IT-CPA-ST0082-0000001

Archivio di Carlo Lari-Lida Ferro

1877 - 1998

9 buste (con all'interno 262 fascicoli, 3 volumi)

Il fondo costituisce soprattutto la testimonianza della lunga attività artistica di Carlo Lari e Lida Ferro, sia come singoli sia come protagonisti della comune esperienza del teatro S. Erasmo.
Si compone in particolare di:

-carteggio con numerose personalità di spicco del mondo dello spettacolo, del teatro e del giornalismo italiano (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0082-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio di Carlo Lari-Lida Ferro
Data 1877 - 1998
Consistenza 9 buste (con all'interno 262 fascicoli, 3 volumi)
Soggetto conservatore Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo
Via Saragozza, 236 - 40135 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica Il fondo comprendeva documenti, libri e fotografie appartenuti all'attore e regista Carlo Lari e alla sua primattrice e amica Lida Ferro. Quest'ultima, alla morte di Carlo Lari, acquisì anche il suo fondo, che quindi divenne parte integrante del proprio, e come fondo unitario (della consistenza totale di circa 50 scatoloni) è stato donato a Casa Lyda Borelli.
La parte prettamente documentaria aveva una consistenza di circa due scatoloni, all'interno dei quali la documentazione era già in parte organizzata, probabilmente dalla stessa Ferro. La maggior parte dei documenti infatti si presentava suddivisa in raccoglitori ad anelli e fascicoli, che individuavano sommariamente i diversi ambiti di attività dei due soggetti produttori (le traduzioni di opere teatrali dell'uno o dell'altro, l'attività di critico teatrale svolta da Lari, l'attività teatrale svolta dalla Ferro, il periodo di attività del teatro S. Erasmo).
La parte relativa al carteggio si presentava accorpata in 14 fascicoli, che coprivano ampi archi cronologici; sul frontespizio di ciascun fascicolo erano stati indicati i nomi dei mittenti delle lettere presenti all'interno (e i cui destinatari potevano essere Carlo Lari, Lida Ferro o entrambi) e la data di spedizione di parte delle missive; si noti che uno stesso mittente poteva essere presente anche in fascicoli differenti. Ciascuna busta era stata poi numerata da da 1 a 21: in questa numerazione erano lacunosi i numeri 2, 3, 17, 18 e 20, o dispersi ovvero probabilmente trattenuti presso gli eredi.
All'interno del fondo era presente anche l'ampia collezione dei manifesti, che sembra essersi formata dall'unione di materiale raccolto e collezionato negli anni, alternativamente da Lari o dalla Ferro, come si evince da alcune annotazioni e dal contenuto dei manifesti stessi.
In misura minore era presente documentazione in forma sciolta, o frammista a libri e fotografie, tra cui le poche carte personali di Carlo Lari, una piccola collezione di disegni e caricature e l'intero fascicolo del carteggio con l'attore Ermete Zacconi.

Ad una prima analisi si capisce che una porzione consistente dei documenti doveva essere originariamente appartenuta a Carlo Lari (si rimanda anche all'intoduzione delle singole serie), benché una certa commistione delle carte doveva essere presente già in origine, cioè prima dell'intervento della Ferro, in quanto, ad esempio, molte lettere intestate a Carlo Lari venivano inviate presso il domicilio di Lida Ferro o altre volte la corrispondenza era intestata ad entrambi, in particolar modo nel periodo della comune attività al teatro S. Erasmo. La documentazione, dunque, è priva di cesure nette fra i due soggetti produttori.
Il 3 aprile 2012 con nota prot. n. 1153 è stato avviato dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna il procedimento per la dichiarazione di interesse storico particolarmente importante, ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. 22 gen. 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Con provvedimento della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna n. 27 del 6 agosto 2012 l'archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante.
Nel 2012 le carte prodotte da Lida Ferro presenti all'interno del fondo sono state oggetto di rilevamento nell'ambito del progetto «Censimento degli archivi femminili della provincia di Bologna».

Le fotografie, i libri e parte dei copioni teatrali del teatro S. Erasmo sono attualmente conservati all'interno del fondo fotografico e bibliografico di Casa Lyda Borelli e della Biblioteca S. Genesio, in attesa di un intervento di ordianamento e catalogazione.
Modalità di acquisizione Donazione di Guido Verdier, figlio di Lida Ferro, con lettera del 27 novembre 2009 [[nota:1: Prot. della Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo n. 43/09.]].

Contenuto

Il fondo costituisce soprattutto la testimonianza della lunga attività artistica di Carlo Lari e Lida Ferro, sia come singoli sia come protagonisti della comune esperienza del teatro S. Erasmo.
Si compone in particolare di:

-carteggio con numerose personalità di spicco del mondo dello spettacolo, del teatro e del giornalismo italiano e francese della prima metà degli anni Cinquanta del Novecento, ai quali Lari e Ferro erano legati da rapporti professionali e spesso personali;
-documentazione (traduzioni, relazioni, articoli di giornale e manifesti) relativa all'attività professionale svolta da Lari e dalla Ferro;
-documentazione, rassegna stampa e programmi teatrali relativi al periodo di attività del teatro S. Erasmo;
-una collezione di manifesti di numerose compagnie drammatiche e comiche italiane e francesi, di solisti e musicisti italiani e stranieri, esibitisi perlopiù presso il teatro Alessandro Manzoni di Milano o in altri teatri italiani;
-una collezione di caricature e disegni.
Criteri di organizzazione Vista la particolare storia del fondo si è deciso di mantenere una struttura unica, individuando, oltre a serie documentarie più omogenee, come i documenti personali di Carlo Lari e il carteggio, serie tematiche che fossero riconducibili all'attività artistica e professionale dell'uno o dell'altro soggetto produttore o di entrambi (le traduzioni di opere teatrali, l'attività teatrale svolta da Lida Ferro, l'attività di critico teatrale di Carlo Lari, il periodo di attività del teatro S. Erasmo). Tali partizioni erano già state sommariamente definite dalla Ferro nel momento in cui l'attrice accorpò la documentazione appartenuta a Lari con la propria.
Il fascicolo individuato dall'originario n. 9, nella serie dei fascicoli del carteggio, conteneva le relazioni e la relativa corrispondenza di Carlo Lari con l'Istituto del dramma italiano (Idi), per il quale, dunque, è stata creata una specifica sottoserie tematica all'interno della serie dell'attività di critico teatrale svolta da Lari. Le serie sono state poi ordinate cronologicamente.
La documentazione che si presentava come collezioni, raccolte da Carlo Lari e da Lida Ferro (i manifesti raccolti e i disegni e le caricature presenti in forma sciolta), sono state inserite in coda alla restante documentazione.
Il fondo risulta in sintesi così articolato al suo interno:

-Documenti personali di Carlo Lari;
-Carteggio;
-Traduzioni di opere teatrali;
-Attività di critico teatrale di Carlo Lari;
-Attività teatrale di Lida Ferro;
-Attività del teatro S. Erasmo;
-Manifesti;
-Caricature e disegni.

Alle buste e ai fascicoli è stato attribuito un n. di corda progressivo che riparte da 1 per ciascuna serie.

Fonti e risorse collegate

  • Per quanto riguarda il fondo Carlo Lari-Lida Ferro appartenente alla Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo esso è così conservato:

    -i libri e i periodici costituiscono uno dei fondi librari della Biblioteca S. Genesio di Casa Lyda Borelli, in attesa di catalogazione;
    -le fotografie sono conservate nella sezione dell'archivio fotografico della Casa, in attesa di ordinamento e inventariazione.
Bibliografia sulla documentazione
  • L. Iannacci-F. Rossi, Carte e libri di teatro: breve viaggio attraverso le raccolte di Casa Lyda Borelli notaDi prossima pubblicazione.

Condizioni d’uso

Consultabilità Si ritiene che parte della documentazione potrebbe essere soggetta ai limiti di consultabilità di 40 e 70 anni previsti dal D.lgs. 22 gen. 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, art. 122, c. 1).
Lingua Italiano; francese

Note

Note redazionali Inventario a cura di Lorenza Iannacci redatto nel 2011 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.