IT-CPA-SN0001-0000001

Archivio sonoro di storia delle donne

dopo il 1977 (data attribuita) - febbraio 2005

643 nastri analogici

Il fondo è composto da 643 registrazioni conservate su supporto magnetico nota audiocassette e bobine da ¼ di pollice, relative alle attività dell'Associazione Orlando e del Centro di documentazione delle donne di Bologna dalle origini al 2005.

Si tratta di (…)

vai al menu di navigazione nell'archivio

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SN0001-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio sonoro di storia delle donne
Data dopo il 1977 (data attribuita) - febbraio 2005
Tipologia musica e parlato (genere misto)
Consistenza 643 nastri analogici
Soggetto conservatore Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne della città di Bologna
Via del Piombo 5, 40125 Bologna
vai alla scheda

Contesto

Soggetti produttori
Storia istituzionale / Biografia Il Centro di documentazione, ricerca ed iniziativa delle donne, dal 2005 Centro di documentazione, ricerca ed iniziativa delle donne della città di Bologna, fu progettato da un Comitato scientifico composto da donne con differenti competenze disciplinari e differenti percorsi culturali e professionali, la maggior parte delle quali dette vita nel 1983 all'Associazione Orlando. Il Comitato scientifico ricevette l'incarico della progettazione del Centro dal Comune di Bologna, con delibera del Consiglio comunale dell'1 aprile 1981.

Fu inaugurato nel 1982 con un ciclo di seminari e una rassegna del cinema delle registe tedesche intitolata "Niente cade dal cielo", sulla base del progetto-programma "I percorsi dell'identità femminile", e formalmente istituito con delibera del Comune di Bologna del 28 novembre 1983. Trovò sede al primo piano di via Galliera 4; in quelle stanze si collocarono le prime iniziative e il primo nucleo della biblioteca destinata a diventare la Biblioteca italiana delle donne. Il Comune di Bologna, con deliberazione o.d.g. 334/1983 affidò, nella forma di una convenzione, la gestione del Centro all'Associazione Orlando, che ne fece uno spazio pubblico di ricerca, documentazione ed iniziativa aperto all'incontro e allo scambio con singole e gruppi locali, nazionali e internazionali. Successivamente la sede fu trasferita al piano terra di palazzo Montanari in via Galliera 8, cui fu aggiunta per l'ampiezza delle attività la gestione della sala e delle stanze retrostanti di palazzo dei Notai in piazza Maggiore, presso il quale venne aperta la Sala da the internet. La biblioteca e l'archivio rimasero in via Galliera. La vendita e la ristrutturazione di palazzo Montanari costrinsero poi ad un trasferimento della biblioteca e dell'archivio presso lo stesso palazzo dei Notai dove rimasero fino al trasferimento avvenuto nel 2005 presso l'ex-convento di S. Cristina in via del Piombo n. 5, sede in cui attualmente svolge la propria attività.
Storia archivistica Il fondo è composto dalla documentazione sonora sedimentatasi sin dalla fine degli anni Settanta (ancor prima della formale costituzione del Centro di documentazione delle donne di Bologna e dell'Associazione Orlando), a testimonianza della nascita e dell'evoluzione di tale realtà femminile bolognese. In trent'anni di attività l'Associazione Orlando e il Centro di documentazione delle donne hanno promosso numerosi progetti, ricerche e iniziative, la cui documentazione sonora è stata raccolta e custodita nel tempo, senza tuttavia un preciso intento di conservazione e valorizzazione di tale tipologia documentaria, a differenza di quanto invece è avvenuto per la documentazione cartacea.

Nel corso degli anni il nucleo di documentazione sonora si è incrementato notevolmente, grazie all'attività delle molte donne appartenenti all'Associazione e al Centro che, molto spesso anche di propria iniziativa, hanno documentato gli eventi, le ricerche, le riunioni e in generale tutte le attività connesse in qualche modo a questa realtà bolognese. In archivio però non sono soltanto presenti le registrazioni di attività organizzate direttamente e in prima persona da Centro e Associazione, ma anche testimonianze di altri eventi, incontri, ricerche a cui le donne di Orlando hanno partecipato e contribuito in qualità di rappresentanti del Centro e dell'Associazione, nell'ambito dell'ampia rete nazionale e internazionale di contatti con altri gruppi, centri e istituzioni.

Così come la documentazione cartacea, anche le registrazioni sonore hanno seguito il Centro e l'Associazione nelle diverse sedi che nel corso degli anni li hanno ospitati, da via Galliera a palazzo dei Notai, all'ex-convento di S. Cristina in via del Piombo n. 5: si presume che questa continua movimentazione del materiale possa essere uno dei motivi per cui per alcuni gruppi di registrazioni sono pervenuti incompleti.

Nell'anno 2009 è stato attivato, nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, l'intervento di riordino ed inventariazione del fondo, effettuato a cura di Chiara Kolletzek.

Il fondo è stato ricompreso nella dichiarazione di interesse storico particolarmente importante, relativa al patrimonio documentario dell'Archivio di storia delle donne, della Soprintendenza Archivistica per l'Emilia-Romagna di cui al decreto DR. del 14/07/2010, notificato con lettera prot. 11691 del 26/07/2010.

Contenuto

Il fondo è composto da 643 registrazioni conservate su supporto magnetico nota audiocassette e bobine da ¼ di pollice, relative alle attività dell'Associazione Orlando e del Centro di documentazione delle donne di Bologna dalle origini al 2005.

Si tratta di testimonianze orali che permettono una ricostruzione della storia e dell'evoluzione della cultura femminile e degli studi di genere di ambito non soltanto locale, ma anche nazionale e internazionale a partire dalla fine degli anni Settanta, attraverso registrazioni di:
- conferenze, convegni, seminari, lezioni;
- interviste;
- riunioni;
- trasmissioni radiofoniche;
- canti popolari.
Criteri di organizzazione Le costanti e profonde intersezioni tra attività, funzioni, competenze e ruoli del Centro di documentazione delle donne e dell'Associazione Orlando, che sin dalle origini si sono identificati in un unico soggetto, permettono di ritenere che l'intero nucleo della documentazione sonora appartenga ad un unico fondo. Tentare di distinguere nettamente la documentazione afferente ad attività proprie del Centro e dell'Associazione avrebbe rappresentato un'operazione arbitraria e non corrispondente nè all'attività e alla storia di Centro e Associazione, nè all'effettiva sedimentazione documentaria.

A tali conclusioni si è potuti giungere in seguito a un'approfondita attività di studio e di ricerca storica sull'Associazione Orlando e sul Centro di documentazione delle donne, avviatasi con la supervisione della responsabile scientifica dell'archivio, prof.ssa Elda Guerra.
Questo attento lavoro di ricostruzione storica si è concentrato anche su una ricostruzione del contesto in cui le singole registrazioni sono state prodotte, tramite la conduzione di numerose interviste a donne che, durante gli anni a cui la documentazione si riferisce, hanno animato la vita dell'Associazione e del Centro: Raffaella Lamberti, Anna Maria Tagliavini, Elda Guerra, Paola Zappaterra e Giovanna Gozzi.

Queste operazioni sono state preliminari all'ascolto delle registrazioni, che è stato possibile soltanto in seguito alla digitalizzazione dei supporti analogici, per preservare la loro integrità. Effettuata una prima ricognizione delle audiocassette e delle bobine, è stato redatto un elenco di consistenza nota allegato alla presente scheda, che riporta, oltre alle indicazioni reperite sull'etichetta del supporto o sulla copertina delle unità di conservazione, un numero progressivo assegnato provvisoriamente per identificare il singolo pezzo. Questo numero è stato attribuito anche in vista dell'identificazione univoca tra supporto analogico e file digitale prodotto in fase di riversamento: nella digitalizzazione dei supporti analogici è stata infatti rispettata la precisa corrispondenza tra supporto e file, per cui a ogni audiocassetta o bobina corrisponde un file che riporta la stessa numerazione provvisoria. Ad esempio, alla cassetta nr. 005 si è fatto corrispondere il file numero 005.
A conclusione dell'intervento di riordinamento e inventariazione, si è deciso di mantenere come numerazione definitiva dei files la numerazione provvisoria assegnata in fase di digitalizzazione. Ai supporti analogici è invece stata conferita una numerazione definitiva diversa da quella assegnata provvisoriamente; tale numerazione è composta da una sigla alfanumerica che identifica: la serie a cui la registrazione è stata ricondotta, il numero progressivo che la registrazione ha all'interno della serie e, tra parentesi tonde, il riferimento al precedente numero provvisorio, corrispondente al numero definitivo del file. Ad esempio l'audiocassetta identificata nell'elenco di consistenza con il numero provvisorio "005", di cui è stato creato il file digitale "005", in seguito al riordinamento rappresenta la 290ª registrazione della serie "Conferenze, convegni e seminari", identificata con la sigla "Con.": per cui la numerazione definitiva è "Con. 290 (005)", dove "005" permette di identificare la corrispondenza univoca con il file digitale. La descrizione fisica dei documenti è organizzata secondo questa logica, per cui nell'area della "descrizione fisica" per ogni blocco di campi che identifica il supporto analogico, sono corrispettivamente compilati i campi che descrivono il file digitale corrispondente. Nei casi eccezionali in cui questo non si verifichi per impossibilità di riversare su digitale il nastro analogico nota ad esempio perchè risulta danneggiato, l'informazione è stata sempre rilevata.
Si segnala inoltre che nel campo "consistenza" sono stati considerati soltanto i documenti originali analogici e non i files, in quanto i secondi rappresentano riproduzioni digitali prodotte unicamente a fini conservativi e di fruizione durante il presente intervento di riordino e inventariazione. Segnalare i files nella consistenza del fondo avrebbe potuto ingenerare l'ambiguità di ritenere presenti in archivio, oltre alle registrazioni analogiche, anche registrazioni born digital.

Per quanto riguarda la struttura del fondo, fondamentale è stata la ricostruzione storica degli ambiti di attività del Centro di documentazione delle donne e dell'Associazione Orlando, che ha permesso di individuare con più precisione il contesto di produzione dei documenti sonori. Le audiocassette e le bobine si trovavano conservate in origine senza alcuna struttura nè ordinamento. Per questo motivo si è reso necessario un approfondimento che permettesse di dare al fondo una struttura che rispecchiasse sia gli ambiti di attività propri del Centro e dell' Associazione sia i contesti in cui questi due soggetti sono stati indirettamente coinvolti, tenendo conto delle peculiarità che da sempre li hanno contraddistinti. Oltre all'accennata commistione tra Centro e Associazione, un'altra caratteristica distintiva si può ravvisare nell'informalità della gestione di alcuni aspetti organizzativi e nell'identificazione e compenetrazione di vedute tra le donne socie di Orlando e rappresentanti del Centro e la vita di questi due soggetti collettivi. Ad esempio, i percorsi professionali di ricerca di molte donne che facevano e fanno parte dell'Associazione e del Centro, si inseriscono all'interno di ambiti di attività o ricerche promosse dal Centro. Tali aspetti emergono con evidenza anche all'interno dell'archivio sonoro: la maggior parte delle registrazioni, infatti, non è stata formalmente ed ufficialmente commissionata dal Centro o dall'Associazione per documentare le proprie attività, ma è stata frutto dell'iniziativa della singola ricercatrice o socia, che ha poi ritenuto logico e naturale che i documenti prodotti entrassero a far parte di un patrimonio comune.
Tenendo conto di tali peculiarità, l'ordinamento del fondo è stato strutturato individuando i seguenti nuclei:
- conferenze, convegni e seminari;
- interviste;
- riunioni e gruppi di lavoro;
- attività didattiche;
- trasmissioni radiofoniche;
- canti popolari e musica.
Si consideri come questa struttura, oltre a rispecchiare gli ambiti di attività di Centro e Associazione, identifichi anche alcuni "generi" in cui si possono tentare di raggruppare, a grandi linee, le testimonianze orali che, a differenza della musica, non si prestano a una codificazione altrettanto netta di generi nota musica classica, jazz, rock etc...

Per conferire alle serie il presente ordine di successione è stato seguito, quale criterio generale, quello della rilevanza dell'attività nell'ambito della vita del Centro e dell'Associazione, nati con l'intento di rappresentare un luogo di diffusione della cultura e degli studi di genere nota con l'organizzazione di convegni, seminari e con la promozione di numerose ricerche condotte tramite intervista, e divenuti nel tempo anche un punto di riferimento per gruppi e reti di donne che all'interno del Centro hanno trovato possibilità di espressione e crescita nota con l'organizzazione di riunioni e gruppi di lavoro di respiro locale e nazionale.
All'interno delle serie l'ordinamento ha seguito un criterio principalmente cronologico, con alcune eccezioni in cui si ritenuto più funzionale adottare un criterio di ordinamento alfabetico.

Durante l'intervento di riordino e inventariazione sono inoltre state individuate le relazioni tra il presente fondo sonoro e gli altri fondi cartacei conservati presso l'Archivio di storia delle donne, relazioni puntualmente segnalate all'interno delle sezioni del tracciato appositamente dedicate.

Si segnala infine che l'unità minima di descrizione nota livello "documento" è stata identificata non nel supporto fisico su cui il brano è contenuto e conservato (audiocassetta o bobina), ma nel documento inteso quale unità logico-concettuale dotata di un'autonomia narrativa. Un'unica unità di conservazione, infatti può contenere più documenti distinti nota ad esempio, un'audiocassetta può contenere tre interviste, così come un documento può essere contenuto su più supporti fisici nota ad esempio, un'intervista può essere contenuta su due audiocassette, per cui è chiaro come per questa tipologia documentaria non vi sia necessariamente una corrispondenza tra unità di conservazione e unità documentaria.
In particolare, nell'ambito del presente inventario, l'unità documentaria:
- per quanto riguarda congressi, convegni e seminari, è rappresentata dalla singola giornata di congresso, convegno, seminario;
- per i gruppi di interviste, è rappresentata dalla singola intervista;
- per le riunioni, è rappresentata dalla singola riunione o dalla giornata d'incontro (nel caso si tratti di riunioni svoltesi periodicamente e su più giornate);
- per l'attività didattica, è rappresentata dalla singola lezione;
- per le trasmissioni radiofoniche, è rappresentata dalla singola puntata.

Fonti e risorse collegate

  • Per quanto riguarda i fondi cartacei dell'Archivio di storia delle donne, si veda il fondo "Archivio dell'Associazione Orlando e del Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne città di Bologna".
  • Per quanto riguarda fondi cartacei dell'Archivio di storia delle donne, si veda anche il fondo "Archivio del Gruppo di ricerca per la Storia del movimento delle donne in Emilia-Romagna negli anni Settanta e Ottanta".
  • Presso l'Archivio di storia delle donne è conservato anche il fondo personale "Carte Loretta Alberani".
  • Presso l'Archivio di storia delle donne è conservato anche il fondo personale "Carte Brunella Dalla Casa".
  • Presso l'Archivio di storia delle donne è conservato anche il fondo personale "Anna Laura Mariani".
  • Presso l'Archivio di storia delle donne è conservato anche il fondo personale "Giovanna Grignaffini".
File sulla documentazione

Condizioni d’uso

Consultabilità Il fondo, di proprietà dell'Associazione Orlando, è ricompreso nella dichiarazione di interesse storico particolarmente importante, relativa al patrimonio documentario dell'Archivio di storia delle donne, della Soprintendenza Archivistica per l'Emilia-Romagna di cui al decreto DR. del 14/07/2010, notificato con lettera prot. 11691 del 26/07/2010.

La consultazione del fondo è soggetta alla normativa prevista dagli artt. 122 - 127 del D. Lgs. 42/2004, ("Codice dei beni culturali e del paesaggio"), e successive modificazioni. Alcuni documenti sono sottoposti a restrizioni di consultabilità, secondo la vigente normativa in materia di tutela della privacy (D.lgs. n. 196/2003).

Stato di conservazione discreto

Al momento della prima ricognizione il materiale nota di cui si allegano alcune fotografie è stato reperito all'interno di alcune scatole di cartone e di due cassettiere, collocate nei locali di via del Piombo n. 5, attuale sede del Centro di documentazione delle donne.

Da una prima valutazione dei supporti fisici nota audiocassette e bobine da da ¼ di pollice, il materiale risultava in discreto stato di conservazione; tuttavia alcune audiocassette sono state trovate non condizionate nella propria custodia di plastica, e altri nastri magnetici risultavano non perfettamente avvolti all'interno del guscio protettivo.

Si rileva inoltre che, trattandosi per la quasi totalità dei casi di documentazione inedita, originale e in unico esemplare, registrata in differenti occasioni e da soggetti diversi, le indicazioni riportate sui supporti non seguono criteri di uniformità, e su molte audiocassette sono presenti indicazioni sommarie o incomplete, nella maggior parte dei casi manoscritte. Un discreto numero di supporti, inoltre, si trova privo di qualsiasi titolo, riferimento o annotazione.

In considerazione della tipologia e della datazione dei supporti, la conservazione dei documenti sonori presenti in archivio era ad alto rischio, per l'instabilità dei supporti stessi e per le difficoltà di reperire agevolmente strumenti tecnologici in grado di offrire una riproduzione del contenuto sonoro. Di conseguenza, dopo un'accurata fase di ricognizione e valutazione sull'opportunità di riversare i documenti su supporto più affidabile a garantirne la futura fruizione, si è deciso di avviare un intervento di digitalizzazione dell'intero fondo nota tenendo conto anche delle indicazioni generali contenute in INTERNATIONAL ASSOCIATION OF SOUND ARCHIVES (IASA), TECHNICAL COMMITTEE, Standards, Recommended Practices and Strategies. IASA -TC03, The Safeguarding of the Audio Heritage: Ethics, Principles and Preservation Strategy, passaggio necessariamente preliminare ai fini dell'ascolto e della descrizione dei documenti sonori.

L'intervento di digitalizzazione è stato effettuato a cura di Videorent s.r.l. tra il giugno e il settembre 2009. Dopo un'attenta ponderazione tra esigenze di conservazione e fruibilità, tenuto anche conto della della qualità e della tipologia dei documenti sonori che compongono il fondo, si è ritenuto opportuno il riversamento delle registrazioni analogiche in formato mp3, ai fini di una più agevole disponibilità per la consultazione dei file audio in web streaming da parte dell'utenza. I files mp3 sono stati digitalizzati con frequenza di campionamento 44.1KHz e bitrate 128 Kbps, con il sistema Sony Steinberg Wavelab.

Note

Note redazionali Inventario a cura di Chiara Kolletzek redatto nel 2010 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.