IT-CPA-ST0211-0000001

Circolo culturale ricreativo "Giacomo Leopardi"

1960 - 1980

48 buste

Il fondo del circolo «Leopardi» si compone dunque della documentazione prodotta durante la sua attività, nello specifico:

- delle cc. necessarie all'amministrazione finanziaria ed organizzativa del circolo;
- dei materiali a stampa, in prevalenza manifesti e volantini, predisposti dal circolo stesso e da altri enti nell'ambito della (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0211-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Circolo culturale ricreativo "Giacomo Leopardi"
Data 1960 - 1980
Consistenza 48 buste
Soggetto conservatore Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Via Mentana, 2 - 40126 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia istituzionale / Biografia Il Circolo culturale ricreativo «Giacomo Leopardi» venne fondato nel giugno del 1959 negli ambienti della Casa del popolo «Leonildo Corazza» in coabitazione con altri enti che contribuirono alla nascita, nel 1947, della Casa del popolo stessa, ad esempio: le sezioni locali del Partito comunista italiano (Pci), del Partito socialista italiano (Psi), della Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil) e altri. Il «Leopardi» aderì, sin dalla sua nascita, alla giovane realtà dell'Associazione ricreativa culturale italiana (Arci). Il circolo si propose come fattore aggregante nella vita del quartiere bolognese di San Donato e come punto di ritrovo per attività a carattere culturale e ricreativo.
Nel corso degli anni sessanta, con una struttura oramai affermata, il circolo alternava serate musicali, spettacoli teatrali, dibattiti a carattere politico e, soprattutto, proiezioni cinematografiche tematiche organizzate in cicli.
Il mezzo cinematografico svolgeva la doppia funzione di intrattenimento e di spunto per il dibattito politico problematizzando e discutendo, al termine delle proiezioni, temi di militanza. Questa pratica si accentuò ulteriormente sul finire degli anni sessanta e per tutto il decennio successivo.
Accanto all'attività cinematografica, sempre a cavallo degli anni sessanta e settanta, i seminari politici organizzati dal «Leopardi» assunsero una crescente rilevanza nella vita del circolo stesso.
Nel 1973 l'Arci e l'Unione italiana sport per tutti (Uisp) si fusero sia a livello nazionale che locale permettendo al «Leopardi» di assorbire all'interno della sua struttura diversi gruppi sportivi aderenti all'Uisp Questi, nel corso degli anni, erano sorti nella Casa del popolo. Nel corso dell'anno 1977, con il supporto del circolo, nacque «Radio Quartiere» che cominciò a trasmettere dai locali della Casa del popolo assumendo, però, sempre più caratteristiche autonome sino alla costituzione del gruppo «Proposta S.F.» dedito a tematiche fantascientifiche ed autore di una rivista.
Storia archivistica Le modalità di organizzazione delle cc. prodotte dal circolo «Leopardi» nello svolgimento delle sue attività non sono state descritte da uno strumento coevo che abbia contribuito a fare chiarezza sulle stesse. La documentazione, d'altra parte, è stata rinvenuta in forma di carte sciolte, mazzi e in nuclei distinti con coperte recanti intestazioni originarie. La presenza di queste coperte ha permesso di formulare delle ipotesi circa la strutturazione del circolo e del suo modo di conservare la documentazione. La gran parte del materiale, infatti, è stato organizzato cronologicamente per anni, distinguendo gli enti con i quali il circolo ha avuto i principali rapporti nello svolgimento delle sue funzioni come, ad esempio, il Partito comunista italiano (Pci), le sigle sindacali e il materiale informativo, in forma di volantini e manifesti, che servivano a reclamizzare le attività del «Leopardi» e di altri circoli affini.
Nonostante la presenza di queste coperte originarie non è stato possibile rinvenire alcuna traccia di segnature precedenti al presente intervento archivistico e nessuna indicazione circa eventuali prassi classificatorie. Una piccola parte della documentazione riferibile al Circolo del cinema «S.M. Eisenstein», probabilmente per affinità delle attività svolte, è stata aggregata al fondo. Vista l'esiguità di questa documentazione, raccolta in una singola b. e delle informazioni reperite circa il soggetto produttore, si è optato per mantenerla nella struttura principale seppur predisponendo una differente descrizione a livello di fondo.

Contenuto

Il fondo del circolo «Leopardi» si compone dunque della documentazione prodotta durante la sua attività, nello specifico:

- delle cc. necessarie all'amministrazione finanziaria ed organizzativa del circolo;
- dei materiali a stampa, in prevalenza manifesti e volantini, predisposti dal circolo stesso e da altri enti nell'ambito della promozione delle attività svolte;
- delle testimonianze fotografiche delle iniziative del circolo e dalla Casa del popolo.

Si compone, inoltre, delle cc. prodotte dal «Leopardi» nelle collaborazioni instaurate con altri enti per attività culturali o per attività svolte sul territorio del quartiere di San Donato.
Criteri di organizzazione All'interno delle serie, quando è stato possibile, i fascc. sono stati
ordinati cronologicamente in modo da rispettare le indicazioni di alcune delle coperte originali rinvenute. I fascc., ad eccezione dei Periodici e delle Pubblicazioni diverse, sono stati numerati progressivamente da 1 a n. optando per una «numerazione
a serie aperta».
Infine anche alle buste, così come ai fascicoli, è stata attribuita una
numerazione che riparte da 1 per ciascuna serie.
Il riodinamento e l'inventariazione del fondo sono stati curati da Francesco Grassi.

Fonti e risorse collegate

Bibliografia sulla documentazione

P. Capuzzo (a cura di), Il Pci davanti alla sua storia: dal massimo consenso all'inizio del declino: Bologna 1976, Roma, Viella, 2019.

Condizioni d’uso

Consultabilità Per la consultazione del materiale contattare la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna archivio@iger.org

Note

Note redazionali Inventario a cura di Francesco Grassi, redatto nel 2018 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.