IT-CPA-FT0073-0000301

Frammento con figure contornate da archi e cornici trapezoidali

1902 - 1903 (date attribuite)
riferimenti biografici

1 singola foto , positivo

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0073-0000301
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003.00277
Livello di descrizione documento
Titolo Frammento con figure contornate da archi e cornici trapezoidali (attribuzione del catalogatore)
Data 1902 - 1903 (date attribuite)
ricavata da riferimenti biografici
Consistenza 1 singola foto , positivo
numero di inventario FLP.585
Unità di conservazione scatola 13

Contesto

Responsabilità principali fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta
Storia archivistica Le due fasce figurate, messe in relazione nella fotografia e nell'inventario del Lahore Central Museum che assegna loro numeri consecutivi, provengono da un sito non identificato.
F. L. Pullè incluse ugualmente la fotografia, dopo averla elaborata per mofidicare lo sfondo e cancellando i numeri di inventario presenti sulle fasce, nella cernita proposta al Congresso Internazionale di Scienze Storiche di Roma del 1903, a cui partecipò dopo essere sbarcato da poche settimana dal viaggio in India.
In particolare lo studioso include l'immagine nella serie di fregi in cui sono rappresentati geni celesti o terreni assimilati iconograficamente ai putti e ai musici dell'arte classica, da cui secondo Pullè derivano: «Le figure, frammenti di un plinto nel Museo di Lahore, riscontrano con fig. τ quale si ritrova nei monumenti di Amrâvati e di altri tempii buddhistici dell'India. Hanno dunque colle danze sovra descritte, e coi frisi rapprentanti i gatakas [sic], acquistato un perfetto indigenato tra l'opere dell'arte buddhistica» (Pullè 1905: 106, fig. 56-v).

Contenuto

Note storiche Le due fasce figurate, messe in relazione nella fotografia e nell'inventario del Lahore Central Museum che assegna loro numeri consecutivi, provengono da un sito non identificato.
F. L. Pullé incluse ugualmente la fotografia, dopo averla elaborata per mofidicare lo sfondo e cancellando i numeri di inventario presenti sulle fasce, nella cernita proposta al Congresso Internazionale di Scienze Storiche di Roma del 1903, a cui partecipò dopo essere sbarcato da poche settimana dal viaggio in India.
In particolare lo studioso include l'immagine nella serie di fregi in cui sono rappresentati geni celesti o terreni assimilati iconograficamente ai putti e ai musici dell'arte classica, da cui secondo Pullé derivano: «Le figure, frammenti di un plinto nel Museo di Lahore, riscontrano con fig. τ quale si ritrova nei monumenti di Amrâvati e di altri tempii buddhistici dell'India. Hanno dunque colle danze sovra descritte, e coi frisi rapprentanti i gatakas [sic], acquistato un perfetto indigenato tra l'opere dell'arte buddhistica» (Pullé 1905: 106, fig. 56-v).
Criteri di organizzazione La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 17x24 cm.
Sul recto della stampa sono presenti i numeri "1103" e "1104" mss. sul reperto e parzialmente cancellati, mentre sul verso del cartoncino di supporto è presente l'iscrizione ms. "233 Coll. Pullé".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone IV: Ghandara - Chandigharh".
Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 233.

Descrizione fisica e riproduzioni digitali

fotografia b/n, gelatina bromuro d'argento/carta, 13,5x19 cm. , orientamento orizzontale

Fonti e risorse collegate

Bibliografia
  • F. L. Pullè, Riflessi indiani nell'arte romaica, Roma, Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1905, volume VII, Atti della Sezione IV: Storia dell'Arte, pp. 57-116

Condizioni d’uso

Note