante la prima guerra mondiale Giuseppe Giovannini venne arruolato all'interno del XIII Reggimento artiglieri di campagna, V compagnia automobilisti nelle zone del Piave e dell'Isonzo, in particolare presso Palmanova in Friuli.
Dagli anni Venti agli anni Cinquanta trasformò i poderi familiari in un'azienda agricola specializzata nella coltivazione di patate e fagioli ed altri ortaggi, oltre che nella raccolta di pesche e ciliegie. In questi stessi anni si avvicinò con entusiasmo al Partito Fascista, come testimoniano le fotografie e le rispettive didascalie, in particolare in riferimento alla campagna di Libia e alle colonie fasciste di Idice per i giovani balilla.
Giuseppe Giovanni fu inoltre protagonista della cronaca locale e nazionale intorno al 1926 in seguito al presunto ritrovamento dell'opera giovanile di Michelangelo Buonarroti "Il tormento di Sant'Antonio", dipinto acquistato da Carlo Bianconi nel 1800 circa, ora nel Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas.
La villa di Idice era la casa di campagna della famiglia, dove lavoravano ma trascorrevano anche l'estate in villeggiatura e qui fino agli anni Novanta era custodito anche l'archivio degli antenati Bianconi.
L'eredità di Giuseppe Giovannini venne ripartita tra i figli, ed è proprio a Paola Giovannini che si deve la donazione alla Cattedrale di San Pietro dei suoi beni immobili e mobili, tra cui l'archivio della famiglia Bianconi.

Criteri di ordinamento:

Analizzando la documentazione, per tipologia e precedente ordinamento, è stato possibile strutturare il fondo nei seguenti gruppi documentari:
- Amministrazione dei beni di famiglia;
- Carte relative a Luigi Giovannini;
- Opuscoli;
- Miscellanea;
- Fotografie.

Persone:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 01/12/2022 - 31/05/2023