IT-CPA-FT0028-0000182

"Bologna - S. Antonio"

1964 - 25 giugno 1998
iscrizione

album di 349 positivi , compreso 1 panorama (3 stampe)

La raccolta di fotografie è relativa al complesso di S. Antonio da Padova della Provincia di Cristo Re a Bologna.
Sono presenti:

- vedute aeree, del 1964 e dell'ottobre del 1995, dell'area urbana compresa fra via Guinizelli, via Jacopo della Lana, viale Oriani e piazza Trento e Trieste dove sono stati edificati dapprima il (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0028-0000182
Identificativo gerarchico scheda 00001.00015.00005
Livello di descrizione unità archivistica
Titolo "Bologna - S. Antonio" (da iscrizione)
Data 1964 - 25 giugno 1998
iscrizione
Consistenza album di 349 positivi , compreso 1 panorama (3 stampe)
Collocazione scatola (AS.5.1_Cassetto 1)
scatola (AS.5.2_Cassetto 2)

Contesto

Responsabilità principali Salmi, Aldo (fotografo principale) - attribuzione certa per timbro
fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta

Contenuto

La raccolta di fotografie è relativa al complesso di S. Antonio da Padova della Provincia di Cristo Re a Bologna.
Sono presenti:

- vedute aeree, del 1964 e dell'ottobre del 1995, dell'area urbana compresa fra via Guinizelli, via Jacopo della Lana, viale Oriani e piazza Trento e Trieste dove sono stati edificati dapprima il convento, poi la chiesa ed infine il complesso dell'Antoniano;
- vedute dell'edificio ospitante il convento, degli spazi esterni che lo circondano, degli orti, del giardino e del campo da calcio;
- immagini del monumento in bronzo a S. Antonio, opera dello scultore Mario Bega, eretto nella zona antistante la chiesa, nel 1932 ed inaugurato l'anno successivo;
- scorci e vedute della basilica dedicata a S. Antonio, anche notturne con la facciata della chiesa addobbata da luminarie in occasione di una festa;
- alcuni momenti della tradizionale festa di S. Antonio, celebrata ogni anno in giugno nella zona adiacente e antistante la chiesa;
- vedute e scorci del campanile della chiesa, anche coperto di neve;
- riproduzioni dell'epigrafe, posta su uno dei fianchi dell'edificio e commemorativa la posa della prima pietra della chiesa il 26 aprile del 1903 e della proclamazione a santuario della stessa da parte del cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano il 13 giugno del 1930;
- immagini relative ad alcuni dettagli architettonici e decorativi dell'edificio religioso;
- vedute degli interni della chiesa, in particolare dei dipinti che la decorano, della navata centrale e del nuovo altare maggiore, consacrato il 10 giugno 1972 dal cardinale Antonio Poma, dopo la ristrutturazione della zona presbiterale;
- immagini relative all'organo della chiesa. In particolare sono documentati: la sostituzione nel 1972 dell'antico strumento risalente al 1913, le parti costituenti il nuovo organo costruito dalla Ditta Giuseppe Zanin e figlio e alcuni momenti della messa in funzione da parte dell'organista;
- immagini del presepe allestito nel periodo natalio presso la basilica di S. Antonio di Bologna;
- vedute dello studio teologico del convento di S. Antonio di Bologna e della distribuzione dei suoi spazi interni: la biblioteca, una sala studio e l'aula magna;
- ritratti di religiosi appartenenti al convento di S. Antonio di Bologna, ripresi in diverse occasioni;
- vedute del convento e della distribuzione dei suoi spazi interni: le celle che ospitano i religiosi, l'infermeria, gli spazi comuni ricreativi, le cucine, i corridoi, le stanze di disimpegno;
- riproduzioni dei dipinti appesi lungo i corridoi del convento;
- immagini relative alle cappelle di S. Giuseppe, di S. Elisabetta e dell'Immacolata, prima e dopo i lavori di restauro e ripulitura delle cappelle laterali della basilica di S. Antonio di Bologna iniziati nel 1993 e finiti l'anno successivo;
- immagini relative al nuovo altare della Madonna della Libertà, realizzato nel 1962 su progetto dell'architetto Giuseppe Corazza, ad opera dell'Associazione panificatori di Bologna;
- immagini relative ai restauri del campanile della basilica.
Note storiche Bologna è sempre stata il centro della Provincia dei Frati Minori dell'Emilia Romagna (all'inizio dell'Ordine francescano la circoscrizione si estendeva a tutta la "Lombardia", cioè praticamente a tutta l'Italia settentrionale).
Al tempo delle soppressioni (sec. XIX) la sede provinciale dei Minori Osservanti era il convento dell'Annunziata, appena fuori Porta S. Mamolo, mentre quella dei Minori Riformati era il convento di S. Paolo in Monte (detto "Osservanza"), sulle prime colline fuori città, nella stessa zona.
I Minori Riformati (Provincia S. Caterina da Bologna) dopo le soppressioni poterono ritornare a S. Paolo in Monte ("Osservanza"), mentre i Minori Osservanti (Provincia SS. Redentore), col passare degli anni, ebbero la certezza di non potere più riavere il complesso dell'Annunziata, divenuto proprietà del Demanio Militare. Maturò allora il progetto di creare un'altra sede centrale per la Provincia, costruendo un convento ex-novo, con relativa chiesa dedicata a S. Antonio di Padova, uno dei primi Ministri della Provincia di Bologna.
Fu scelta la zona fuori Porta S. Stefano e Porta Maggiore, campagna acquitrinosa dove c'era anche il mercato del bestiame ("Foro Boario"), che il Comune di Bologna stava lottizzando per una prevista espansione della città in quella direzione. Fu incaricato della cosa il P. Mario Mastacchi, il quale, con la collaborazione, nella ricerca e nel disbrigo delle pratiche, del conte Giovanni Acquaderni, poté acquistare l'area compresa fra le attuali Via G. Guinizelli, Via J. della Lana, Viale A. Oriani, Piazza Trento e Trieste.
I lavori per la costruzione del nuovo convento cominciarono nel 1898. Furono realizzati due, dei tre bracci in progetto, e fu fatta l'inaugurazione il 3 maggio 1900.
Il locale destinato in futuro a refettorio conventuale funzionò provvisoriamente da chiesa. Ma i frati misero immediatamente mano alla costruzione della chiesa vera e propria, progettata dall'ingegnere Carlo Barberi di Modena. La prima pietra venne posta il 25 aprile 1903 e il 17 ottobre dell'anno successivo la chiesa fu consacrata ed aperta al pubblico. Per l'opera pittorica all'interno del tempio, vanno menzionati soprattutto Giacomo Gemmi, Anton Maria Nardi e Pietro Pietroni.
Nel 1913 venne installato il primo organo, ora (1972) sostituito con uno più idoneo della Ditta Giuseppe Zanin e Figlio.
Nel 1928 venne costruito, su disegno dell'architetto Camillo Uccelli di Parma (rielaborazione del primitivo progetto dell'ingegnere Barberi), il campanile.
Nel 1932 venne eretto, nella zona antistante la chiesa (confluenza Via G. Guinizelli, Via J. della Lana, Viale G. Carducci), il monumento in bronzo a S. Antonio, opera de1lo scultore Mario Bega (inaugurazione 13 giugno 1933).
Alla chiesa venne conferita la dignità di santuario nel 1930 dal Cardinale Arcivescovo di Bo1ogna G. B. Nasalli Rocca; Pio XII la elevò a Basilica Minore nel 1939.
Nel 1935, intanto, era sorta una terza ala del convento, con definitiva sistemazione della Curia provinciale, del Seminario Teologico e della sagrestia.
Nel 1953 iniziarono i lavori per la realizzazione del complesso dell'Antoniano, con ulteriori ampliamenti nel 1966 e nel 1980: Mensa del Povero e altre attivita assistenziali; Accademia d'Arte Drammatica; Biennali Nazionali d'Arte Sacra; Zecchino d'Oro; altre trasmissioni televisive; ecc.
Nel 1962 venne realizzato, su progetto dell'architetto Giuseppe Corazza, il nuovo altare della Madonna della Libertà, ad opera dell'Associazione Panificatori. Il 13 febbraio 1966 la venerata immagine venne solennemente in coronata dal Cardinale Giacomo Lercaro, Arcivescovo di Bologna.
Il 4 giugno 1966 lo stesso Cardinale eresse in parrocchia la chiesa di S. Antonio di Padova, affidandola alla locale comunità francescana, attribuendo in questo modo una nuova importantissima caratteristica pastorale alla basilica-santuario.
Il 10 giugno 1972 il Cardinale Antonio Poma, Arcivescovo di Bologna, consacrò il nuovo altare maggiore, dopo la ristrutturazione della zona presbiterale, secondo le nuove norme liturgiche (architetto Melchiorre Bega).
L'8 dicembre 1983 iniziò, con un messaggio dell'Arcivescovo di Bologna Mons. Enrico Manfredini, l'attività di RADIO TAU, emittente francescana dei Frati Minori dell'Emilia Romagna, con sede centrale presso l'Antoniano e irradiazione regionale.
Il 5 ottobre 1993 hanno avuto inizio i lavori di restauro pittorico delle cappelle latera1i della chiesa, ad opera dell'Istituto Professionale Edile di Bologna (cantieri scuola di formazione professionale]. La cappella di S. Giuseppe è stata terminata il 17 febbraio 1994.

Hanno sede nel convento: la Curia provincializia dei Frati Minori dell'Emilia Romagna, la Parrocchia, il Professorio, lo Studio Teologico aperto anche ai laici, il Commissariato Regionale di Terra Santa, l'Antoniano, Radio Tau nota BERARDO ROSSI, I conventi della Provincia dei frati minori dell'Emilia Romagna, Bologna, 1994, pp. 5-7..

Le stampe che costituiscono l'album, prima del loro ricondizionamento con materiali certificati per la conservazione fotografica, erano inserite in buste di plastica trasparente contenute in tre raccoglitori con legatura di perni d'ottone di dimensioni 26x32x4 cm. in simil pelle bordeaux. Sul dorso di questi erano presenti etichette adesive recanti l'iscrizione ms. "Bologna - S. Antonio".

Sul verso di alcune delle stampe sono presenti i timbri "Aldo Salmi. Fotoservizi. Per la stampa. Via S. Felice n. 133/2. ... Bologna", "Aldo Salmi. Fotoservizi. Stampa - Attualità. Via Baruzzi n. 10 ... Bologna" e l'etichetta adesiva recante l'iscrizione "Aldo Salmi. Fotoservizi. Stampa - attualità - industria. Via Baruzzi n. 10 - ... Bologna. Antoniano - Archivio fotografico ...".
Sul verso delle fotografie sono presenti diverse numerazioni mss.:

- "1-177", di cui mancano le stampe n. 25,102, 114;
- "227-294", di cui mancano le stampe n. 235-255, 257-260, 262-263, 265, 267, 271, 274, 278-279;
- "346-360", di cui mancano le stampe n. 347, 351-355, 357-358;
- "1-5" (cappelle della basilica di S. Antonio prima del restauro al 19-1-1995);
- "1-5" (cappelle della basilica di S. Antonio durante i lavori di restauro);
- "1-14", di cui mancano le stampe n. 6-9, 11-12;
- "1-9", di cui mancano le stampe n. 3-5, 8;
- "6-68", di cui mancano le stampe n. 228, 234-267, 271, 272, 273, 274, 276, 277, 278, 279.


Talvolta sono presenti più copie di una stessa fotografia.

Descrizione fisica

fotografie b/n e colore, gelatina bromuro d'argento/carta, stampa a sviluppo cromogeno/carta, 18x24 cm.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note