IT-CPA-ST0120-0015478

Raccolta di mappe e piante del Comune di Bologna

1925 - 2004 (data finale attribuita)

132 tubi (con all'interno 2214 rotoli, 6358 elaborati grafici), 5 fascicoli (con all'interno 5 elaborati grafici)

La collezione definita "Mappe e piante" conservata presso l'Archivio storico comunale di Bologna comprende unicamente elaborati grafici prodotti dall'ufficio tecnico del Comune di Bologna.
I documenti sono stati vergati su supporti eterogenei e con tecniche diverse. Si tratta nella maggior parte dei casi di documenti in copia (eliocopie, (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0120-0015478
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003
Livello di descrizione collezione/raccolta
Denominazione Raccolta di mappe e piante del Comune di Bologna
Data 1925 - 2004 (data finale attribuita)
Consistenza 132 tubi (con all'interno 2214 rotoli, 6358 elaborati grafici), 5 fascicoli (con all'interno 5 elaborati grafici)
Luogo di conservazione deposito, seminterrato

Contesto

Storia istituzionale / Biografia La serie è costituita da una raccolta di disegni prodotti dall'ufficio tecnico del Comune di Bologna. Le premesse per la creazione dell'ufficio quale è oggi, vanno individuate nell'idea di decentramento e di creazione di quartieri autonomi che emerge nel programma elettorale della Democrazia Cristiana. Quest'ultima, rappresentata da Giuseppe Dossetti alle elezioni amministrative del 1951, aveva presentato nel Libro Bianco per conoscere Bologna le critiche al PRG della Giunta di Giuseppe Dozza e l'idea innovativa di quartiere organico, ovvero un centro costitutivo di tutti i servizi fondamentali e un punto di riferimento primario per il cittadino.

Dossetti, infatti, si fa promotore di uno sviluppo della città attraverso i quartieri, in questo modo volti a garantire ai cittadini l'appartenenza ad una comunità ben strutturata. I quartieri, definiti organici poiché parte di una realtà più vasta (la città), ma con caratteri distintivi, devono quindi fungere da strumenti di integrazione socio-culturale e per tale motivo devono essere costruiti attorno ad una piazza, con la casa comunale (sede idonea per il decentramento di alcuni servizi), la chiesa, la scuola, il giardino e il mercato. Dossetti sintetizza il proprio programma politico nel sopracitato Libro bianco su Bologna, presentato ufficialmente al pubblico il 19 marzo 1956 nella Sala Borsa. Esso è il risultato del lavoro di diversi giovani studiosi e dirigenti politici raccolti attorno a Dossetti (in particolare Achille Ardigò, Beniamino Andreatta, Giuseppe Coccolini, Osvaldo Piacentini e Giorgio Trebbi). Così parla Achille Ardigò: "Per l'impostazione del programma ebbi molti incontri ad hoc con Dossetti (…). Gli proposi subito, come nucleo tematico forte del programma da formulare, l'idea del decentramento del Comune di Bologna in numerosi autonomi consigli di quartiere" nota F. CECCARELLI - M.A. GALLINGANI, Bologna: decentramento, quartieri, città, 1945-1974, [Bologna], Istituto per la storia di Bologna, 1984?.

A partire dagli anni Settanta, l'esperienza del decentramento si alimenta anche di una serie di studi e ricerche volte ad analizzare e a definire lo spazio e l'organizzazione della città nella comunità moderna in relazione alle scelte urbanistiche dalle quali nasce la richiesta di un "diritto alla città" che trae spunto dalle analisi del filosofo francese Henri Lefebvre nota H. LEFEBVRE, Il diritto alla città, Marsilio Editori, Padova, 1970.. Lefebvre, che legge nei fenomeni di urbanizzazione la sparizione dell'incontro e della vita di relazione e di partecipazione, si fa propugnatore di un nuovo umanesimo che possa ridare vita agli aggregati urbani superando la città del denaro, degli scambi e dei prodotti e proiettandosi nella dimensione di una nuova partecipazione. Suggestioni che influenzano urbanisti, sociologi e politici nel pieno del passaggio ad una nuova fase del decentramento, alla quale cerca di mettere ordine e di dare una risposta più compiuta la nuova amministrazione costituita a Bologna, dopo le elezioni del giugno 1970.

É dunque Federico Castellucci, nuovo assessore al decentramento, che intende imprimere una svolta decisiva ai quartieri.

La sua proposta e attuazione di ristrutturazione dell'ufficio tecnico vede una suddivisione dello stesso in tre grandi settori: della programmazione, della progettazione ed attuazione, della manutenzione dei beni comunali.

Il settore della programmazione costituisce l'elemento di maggiore novità. La presenza dei quartieri nel settore della programmazione permette ad essi, non solo un ruolo politico di primo piano, ma li mette in grado nel contempo di impossessarsi di una strumentazione tecnica conoscitiva per meglio decidere e per decidere sempre più. La funzione primaria di questo settore è quella di predisporre gli elementi necessari a pianificare la realizzazione del programma politico dell'amministrazione relativamente a tutti gli interventi di competenza dell'Ufficio tecnico. Ha al suo interno un:

- Comitato per la programmazione degli interventi nell'ambito dell'assetto territoriale. E' presieduto dal Sindaco o da un suo delegato ed è composto dagli Assessori dell'Ufficio tecnico, dall'Assessore responsabile del settore manutentivo, dagli Assessori di volta in volta interessati ai problemi in discussione, dai rappresentanti dei quartieri. Nel Comitato si selezionano i contenuti e si decidono i tempi di attuazione del programma relativo alle nuove opere e alla manutenzione; si scelgono i mezzi per realizzare gli obiettivi alle migliori condizioni; si affinano le conoscenze per l'elaborazione dei programmi successivi. Questo organismo deve operare con una periodicità costante e deve stabilire un rapporto permanente con il Dipartimento metodi e tecniche per la programmazione.

- Dipartimento metodi e tecniche della programmazione. E' l'organismo preposto a raccogliere ed elaborare il materiale conoscitivo rilevante.

Il settore della progettazione ed attuazione, legato inscindibilmente al settore della programmazione, trova la sua caratteristica peculiare nella formazione delle unità operative costituite sul principio della funzione-obiettivo, introducendo in termini completamente nuovi per la pubblica amministrazione la flessibilità e la mobilità della struttura e degli uffici in rapporto ai programmi elaborati ed al lavoro da svolgere. L'unità operativa costituisce il gruppo di lavoro che viene mano a mano organizzato in rapporto alle esigenze della città. Il collegamento ed il rapporto con il quartiere viene garantito dalla costituzione di gruppi di lavoro di quartiere e dalla figura del coordinatore di quartiere. Nel suo ambito si procede all'esecuzione di tutti gli atti necessari alla realizzazione del programma. E' composto da un esperto in tecniche organizzative, dai responsabili o coordinatori dei gruppi di quartiere e dai responsabili o coordinatori delle unità operative.

Le unità operative sono costituite in modo che a ciascuna di esse corrisponda una funzione unificata, la quale a sua volta corrisponde ad un obiettivo determinato. É composta da un responsabile o coordinatore, da un ufficio di segreteria e da tanti nuclei di progettazione quanti ne occorrono per eseguire i progetti. Il nucleo di progettazione è formato da: progettista, geometri, disegnatori, perito tecnologo, assistenti.

Le funzioni e gli obiettivi realizzabili nelle unità operative sono cosi individuati:

Unità operative con nuclei di progettazione:

1) Scuole
2) Verde pubblico
3) Impianti sportivi
4) Cimiteri
5) Strade
6) Fognature
7) Traffico
8) Edilizia particolare ed impianti a carattere generale.

Unità operative di controllo:

1) Edilizia monumentale
2) Edilizia privata
3) Edifici pericolanti

Unità operative complementari:

1) Trasferimenti immobiliare
2) Patrimonio
3) Contratti.

Il terzo settore è quello della manutenzione unificata in un unico momento operativo, ed è caratterizzato dalla costituzione dei gruppi operativi zonali, formati da personale specializzato di tutta la gamma dei mestieri. Scopo dell'organizzazione dei servizi manutentivi è quello di conservare il patrimonio comunale, assicurandone l'efficienza, la funzionalità e la durata nota Un comune che cambia: la ristrutturazione dei servizi tecnici e manutentivi di Bologna, a cura di FEDERICO CASTELLUCCI, UMBERTO ROMAGNOLI, Bologna, Il Mulino, 1974..

L'attuale articolazione della struttura organizzativa degli uffici del Comune di Bologna è fondata sui principi contenuti nello Statuto. Lo schema organizzativo definisce la macrostruttura dell'Ente, che si articola in:

a) Direzione generale;
b) Aree funzionali denominate "Dipartimenti" e "Aree";
c) Settori;
d) Quartieri

I Dipartimenti si articolano in Settori, già definiti all'art. 43 comma 1 dello Statuto nota Statuto del Comune di Bologna, art. 43 (Organizzazione degli uffici e dei servizi): Le attività che l'amministrazione comunale svolge direttamente sono organizzate attraverso uffici riuniti per settori secondo raggruppamenti di competenze adeguati all'assolvimento autonomo e compiuto di una o più attività omogenee., quali raggruppamenti di competenze adeguati all'assolvimento autonomo e compiuto di una o più attività omogenee; le Aree, i Settori, i Quartieri e le Unità intermedie possono articolarsi in uffici di staff ed Unità operative finalizzate all'espletamento di specifiche attività.
Storia archivistica La raccolta di Mappe e piante del Comune di Bologna, giacente nella Sala Borsa "Collamarini", è stata trasferita nel 1999 nella nuova sede di via Tartini dell'Archivio Storico. Non risulta che nell'occasione sia stato redatto un elenco di versamento, considerando che tutta l'operazione di trasferimento del materiale documentario pare sia stata svolta dai facchini. La raccolta è priva di inventario o altro strumento di descrizione archivistica.

Non è stato possibile trovare notizie sulla nascita di questa raccolta, anche se è sicuramente esistente da quando l'archivio si è trasferito nella nuova sede di via Tartini.

Nell'Archivio dei Lavori pubblici situato in via Zanardi 48 a Bologna sono conservati gli elaborati grafici e le pratiche che vanno dal 1960 al 2007 prodotte dal settore Lavori pubblici del Comune di Bologna nota Informazioni raccolte da conversazione con la dott.ssa Manuela Ventura, responsabile del progetto archivio e direttrice dell'Archivio dei lavori pubblici di via Zanardi 48 a Bologna..

Contenuto

La collezione definita "Mappe e piante" conservata presso l'Archivio storico comunale di Bologna comprende unicamente elaborati grafici prodotti dall'ufficio tecnico del Comune di Bologna.
I documenti sono stati vergati su supporti eterogenei e con tecniche diverse. Si tratta nella maggior parte dei casi di documenti in copia (eliocopie, radex) e in una minima quantità di originali.
I progetti sono stati elaborati da unità operative diverse afferenti all'ufficio tecnico e sono stati strutturati nelle seguenti nove sottoserie:

- "Attività produttive e commerciali";
- "Edilizia cimiteriale";
- "Edilizia privata";
- "Edilizia pubblica";
- "Edilizia scolastica";
- "Edilizia storico-monumentale";
- "Territorio e urbanistica";
- "Trasferimenti immobiliare";
- "Verde pubblico ed impianti sportivi".

Questa suddivisione rispecchia le varie attività dell'ufficio tecnico, che ha subito modifiche di organizzazione interna in concomitanza con i cambiamenti della Giunta comunale. I disegni sono stati separati dalle pratiche prodotte dalle diverse unità operative e trovano continuità con l'archivio dei Lavori pubblici di via Zanardi 48 a Bologna.
Si segnala, inoltre, la presenza di elaborati grafici antecedenti all'istituzione dell'ufficio tecnico, probabilmente raccolti da quest'ultimo per esigenze interne dello stesso.
Criteri di organizzazione Il presente intervento ha preso avvio nel 2009 su una quantità di disegni conservati in circa 3000 rotoli conservati nel seminterrato. Il lavoro si è dimostrato da subito molto complesso, a partire dal fatto che la documentazione era conservata, senza un elenco di versamento o ordine riconoscibile, in sacconi neri e scatoloni. Si è proceduto ad aprire i rotoli e schedarli singolarmente, riportandone titolo, cronologia, eventuali firme o responsabili, quantità, stato di conservazione. I disegni sono stati suddivisi facendo riferimento ai diversi settori dell'ufficio tecnico.
Terminata la ricognizione dei pezzi, che ha permesso un primo riordino fisico dei pezzi, i disegni sono stati poi strutturati logicamente in 9 sottoserie (Attività produttive e commerciali, Edilizia cimiteriale, Edilizia privata, Edilizia pubblica, Edilizia scolastica, Edilizia storico-monumentale, Territorio e urbanistica, Trasferimenti immobiliari, Verde pubblico ed impianti sportivi) ordinate alfabeticamente. All'interno di ogni sottoserie i progetti sono stati riuniti in unità archivistiche disposte in ordine cronologico.
Il presente intervento ha portato al condizionamento del materiale in 132 tubi cartacei privi di acidità e all'ordinamento e inventariazione del fondo tramite l'applicativo xDams.
Sono stati microschedati solamente gli elaborati grafici ritenuti significativi per determinate caratteristiche (supporto, datazione, soggetto).
Si segnala inoltre che non sempre la posizione fisica delle unità archivistiche è contigua per esigenze di spazio e difformità dei rotoli all'interno dei tubi.

Fonti e risorse collegate

Bibliografia sulla documentazione

- Un comune che cambia: la ristrutturazione dei servizi tecnici e manutentivi di Bologna, a cura di F. CASTELLUCCI - U. ROMAGNOLI, Bologna, Il Mulino, [1974].
- CASSARINI - PALLOTTI BEVERARA, Piano di recupero 51-52 quartiere Lame: rinnovo urbano edilizio della periferia, Comune di Bologna, Assessorato alla programmazione territoriale, Unità operativa recupero urbano, [Bologna, a cura del Comune], 1982.
- F. CECCARELLI - M.A. GALLINGANI, Bologna: decentramento, quartieri, città, 1945-1974, [Bologna], Istituto per la storia di Bologna, [1984?].
- L. MARANI, L'archivio storico del Comune di Bologna, in Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 415-417.
- I quartieri e il decentramento: Bologna 1956-1975, [Bologna], Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004.

rif. bibl.
- L'amministrazione bolognese all'inizio del nuovo mandato, [Bologna], Tip. L. Parma, 1965.
- Archivi storici in Emilia-Romagna: guida generale degli archivi storici comunali, a cura di G. RABOTTI, Bologna, Analisi, 1991.
- L. MARANI, L'Archivio storico del Comune di Bologna, in Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 415-417.

Condizioni d’uso

Lingua Italiano
Stato di conservazione discreto

Note

Note redazionali Inventario a cura di Francesca Cecchi redatto tra il 2009 e il 2014 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.