Ricerca libera
Ricerca negli archivi
Ricerca negli archivi per parole chiave
Ricerca nei soggetti produttori
Ricerca nei soggetti conservatori
IT-CPA-FT0073-0000463
Oggetti del collezionista francese G. Aurely
1910 - 1930 (date attribuite)
analisi dei referenti
servizio fotografico di 5 positivi
Vedute della stanza nella quale sono conservati oggetti orientali raccolti dal collezionista francese.
Tra le fotografie è presente il ritratto di un uomo che posa tra gli oggetti in esposizione con addosso un'armatura giapponese da samurai (Yoroi), anch'essa parte della collezione.
vai al menu di navigazione nell'archivio |
Identificazione
Identificativo scheda | IT-CPA-FT0073-0000463 |
---|---|
Identificativo gerarchico scheda | 00001.00004.00013 |
Livello di descrizione | unità archivistica |
Titolo | Oggetti del collezionista francese G. Aurely (attribuzione del catalogatore). Titolo originale: "Collection G. Aurely" (da iscrizione) |
Data |
1910 - 1930 (date attribuite)
analisi dei referenti |
Consistenza |
servizio fotografico di 5 positivi
numeri di inventario da FLP.715 a FLP.719 |
Collocazione | scatola 15 |
Contesto
Responsabilità principali | Vercher, A. (fotografo principale) - attribuzione certa per timbro |
---|
Contenuto
Vedute della stanza nella quale sono conservati oggetti orientali raccolti dal collezionista francese. Tra le fotografie è presente il ritratto di un uomo che posa tra gli oggetti in esposizione con addosso un'armatura giapponese da samurai (Yoroi), anch'essa parte della collezione. |
|
Note storiche |
Fotografie relative alla collezione di G. Aurely, conservata nei locali di Rue Ballu 6 a Parigi, come indicano le note manoscritte presenti sugli esemplari. Gli oggetti, ordinati in maniera confusa nella stanza, in alcuni casi sono stati messi a favore di camera allo scopo di cogliere peculiarità specifiche del patrimonio, come nella circonstanza di tre vasi con raffigurazioni su fondo bianco, ovvero nell'unico ritratto presente, un uomo con indosso l'armatura di un samurai. Altre immagini inquadrano angoli o particolari della stanza, e danno conto della vastità della collezione Aurely. È significativo notare che la raccolta del Museo Indiano fu pensata fin dall'origine per essere estesa al patrimonio artistico dell'Asia Orientale da Francesco Lorenzo Pullé, come è possibile riscontrare grazie ad alcuni passaggi dei suoi scritti, e come confermano gli incrementi alla collezione originaria del Museo Indiano, a partire dall'acquisizione tramite compravendita della collezione Pellegrinelli di statue buddisthe sino-giapponesi, avvenuta nel 1908 e sostenuta dalle autorità comunali. Le statue sono oggi conservate presso il Museo Civico Medievale, mentre altre statue con analoghe raffigurazioni certamente acquistati in anni successivi appartengono al patrimonio del Museo di Palazzo Poggi. Nello stesso museo sono depositati anche alcuni oggetti in ceramica e vasi cloisonné di provenienza cinese, acquistati dallo stesso Pullé, presumibilmente durante il soggiorno in Vietnam del 1902, quando fu ospite delle autorità coloniali francesi per il Congresso Internazionale degli Orientalisti di Hanoi, forse durante un'escursione al confine settentrionale del Paese con la Cina, descritto nel resoconto del viaggio pubblicato dallo studioso. Oltre agli oggetti in ceramica appartiene allo stesso nucleo la veste di un mandarino, ceduta da Pullé al Ministero della Pubblica Istruzione nel 1904, in circostanze analoghe a quanto avvenne per il vasellame e gli oggetti artistici, le armi e la raccolta fotografica. Si può quindi ragionevolmente presumere che le fotografie degli oggetti collezionati da G. Aurely siano servite a Pullé per farsi un'idea delle collezioni di oggetti artistici provenienti dall'Asia Orientale in vista degli incrementi previsti per la raccolta del Museo Indiano, che d'altronde assunse anche il nome di Museo d'etnografia indiana e orientale nel corso della sua breve apertura al pubblico; erano insieme alle foto Aurely, citate in registri d'archivio, o sono forse state scambiate per le suddette immagini, fotografie della collezione Guimet di Parigi, che non sono conservate con la documentazione della raccolta fotografica di Pullé. A conferma dell'importanza che ebbero le collezioni di oggetti artistici sino-giapponesi per le racconlte del Museo, vale una comunicazione del professore, nel 1926, anno del suo pensionamento, a un consigliere comunale bolognese, per dirimere la questione dell'uso dei locali ceduti al Museo Indiano, che fin dall'apertura lo vide avversario di Albano Sorbelli, direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio; Pullé appuntò sulla lettera un ritaglio di giornale che descriveva la cessione della collezione di oggetti artistici provenienti da Cina e Giappone di Carlo Puini, orientalista professore a Firenze, alle raccolte civiche milanesi, a cui si riferiva lo studioso nella missiva indirizzata al consigliere bolognese: «abbiamo una testimonianza recente nell'articolo che accludo. Al quale posso aggiungere che il Museo Bolognese possiede oggetti che la collezione Puini, che io seguii in concorrenza nella sua formazione, ci ha sempre invidiato» (ASCBo, Titolo XIV, Rubrica 6, 3; la lettera non presenta timbri comunali, né numeri di registro, se non quello scritto in intestazione dallo stesso Pullé, che parrebbe indicare una posizione aperta l'anno precedente). |
---|---|
Le stampe sono montate su un cartoncino di supporto formato 19,5x24,5 cm. Sul recto dei cartoncini di supporto è presente l'iscrizione ms. "Collection P. Aurely 6 Rue Ballu Paris", mentre sul verso sono presenti il timbro ad inchiostro "Photographie d'art. A. Vercher. Place du Marché. Nogent-sur-Marne" e le iscrizioni mss.: - "712 Pullé"; - "713 Pullé"; - "715 Pullé"; - "716 Pullé"; - "714 Pullé". Le stampe erano conservate all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone XIV: Oggetti: Museo, Esposizioni, Varie". Numeri di catalogo assegnati nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 712; 713; 714; 715; 716. |