11 aprile 2013: dicono di noi ...

Intervista ad Angelo Varni, presidente dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali dell’Emilia-Romagna, e a Stefano Vitali, soprintendente archivistico per l'Emilia-Romagna, in vista della presentazione inaugurale di archIVI, il portale del progetto Una Città per gli Archivi, prevista per l'11 aprile 2013 presso la Bilioteca d'arte e di storia di San Giorgio in Poggiale a Bologna.


Intervista ad Angelo Varni

ideatore del progetto e presidente dell’IBACN.

Domanda:

L’idea di intervenire su un numero così ampio di archivi contemporanei aventi come unico elemento comune la città è non solo originale, ma a quanto ci consta senza precedenti. Come è nata e come si è sviluppata?

L'idea è nata da un confronto tra i vertici delle due Fondazioni del Monte e Carisbo, entrambe convinte della necessità di reagire al diffuso fenomeno della dispersione della memoria relativa alle vicende costitutive della nostra comunità cittadina, quale elemento di definizione di una specifica fisionomia sociale e culturale. Non certo in una dimensione di chiusura campanilistica, bensì proprio per acquisire quella consapevolezza di sé, che solo può consentire di dialogare ed accogliere con serena consapevolezza l' "altro ".

Domanda:

Allora poiché è evidente che non si potesse intervenire su tutto, quali sono state le priorità e chi le ha determinate?

Dalle Fondazioni è venuto l'impulso a considerare in primo luogo la documentazione sul Novecento, quella ad oggi meno tutelata, meno conosciuta, meno valutata nella sua reale portata di base indiscutibile di conoscenza dell'oggi. Ci si è rivolti in proposito alle istituzioni che hanno il compito di certificare l'esistenza dei patrimoni archivistici per stilare lunghi elenchi, poi sottoposti al vaglio di una commissione di esperti che, secondo criteri oggettivi, ne stabilisse le priorità.

Domanda:

Come hanno "reagito" gli enti conservatori degli archivi? Hanno visto il progetto come un'invasione di campo o come un'opportunità?

Uno degli aspetti più positivi e confortanti è risultata la straordinaria collaborazione dei vari responsabili degli archivi, ben lieti di essere coadiuvati nel loro sforzo, spesso misconosciuto, di salvaguardia del patrimonio posseduto. Grande, dunque, il loro senso del dovere istituzionale da assolvere, prevalente su ogni "gelosia di bottega”.

Domanda:

Quali ambiti, all'interno di questo progetto, hanno determinato o permesso la collaborazione con IBACN?

IBACN ha partecipato da subito al tavolo di definizione del progetto seguendolo nelle sue varie fasi, fino a contribuire alla definizione della prima piattaforma informatica e alla messa a disposizione, a seguito di apposita convenzione, di personale e di metodologie in grado di contribuire al lavoro di informatizzazione archivistica”.

Domanda:

Infine, vi sono altre prospettive di collaborazione che nell'immediato futuro prevedano di consolidare l'interoperabiltà tra il progetto Una Città per gli Archivi, IBC e il polo archivistico regionale ParER?

Non mancherà certo l'IBACN di offrire il massimo sostegno alla divulgazione di quanto acquisito, nella certezza di svolgere in tal modo il proprio compito di tutela e valorizzazione di un bene così fondamentale per sottolineare l'importanza di diffondere il sentimento di cittadinanza collettiva.             


Intervista a Stefano Vitali

membro del gruppo di esperti cui si sono rivolte le Fondazioni nel dare avvio alle fasi operative del progetto e soprintendente archivistico.

Domanda:

Quali sono stati i criteri metodologici e le linee operative individuate dal gruppo degli esperti al principio del progetto Una Città per gli Archivi?

Il gruppo degli esperti ha insistito particolarmente sul fatto che gli interventi  coniugassero indissolubilmente l'attività di ordinamento e di inventariazione degli archivi con un miglioramento delle loro condizioni materiali di conservazione, che in non pochi casi, all'avvio del progetto, erano tutt'altro che ottimali. Inoltre ha posto l'accento sulla necessità che gli strumenti di ricerca elaborati e il portale che li raccoglie non si rivolgessero soltanto ad una ristretta cerchia di studiosi, ma si proponessero di promuovere la conoscenza e la fruizione degli archivi presso ampie e diversificate fasce di pubblico locale, nazionale e internazionale. A consuntivo dei lavori si può tranquillamente affermare che entrambe le raccomandazioni sono state pienamente raccolte.

Domanda:

Come si colloca sul piano nazionale e internazionale questo progetto archivistico di ambito locale? Quale valutazione ne può dare?

È facile immaginare come in un'epoca di reti telematiche come la nostra, progetti come quello realizzato a Bologna possano avere importanti ripercussioni a livello nazionale e internazionale. Quanto è stato realizzato non solo è in linea con le attuali tendenze nazionali e internazionali nell'ambito dell'inventariazione archivistica, ma  costituisce un prodotto per molti versi unico nel suo genere. Con la realizzazione del portale “Una Città per gli Archivi”, infatti non si è solo provveduto a raccogliere in un unico sito web un certo numero di strumenti di ricerca archivistici, ma si è tendenzialmente creato un vero e proprio archivio virtuale della città, all'interno del quale emerge con chiarezza come i fondi archivistici, prodotti e conservati da soggetti pubblici e privati distinti, si integrino l'uno con l'altro, dando modo di ricostruire l'immagine complessiva della storia della città negli ultimi due secoli. A mia conoscenza non esiste, attualmente,  sul web nulla di equivalente per una città delle dimensioni e del rilievo di Bologna.

Domanda:

Sarebbe poi interessante potere capire come sia stato “percepito” questo intervento archivistico così singolare da parte non solo della Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna, ma anche da parte della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna e la Direzione generale per gli archivi?

Quando ci si trova quotidianamente a fronteggiare il disinteresse e l'incuria, da parte di molti soggetti pubblici e privati, nella conservazione a valorizzazione del patrimonio culturale, e in particolare, di quello documentario, si può facilmente immaginare l'apprezzamento e, oserei dire, l'entusiasmo con i quali fin da subito gli organi periferici e centrali del Ministero per i beni e le attività culturali hanno accolto il progetto sia per le importanti risorse economiche investite che per lo spirito di ampia collaborazione mostrato, nel quadro di quella che può essere considerata una fruttuosa applicazione del principio di sussidiarietà.

Domanda:

Quali ambiti, all'interno di questo progetto, hanno determinato l’intervento e la concorso della Soprintendenza alla realizzazione dell’intervento archivistico nei suoi diversi aspetti?

La Soprintendenza archivistica ha cercato di facilitare il più possibile la realizzazione del progetto, semplificando e velocizzando, grazie alla stipula di apposite convenzioni, gli adempimenti amministrativi necessari e soprattutto ha offerto un supporto tecnico-scientifico alla realizzazione degli interventi di ordinamento ed inventariazione, collaborando alla loro definizione e verificando la qualità scientifica degli strumenti descrittivi prodotti.

Domanda:

Per concludere, sarebbe importante capire quali potranno essere le prospettive di collaborazione che nel futuro consentiranno di consolidare il ruolo della Soprintendenza negli sviluppi del progetto ?

Credo che le Fondazioni bancarie bolognesi abbiano avviato con il progetto congiunto “Una Città per gli Archivi”, un percorso di promozione della conoscenza e della fruizione del ricchissimo patrimonio archivistico di Bologna che, pur avendo già conseguito risultati di alto valore, non può considerarsi certamente concluso. Seppure in forme diverse, il progetto dovrebbe quindi proseguire. Ciò che auspico è che tutti i soggetti interessati (le Fondazioni stesse, l'Istituto per i beni culturali, la Soprintendenza archivistica, il Comune di Bologna, le istituzioni culturali della città), possano al più presto stringere, nel rispetto delle proprie competenze, accordi ed intese che permettano di avviare il riordino e l'inventariazione di altri archivi e di consolidare  e sviluppare il portale. Nel prossimo futuro, la Soprintendenza si adopererà affinché questo auspicio possa concretizzarsi.

inserito il 21 aprile 2013
Caricatura di Augusto Majani detto Nasica (Fameja Bulgneisa) CPA-ST0053-0000004-0003 (FILEminimizer) (1).JPG

Ritratto fotografico di Mimi Aylmer a Roma nel marzo 1924 con Galeazzo Ciano (Fameja Bulgneisa) CPA-ST0078-0000042-0005-RC (FILEminimizer).jpg

Fotografia che ritrae al centro l'attrice Lyda Borelli (Casa Lyda Borelli) CPA-ST0080-0000060-0034 (FILEminimizer) (1).JPG