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IT-CPA-FT0073-0000256
Gandharvī su un leone
1902 - 1903 (date attribuite)
riferimenti biografici
1 singola foto , positivo
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Identificazione
Identificativo scheda | IT-CPA-FT0073-0000256 |
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Identificativo gerarchico scheda | 00001.00003.00270 |
Livello di descrizione | documento |
Titolo | Gandharvī su un leone (attribuzione su base bibliografica) |
Data |
1902 - 1903 (date attribuite)
ricavata da riferimenti biografici |
Consistenza |
1 singola foto , positivo numero di inventario FLP.578 |
Unità di conservazione | scatola 13 |
Contesto
Responsabilità principali | fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta |
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Contenuto
Note storiche |
La rappresentazione della gandharvī, esponente di una classe di creature celesti che sovente ritornano nella religiosità tradizionale del subcontinente indiano, è descritta come patrimonio recuperato verso l'inizio degli anni Sessanta dell'Ottocento, se non addirittura durante scavi precedenti. Pullé, in proposito nell'intervento dal titolo Riflessi indiani nell'arte romaica pubblicato nel 1905 ma risalente al 1903, si mostra preparato riguardo a quanto fino a quel momento si era scritto sulla scultura: «La fig. 37 ci rende i resti del gruppo di una donna seduta sopra una fiera, un leone, nello stile della rappresentazione convenzionale. Secondo il Grunwedel trattasi di Sarasvatī, la dea Suada della eloquenza e della musica; colle corde della sua lira essa ha ammansata la fiera che, nella sua espressione, comunque resa e conservata nell'attuale frammento, si volge quasi sorridente. È, se mi si può passare la frase, l'embrione profetico di quelle creazioni simboliche, che l'arte occidentale ha derivate in remote corrispondenze di senso muovendo dal mito di Orfeo fino al gruppo incomparabile simboleggiatore della bellezza dominatrice nella donna portata sul dorso della pantera dell'artista di Francoforte» (1905: 98 e fig. 37 p. 97). Sempre aderente a quanto scritto da esperti del settore, Pullé mancò qui il corretto riconoscimento che sarebbe stato effettuato pochi anni dopo da Alfred Foucher (1905: 66 e fig. 340 p. 71). Il reperto registrato al museo di Lahore con il numero "77", è ancora oggi conservato nella stessa istituzione riconoscibile tramite il codice "G 208" (Errington 1987: 456). |
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Criteri di organizzazione |
La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 12x17 cm. Sul recto della stampa sono presenti i numeri "77" e "0 12" mss. a caratteri fotografici, mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "N. 144 B" e "202 Coll. Pullé". La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone III: Ghandara (riconosciute)". Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 202. |
Descrizione fisica e riproduzioni digitali
fotografia b/n, gelatina bromuro d'argento/carta, 10x14,5 cm. , orientamento orizzontale |
Fonti e risorse collegate
Bibliografia | |
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Risorse web | |
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