IT-CPA-ST0207-0000001

Archivio di Carlo Pagliarini

1947 - 1997
con docc. del 1998

17 buste, 22 volumi, 194 fascicoli

Il fondo si compone della documentazione prodotta da Carlo Pagliarini relativamente alle sue attività a favore dei minori, svolte soprattutto nell'ambito dell'associazionismo ludico-ricreativo connesso ai movimenti politici di sinistra.
Le carte conservate all'interno del complesso testimoniano l'impegno profuso da Pagliarini a sostegno di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0207-0000001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio di Carlo Pagliarini
Data 1947 - 1997
con docc. del 1998
Consistenza 17 buste, 22 volumi, 194 fascicoli
Soggetto conservatore Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Via Mentana 2, 40126 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica

Il fondo, che è stato depositato a tempo indeterminato presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna per concessione degli eredi, al momento dell'inizio dei lavori si trovava presso i depositi di via Alessandro Cervellati 2 a Bologna e successivamente è stato trasportato nella sede di via Mentana 2 per poter consentire le operazioni di riordinamento e descrizione.
Il materiale documentario, frammisto a numeroso materiale bibliografico, si presentava condizionato all'interno di 24 contenitori e corredato da due strumenti di accesso redatti durante i precedenti riordinamenti operati sul complesso.
Il primo strumento è un elenco di consistenza redatto da Luciano Blasco e Simona Pagliarini contestualmente al trasferimento dell'archivio dall'abitazione in cui era conservato alla Fondazione; nell' introduzione all'elenco è reso noto che Maria Luisa Pistoni, vedova Pagliarini, è intervenuta sull'organizzazione della documentazione, soprattutto di quella più recente, preliminarmente alla consegna delle carte.
Il secondo strumento è invece frutto dell'intervento di descrizione avvenuto fra il 2004 e il 2005 ad opera di Sara Verrini, il quale non prevedeva il riordinamento della documentazione, se non limitatamente alle carte sciolte che sono state raggruppate per lo più in fascicoli annuali.

Nel 2020 sono iniziate le attività di riordinamento, inventariazione e ricondizionamento finanziate dalla Soprintendenza archivistica e
bibliografica dell?Emilia-Romagna, eseguite da Paola Infantino sotto la direzione dei lavori del funzionario dott. Giampiero Romanzi.

Contenuto

Il fondo si compone della documentazione prodotta da Carlo Pagliarini relativamente alle sue attività a favore dei minori, svolte soprattutto nell'ambito dell'associazionismo ludico-ricreativo connesso ai movimenti politici di sinistra.
Le carte conservate all'interno del complesso testimoniano l'impegno profuso da Pagliarini a sostegno di progetti pedagogici innovativi, dal respiro nazionale, che hanno segnato un punto di svolta nel mondo dell'associazionismo giovanile, oltre che la sua militanza intellettuale a favore dell'apertura di un più ampio e articolato dibattito sul tema dell'infanzia anche in sede istituzionale.
In particolare i nuclei documentari di cui si compone l'archivio riguardano l'attività svolta da Pagliarini a partire dagli anni '50 del Novecento, periodo in cui fonda l'Associazione pionieri italiani (Api), divenendone primo presidente, proseguendo con le carte degli anni '60, riferibili alla nascita e allo sviluppo dell'Associazione ricreativa culturale italiana (Arci), e quelle degli anni 80' prodotte relativamente all'Arciragazzi. Ed ancora è presente documentazione inerente alla collaborazione decennale con l'Istituto degli Innocenti di Firenze, il cui principale esito è stato il progetto Bambino urbano che ha visto coinvolto anche il comune di Milano, e documentazione attinente all'ideazione dell'associazione nazionale Democrazia in Erba, nell'ambito della quale viene importata e sviluppata l'esperienza francese dei Consigli comunali dei ragazzi.
Non mancano inoltre le testimonianze documentarie dell'esperienza di Pagliarini presso le più alte sedi istituzionali come consulente ed esperto di tematiche riguardanti i minori: è il caso dell'incarico come membro dell'Osservatorio nazionale per i problemi dei minori, istituito presso la Presidenza del Consiglio, o della sua partecipazione nel Comitato tecnico interministeriale, istituito presso l'allora Ministero per l'ambiente e l'allora Ministero della pubblica istruzione.
Infine l'archivio raccoglie numerosi testi manoscritti e dattiloscritti redatti da Pagliarini in occasione di eventi di vario genere quali convegni, congressi, seminari, conferenze nonché per saggi o articoli da pubblicarsi su riviste e periodici oltre che i suoi diari di viaggio nei quali si trovano appuntati riflessioni e brevi resoconti, talvolta supportati anche da documentazione fotografica.appuntati riflessioni e brevi resoconti, talvolta supportati da documentazione fotografica.

Criteri di organizzazione Il fondo al momento dell'inizio dei lavori si presentava non strutturato gerarchicamente in partizioni logiche, quali serie o sottoserie, per quanto interamente organizzato in fascicoli, talvolta ulteriormente ripartiti in sottofascicoli, disposti all'interno delle buste in sequenze prive di alcuna qualsivoglia coerenza. Inoltre la successione delle unità archivistiche era spesso interpolata da materiale bibliografico privo di connessione diretta con i documenti raccolti nei fascicoli fisicamente contigui.
Da un confronto preliminare col personale della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna è emerso che, contestualmente al trasferimento dell'archivio Pagliarini dall'abitazione in cui era conservato alla Fondazione, era stato redatto un elenco di consistenza a cura di Luciano Blasco e Simona Pagliarini. Dalla consultazione dell'elenco, messo a disposizione dalla Fondazione, è risultato che Maria Luisa Pistoni, vedova Pagliarini, fosse intervenuta sull'organizzazione della documentazione prima di consegnarla, adottando per lo più un criterio cronologico, verosimilmente con lo scopo di preservare dalla dispersione la documentazione sciolta. Tale modalità di organizzazione cronologica non ha però tenuto conto della struttura preesistente, dando quindi luogo ad unità archivistiche logicamente difformi rispetto a quelle originariamente costituite che, in accordo alle poche evidenze di condizionamento originario emerse, si deduce che quando presenti dovessero essere organizzate per affare o comunque per tema.
È inoltre emerse che il fondo era stato oggetto di un secondo intervento di descrizione fra il 2004 e il 2005, ad opera Sara Verrini. In quella circostanza non è stato eseguito un riordinamento archivistico della documentazione, per quanto siano stati create delle sotto unità archivistiche.
Nel 2020 il complesso si presentava pertanto composto da unità archivistiche disomogenee, costituite secondo due differenti modalità di organizzazione, talvolta tematica, talvolta cronologica (per lo più annuale), applicate con totale discrezionalità per la medesima tipologia documentaria, prodotta nello stesso periodo.
Sulle coperte dei fascicoli erano presenti fino a tre differenti grafie: le più diffuse erano quelle appartenenti a Maria Luisa Pistoni e a Sara Verrini, solo raramente si trovavano intestazioni apposte da Pagliarini. Inoltre erano presenti numerosi post-it risalenti alla prima riorganizzazione del fondo, applicati sia sulle camicie sia direttamente sui documenti o sulle pubblicazioni, riportanti per lo più indicazioni cronologiche o topiche ad essi attinenti.
Il materiale bibliografico era spesso organizzato in nuclei autonomi e conservato in buste costituite da sole pubblicazioni; sporadicamente era invece inserito in maniera del tutto accidentale in buste contenenti carteggio o relazioni. Ad avvalorare l'ipotesi della casualità di tale commistione il fatto che gli esemplari delle pubblicazioni conservatesi in copie plurime si trovavano distribuiti senza criterio apparente (né cronologico, né tematico) all'interno di diverse buste.
Terminata la fase ricognitiva si è proceduto a riordinare la documentazione suddividendola primariamente in nuclei tali da rispecchiare l'attività professionale e divulgativa di Pagliarini e successivamente ad organizzare le unità archivistiche in modo da dare contezza della produzione documentaria del soggetto produttore in riferimento agli specifici ambiti in cui ha operato e agito. I fascicoli e i sottofascicoli così costituiti sono stati condizionati in camicie a norma, sulle quali è stata apposta a matita la denominazione - riportata fra virgolette alte quando coincidente con l'intestazione del progetto, dell'evento o della relazione contenuta nell'unità - e la segnatura univoca. Inoltre qualora si sia fatto ricorso a quanto segnalato sui post-it per attribuire una data o il luogo di un evento, si è scelto di conservali all'interno delle corispettive unità archivistiche avendo però cura di isolarli al fine di impedire all'adesivo ancora presente di danneggiare i documenti contigui.
Per quanto concerne il materiale a stampa, quando pertinente alla produzione documentaria delle associazioni per cui Pagliarini aveva operato, è stato per lo più inventariato all'interno delle serie di riferimento e specificatamente nelle sottoserie "pubblicazioni", sporadicamente, quando ritenuto pertinente, invece è stato ricondotto all'interno delle unità archivistiche. La restante parte del materiale bibliografico, risultata estranea alla produzione propria dell'archivio, è infine stata ragruppata in una sezione denominata "biblioteca" e collocata a scaffale presso la biblioteca della Fondazione Gramsci, contrassegnata da apposita segnatura catalografica che ha comunque consentito di mantenere il nesso di appartenenza al complesso documentario.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note

Note redazionali Inventario a cura di Paola Infantino redatto nel 2021, finanziato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia-Romagna sotto la direzione dei lavori del dott. Giampiero Romanzi, nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Approfondimenti