IT-CPA-FT0073-0000292

Frammento con due figure acefale

1902 - 1903 (date attribuite)
riferimenti biografici

1 singola foto , positivo

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0073-0000292
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003.00279
Livello di descrizione documento
Titolo Frammento con due figure acefale (attribuzione del catalogatore)
Data 1902 - 1903 (date attribuite)
ricavata da riferimenti biografici
Consistenza 1 singola foto , positivo
numero di inventario FLP.587
Unità di conservazione scatola 13

Contesto

Responsabilità principali fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta

Contenuto

Note storiche Il reperto, dal numero di inventario associato indicato sulla base, proviene dagli scavi coordinati nel sito di Sikri da H. H. Deane, sul finire del 1800, i cui esiti finirono al Lahore Central Museum, dove F. L. Pullé acquisì nel 1903 la stampa fotografica insieme alle altre con cui si compone la serie riferita all'arte del Gandhāra, per utilizzarla nel corso di conferenze e, forse, nell'allestimento del Museo Indiano.
Al Congresso di Scienze Storiche di Roma del 1903, a cui partecipò dopo poche settimane dal suo ritorno in Italia, inserì l'immagine al primo posto nella trattazione riferita alle influenze reciproche dell'arte classica del mediterraneo e dell'arte indiana gandhārica: «La fig. 1 che rappresenta il gruppo di un uomo e una donna seduti può fare buon riscontro al gruppo appartenente pure al museo di Lahore delle due figure abbracciate, in piedi anziché sedute, che il Burgess riprodusse appunto come esempio tipico della influenza occidentale, specie per la trattazione dei drappeggi delle vesti [...] Le due persone della nostra fig. 1 non portano nulla che disdica allo schietto costume classico, e ci può solo stupire trovarle in uno scavo dell'India anziché di qualche foro romano. La forma corporea specie della donna risponde perfettamente al tipo europeo; e la posa ci richiama pure, con inversione delle parti al Catulliano candida subducens toroso brachia collo. La caduta delle teste ci toglie il migliore argomento per decidere sul carattere delle statue e insieme sul soggetto rappresentato. Se dobbiamo però indurne dal movimento del corpo della donna inclinato verso l'uomo, e del trattenergli ch'essa fa della mano sulla spalla mentre il corpo dell'uomo accenna a discostarsene, abbiamo qui una scena della vita di çakyamuni, sia che ei si prepari all'abhniskramana, alla dipartita, dalla sposa, sia dalle carezze d'una delle fanciulle di cui era nella sua giovinezza circondato nei palazzi paterni» (Pullé 1905: 69-70, fig. 1).
Criteri di organizzazione La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 17x24 cm.
Sul recto della stampa è presente il numero "2117" ms. sul reperto, mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "Italia", "N. 144 A" e "242 Coll. Pullé".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone IV: Ghandara - Chandigharh".
Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 242.

Descrizione fisica e riproduzioni digitali

fotografia b/n, gelatina bromuro d'argento/carta, 14x19 cm. , orientamento orizzontale

Fonti e risorse collegate

Bibliografia
  • F. L. Pullè, Riflessi indiani nell'arte romaica, Roma, Pantheon Books, 1905, volume VII, Atti della Sezione IV: Storia dell'Arte, pp. 57-116

Condizioni d’uso

Note