IT-CPA-FT0073-0000224

Gruppo di teste e busto acefalo

1902 - 1903 (date attribuite)
riferimenti biografici

1 singola foto , positivo

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0073-0000224
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003.00252
Livello di descrizione documento
Titolo Gruppo di teste e busto acefalo (attribuzione del catalogatore)
Data 1902 - 1903 (date attribuite)
ricavata da riferimenti biografici
Consistenza 1 singola foto , positivo
numero di inventario FLP.560
Unità di conservazione scatola 12

Contesto

Responsabilità principali fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta
Storia archivistica La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato cm.
Sul recto della stampa sono presenti i numeri mss. a caratteri fotografici "509", "18", "524" e "17", mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "N. 144 D" e "Collezione Pullé N. 156".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone III: Ghandara (riconosciute)", derivante dall'intervento di catalogazione e descrizione del professor Giovanni Verardi (fine anni Ottanta del Novecento).

Contenuto

Note storiche I numeri di registro assegnati ai reperti presso il Lahore Museum permettono di riconoscere due sculture provenienti dagli scavi di Rokhri, segnatamente le teste con il numero "168" e "173", che rappresentano entrambe tipi kushāna (Errington 1987: 458). Ambedue i soggetti sono stati pubblicati da Foucher (1905: 97 figg. 354-5) e Ingholt (1957: 192 e figg. 574-5), che li definiscono "teste di stranieri". Anche le teste che presentano i numeri "524" e "520", rispettivamente di Buddha e di un Bodhisattva, provengono dal medesimo scavo, in questo caso Akhnur (Errington 1987: 464), mentre il reperto che raffigura la testa femminile, pur presentando un numero di registro non trova coerente riscontro con l'elenco pubblicato da Errington.
F. L. Pullé si sofferma sull'immagine nella sua esposizione al Congresso Internazionale di Scienze Storiche del 1903, richiamando le infulenze stilistiche delle diverse teste, alcune delle quali sono presenti nella raccolta in fotografie che le ritraggono singolarmente: «Di non minore interesse, per quanto di diverso valore artistico sono per noi le teste aggruppate nella fig. 23; le quali vanno dalla immagine del Buddha vicino ancora al suo tipo originario (524) a quella del Bodhisattva (520), accusanti palesemente il modello cui possono aver attinto nella testa matronale (509) che loro sovrasta. Dal capo mitrato del persiano (168), dalla nordica figura barbuta, scendiamo alla testa chiomata di tale foggia e di tale profilo (173) che meglio di qualsivoglia altro soggetto incontrato in codesto mondo dell'India occidentale si adatterebbe alle figure vestite di abiti del medio evo europeo che si scopersero dipinte sulle pareti dei templi buddhistici di Turfan» (1905: 87-88 e fig. 23 p. 88). Alcuni dei numeri citati da Pullé differiscono da quelli rilevati per errore di trascrizione del collezionista.
Criteri di organizzazione La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 24x34 cm.
Sul recto della stampa sono presenti i numeri mss. a caratteri fotografici "509", "168", "524", "173" e "520", mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "N. 144 D" e "156 Collez. Pullé".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone III: Ghandara (riconosciute)".
Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 156.

Descrizione fisica e riproduzioni digitali

fotografia b/n, gelatina bromuro d'argento/carta, 19,5x24 cm. , orientamento orizzontale

Fonti e risorse collegate

Bibliografia
  • F. L. Pullè, Riflessi indiani nell'arte romaica, Roma, Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1905, volume VII, Atti della Sezione IV: Storia dell'Arte, pp. 57-116
  • A. Foucher, L'art gréco-bouddhique du Gandhâra, Paris, Imprimerie nationale, 1905, vol. II
  • H. Ingholt, Gandhāran Art in Pakistan, New York, Pantheon Books, 1957
  • E. Errington, The Western Discovery of the Art of Gandhāra and the finds of Jamālgarhī, 1987 notaTesi di dottorato, School of Oriental and African Studies

Condizioni d’uso

Note