La Provincia di Cristo Re dei frati minori dell'Emilia Romagna sul portale archIVI

Nel 1209 san Francesco mandò i suoi primi compagni Bernardo da Quintavalle e Pietro Cattani a Bologna. Quando nel 1217 fu determinata la divisione ufficiale delle Province religiose, la città felsinea fu designata come sede provincializia di quella circoscrizione che si chiamava Lombardia e che comprendeva tutta l'Italia settentrionale, da Genova a Venezia, da Torino a Rimini.

Nell'assetto dell'Ordine dei frati minori, ben presto l'entità Lombardia si frazionò e la Provincia di Bologna alla fine del secolo XIII corrispondeva più o meno agli attuali confini della regione Emilia Romagna.

Anche nella Provincia di Bologna l'Ordine francescano visse il travaglio delle varie Riforme. L'attuale stato della Provincia di Cristo Re si ricollega esclusivamente ai due rami degli Osservanti e degli Osservanti Riformati.

A pochi anni dall'Unione delle Province voluta da papa Leone XIII (1897), con decreto della Congregazione dei Religiosi del 1911, si ricostituivano distinte le due ex Province Osservante e Osservante Riformata costituendo rispettivamente la Provincia del SS. Redentore e quella di S. Caterina da Bologna, le quali peraltro venivano unite di nuovo nel 1946, con la denominazione di Provincia di Cristo Re dei frati minori dell'Emilia.

Attualmente il portale archIVI consente in particolare di accedere alle descrizione di nove complessi documentari della Provincia di Cristo Re dei frati minori dell'Emilia Romagna:

Si compone di documentazione prodotta da Anna Evangelisti, professoressa di liceo, studiosa e scrittrice bolognese, relativa per lo più a scritti e materiali di lavoro e di ricerca attraverso la quale è possibile delineare essenzialmente una figura di studiosa rigorosa e metodica. Attraverso lo studio delle carte personali e della corrispondenza familiare è possibile, invece, delineare il profondo legame tra l'Evangelisti e la sua famiglia, in particolare con i fratelli Attilio e Giovanni, deceduti tra la fine del 1941 e l'inizio del 1942, e la sorella Bianca.

Si compone di documentazione prodotta e conservata da Olga Ferroni e in misura minore dal fratello Leopoldo Ferroni e dal marito Eugenio Chiarini. Si compone, inoltre, di carte e documenti di Armando Ferroni e di sua moglie Ornella Fiorini, di cui però si ignora il legame parentale con Leopoldo e Olga Ferroni. Si tratta della sola documentazione della famiglia conservata, dal momento che non si hanno notizie delle sorti dell'archivio familiare che, a giudicare dalla importanza assunta da Leopoldo Ferroni a livello cittadino e professionale e dalle importanti facoltà economiche della famiglia, doveva sicuramente risultare cospicua.

Si compone di documentazione personale e patrimoniale di Callisto Ghigi, in particolare: atti e negozi giuridici relativi alla divisione dell'eredità di Pellegrino Ghigi (deceduto nel 1838), nonno di Callisto Ghigi; carte e documenti personali relativi, tra gli altri, al matrimonio con Maria, figlia dell'avvocato Alessandro Morelli; carteggio relativo all'acquisto della tenuta detta del "Monte" nel territorio di Gaibola; carte relative ai familiari, in particolare del padre Luigi e del figlio Alessandro.

Si compone dell'archivio personale e professionale di Alessandro Morelli. Accanto allo sparuto nucleo di carte personali, è testimoniata l'attività dello studio legale nella pluralità degli interventi essenzialmente nell'ambito della giurisprudenza civile in un intreccio di rapporti professionali con personalità dell'ambito della giurisprudenza bolognese della metà del XIX secolo, quali, tra gli altri, Filippo Gaudenzi, Giuseppe Ceneri, Ludovico Berti e Giambattista Vecchietti.

Si compone di documentazione personale e professionale di Cosimo Morelli, originario di Imola e celebre architetto - di nomina pontificia - che ha esercitato la propria attività professionale nei territori dello Stato pontificio nella seconda metà del XVIII secolo. Si conservano il carteggio con autorità civili e religiose del tempo, ma soprattutto con diversi mittenti relativamente alla gestione dei possedimenti nei territori di Imola della famiglia Morelli e, in misura minore, carte di parenti, presumibilmente del fratello Luigi, e carte personali di natura amministrativa e patrimoniale.

Si compone di documenti presumibilmente acquisiti in seguito a vicende matrimoniali e commerciali della famiglia Pozzi con la famiglia Rognoni e con la famiglia del celebre Pier Jacopo Martelli (1665-1727), poeta e drammaturgo bolognese, dal momento che la figlia Virginia sposa Giuseppe Pozzi nel 1723. In misura minore, si compone anche di carte e documenti di alcuni membri della famiglia Pozzi.

Si compone di materiale fotografico raccolto, prodotto e commissionato dalla Provincia di Cristo Re e di fotografie provenienti dai fondi personali di alcuni religiosi che quasi mai è stato possibile identificare e quindi ricondurre alrelativo fondo di appartenenza.

Si compone della documentazione prodotta e acquisita dalla Provincia osservante di Bologna, poi denominata, a partire dal 1911, Provincia del SS. Redentore di Bologna, nello svolgimento delle proprie attività istituzionali. Nonostante alcune lacune, evidenti per la documentazione dei secc. XVII-XVIII che risulta quasi completamente inesistente, è possibile delineare efficacemente l'attività istituzionale della Provincia.

Si compone della documentazione prodotta e acquisita dalla Provincia osservante riformata di Bologna, poi denominata, dal 1911, Provincia riformata di S. Caterina di Bologna nello svolgimento delle proprie attività istituzionali. Nonostante alcune lacune, evidenti per la documentazione dei secc. XVII-XVIII che risulta quasi completamente inesistente - anche perché è soltanto dal 1639 che la Provincia è ufficialmente autonoma e non più retta da un Custode -, è possibile delineare efficacemente l'attività istituzionale della Provincia.

inserito il 25 gennaio 2016

"4 - Frati Provincia minoritica Cristo Re"

1970 - 1980 (date attribuite)