IT-CPA-ST0206-0000001

Archivio di Valdo Magnani

1925 - 1981

18 buste

Si compone della documentazione e della corrispondenza prodotta a partire dalla formazione giovanile, alla sua entrata nel Partito comunista italiano (Pci), alla clamorosa uscita dal medesimo, alla costituzione di un movimento socialista autonomo e al suo scioglimento, all'entrata nel Partito Socialista (Psi), al ritorno nel Pci, alla sua carica di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0206-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio di Valdo Magnani
Data 1925 - 1981
Consistenza 18 buste
Soggetto conservatore Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Via Mentana 2, 40126 - Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia istituzionale / Biografia Valdo Magnani nasce a Reggio Emilia il 17 novembre del 1912 da Giovanni e Severina Iotti, ultimo di tre fratelli. Nel 1930 si diploma in ragioneria e assume la presidenza del Circolo culturale cattolico, entrando a far parte della Giunta diocesana dell'Azione cattolica della sua città. Nel 1931 si iscrive alla facoltà di Economia e commercio dell'Università di Bologna; nel 1935 si laurea con una tesi dal titolo "L'atto economico". Nel 1936 ottiene l'iscrizione al terzo anno della facoltà di filosofia, laureandosi poi a pieni voti nel 1941. È sempre nel 1936 che si scrive al Partito comunista insieme agli amici Aldo Cucchi e Riccardo Cocconi. Nel 1937 é richiamato alle armi come sottotenente di artiglieria e nel 1941 è ormai stabilmente dislocato sul fronte jugoslavo; dopo l'8 settembre partecipa alla formazione di una brigata garibaldina, di cui diviene commissario politico, composta da italiani, insieme ai quali combatte nella guerra partigiana al fianco delle formazioni jugoslave. Durante questo periodo incontra Krunica Sertic e nel 1947, il 22 settembre, si sposano a Sarajevo, ma la moglie non lo seguirà in Italia. A novembre del 1945, rientrato in Italia su invito di Palmiro Togliatti, assume a Roma l'incarico di coordinare i lavori di una commissione ministeriale per il riconoscimento dei titoli di partecipazione alla guerra partigiana all'estero. Nel 1946 viene cooptato nel Comitato federale del Partito comunista italiano di Reggio Emilia, dove entra nella Segreteria con l'incarico della stampa e propaganda; é in questo periodo che iniziano ad apparire i suoi scritti su «La Verità», organo della Federazione comunista reggiana. Nel 1947 assume la carica di segretario del Partito comunista reggiano. Viene eletto alla Camera dei deputati nelle consultazioni del 18 aprile 1948 e durante questo suo incarico svolge due importanti interventi: uno nella seduta del 24 giugno 1949 su "Politica dei monopoli, politica di miseria" e l'altro su "La politica del ministro degli Interni contro la distensione" nella seduta del 15 ottobre. Nel 1950 dal 14 al 21 marzo, compie un viaggio a Praga come membro di una delegazione di partito. Durante il VII Congresso della federazione comunista di Reggio Emilia, il 19 gennaio del 1951, al termine della relazione introduttiva, legge un ordine del giorno in cui dichiara la sua opposizione a chiunque voglia aggredire militarmente il Paese e l'impegno dei comunisti a difendere i confini nazionali, con un chiaro riferimento contro ogni forma di subordinazione all'Unione sovietica. Gli viene chiesta immediatamente una ritrattazione e Magnani ritira l'ordine del giorno. Dopo alcuni giorni parte per Roma, dove lo raggiunge Aldo Cucchi, che si schiera al suo fianco, per un colloquio con Pietro Secchia, il vicesegretario del partito. Rientra a Reggio Emilia dove, con un comunicato redatto e firmato insieme a Cucchi, il 25 gennaio rassegna le proprie dimissioni dal partito; la Federazione Comunista reggiana lo espelle con una deliberazione del Comitato federale. Le dimissioni, presentate anche alla Camera dei deputati, vengono respinte. In questi mesi, in alcuni incontri con altri compagni di diversa provenienza politica, getta le basi per la costituzione del Movimento dei lavoratori italiani (Mli), di cui assume la carica di segretario; sempre nello stesso periodo fonda la rivista «Risorgimento socialista», alla quale collaboreranno personaggi quali Ignazio Silone, Giuliano Pischel, Mario Giovana, Lucio Libertini. Nel corso del 1952 inizia a firmare alcuni dei suoi scritti con lo pseudonimo di Paolo Emiliani. Sempre in quell'anno scrive insieme ad Aldo Cucchi il libro Crisi di una generazione, dopo che lo stesso era uscito, nel corso dell'anno precedente, a puntate, sulla rivista «Risorgimento socialista» col titolo Perché siamo entrati nel PCI e perché ne siamo usciti. Svolge alla Camera un importante intervento contro la "legge truffa", nella seduta del 15 dicembre. Il 28-29 marzo 1953, a Milano, si svolge il congresso costitutivo dell'Unione socialisti italiani (Usi), a cui partecipano delegati del Mli, il movimento di Magnani, dei cristiano-socialisti e dei gruppi socialisti e socialdemocratici indipendenti. Alle elezioni del 7 giugno 1953 Magnani non viene rieletto alla Camera dei deputati, dove si era presentato nelle liste dell'Usi, ma i voti raccolti impediscono comunque il passaggio della "legge truffa". Nel mese di luglio compie una visita ufficiale in Jugoslavia, dove viene ricevuto anche dal maresciallo Tito. Il 16 settembre sposa Franca Schiavetti e sempre in quell'anno anno pubblica Dieci anni perduti. Cronache del Partito Socialista Italiano dal 1943 ad oggi. Nel 1957 guida il Comitato centrale dell'Usi alla confluenza nel Psi e alla fine di marzo esce l'ultimo numero di «Risorgimento socialista»; viene quindi cooptato nel Comitato centrale del Psi insieme ad altri sei compagni, su posizioni di ferma alternativa socialista. Come membro dell'apparato centrale del Partito socialista svolge numerosi comizi nelle città italiane; viene candidato al Senato in un collegio della Lombardia, ma non viene eletto. Alla fine degli anni Cinquanta le sue posizioni all'interno dell'area di sinistra del Partito Socialista non gli permettono di essere rieletto nel Comitato centrale, durante il XXXIII Congresso del Psi tenuto a Napoli dal 15 al 18 gennaio del 1959 si trova quindi ai margini della vita del partito. Agli inizi del 1960 entra nell'ufficio studi economici della Cgil. Nel 1961, ritenendo superati i motivi della sua uscita dal Pci del 1951, chiede di essere riammesso; nel 1962 il Comitato centrale del Pci lo riammette, assegnandolo all'ufficio studi economici. Alle elezioni politiche del 1963, la proposta di candidatura di Magnani, sollecitata dalla direzione nazionale del Pci, viene invece respinta dalla maggioranza delle sezioni reggiane. Nel 1964 viene cooptato nel Comitato esecutivo dell'Associazione nazionale delle Cooperative Agricole e nel 1965 viene eletto nel Consiglio direttivo della medesima Associazione diventandone presidente, al termine del Congresso nazionale. Entra poi a far parte del Consiglio di Presidenza della Lega delle cooperative, diventando uno dei maggiori dirigenti nazionali del movimento cooperativo. Anche in questo periodo scrive molti articoli e interviene a numerosi convegni riguardanti la cooperazione. Nel 1977 il Consiglio generale della Lega, ormai alla vigilia del XXX Congresso, lo elegge Presidente; ma nel 1979, per motivi di salute, é costretto a rassegnare le sue dimissioni. Prima dell'estate viene eletto alla presidenza dell'Istituto Italiano di Studi Cooperativi "Luigi Luzzati". Il 3 febbraio 1982 Valdo Magnani muore a Roma e i funerali si svolgono a Reggio Emilia il 7 febbraio.
Storia archivistica All'inizio del lavoro la documentazione si trovava già raccolta in bb. e cartelle. Procedendo nella schedatura dei docc. ci si rese subito conto che alcuni dei fascc. erano stati predisposti dallo stesso Magnani, o dalla famiglia, mentre alcuni erano stati rimaneggiati nel tempo, venendo così a mancare l'ordinamento originario dato a tutte le cc. Occorreva perciò trovare un filo logico che riunisse i vari interventi per poter poi organizzare la documentazione. A nostro parere la cosa migliore da fare era cercare di legare fra loro i docc. attraverso una connessione logica che non poteva essere altro che la biografia di Valdo Magnani. Di conseguenza le serie individuate rispecchiano la storia personale e politica di Magnani e ripercorrono interamente la sua vita e il suo impegno politico.
Modalità di acquisizione In occasione del convegno "I Magnacucchi. Valdo Magnani e la ricerca di una sinistra autonoma e democratica", svoltosi a Reggio Emilia il 3 e 4 novembre 1989, Siriana Suprani - a nome dell'Istituto Gramsci Emilia-Romagna e a seguito di rapporti intercorsi fra Stefano Bianchini, ricercatore presso l'Istituto, e la famiglia Magnani - propose di accogliere e conservare presso il Gramsci le carte di Valdo Magnani. Data l'ampia disponibilità della famiglia, si stabilì, tramite una convenzione privata, il deposito dei documenti presso l'Istituto.

Contenuto

Si compone della documentazione e della corrispondenza prodotta a partire dalla formazione giovanile, alla sua entrata nel Partito comunista italiano (Pci), alla clamorosa uscita dal medesimo, alla costituzione di un movimento socialista autonomo e al suo scioglimento, all'entrata nel Partito Socialista (Psi), al ritorno nel Pci, alla sua carica di Presidente della Lega delle cooperative, fino alla sua morte e ai funerali, per un arco cronologico che va dal 1925 al 1982.
Criteri di organizzazione L'inventario del fondo Valdo Magnani è opera di Virginia Sangiorgi che si occupò dei docc. nella prima metà degli anni Novanta, subito dopo l'avvenuto deposito presso l'allora Istituto (oggi Fondazione) Gramsci Emilia-Romagna. Della Sangiorgi sono anche l'introduzione all'inventario e le note biografiche su Valdo Magnani. L'inventario è stato integrato da Serena Corsellini perché la famiglia Magnani nel 2012 ha consegnato altra documentazione; dalla stessa archivista l'inventario è stato rivisto e predisposto per la stampa avvenuta nel 2013.
Si segnala la presenza di cinque bb. contenenti docc. sempre relativi a Magnani.
Nella Appendice I sono stati sistemati in una b. i docc. riguardanti i funerali di Magnani e tutto il materiale raccolto da Stefano Bianchini in occasione del convegno "I Magnacucchi" tenutosi nel 1989. Nella Appendice II sono descritte le cc.partenute a Giuliano Pischel, donate all' Istituto Gramsci Emilia-Romagna dalla figlia Enrica Collotti Pischel; e si trovano indicati i microfilm dei docc. conservati nel "Fondo Mario Giovana" presso l'Istituto Piemontese Antonio Gramsci, trattandosi di materiale che presenta una stretta relazione con le cc. del "fondo Valdo Magnani". Nella Appendice III è raccolta documentazione in copia, estrapolata dal fondo archivistico di Franca Schiavetti, la seconda moglie di Valdo Magnani.

All'interno delle bb., tenendo conto dell'ordinamento dato alle cc. da Valdo Magnani e dal loro successivo rimaneggiamento, i fascc. sono stati ordinati cronologicamente e numerati addottando il criterio della "seria aperta",in pevisione di eventuali future acquisizioni.
Incrementi previsti Sono previsti incrementi.

Fonti e risorse collegate

Bibliografia sulla documentazione

S. Bianchini (a cura di), Valdo Magnani e l'antistalinismo comunista, Milano, UNICOPLI, 2013.

Condizioni d’uso

Lingua Italiano, sloveno, serbo-crotato, tedesco
Stato di conservazione buono

Note