IT-CPA-FT0028-0000114

Albania

1990 (data attribuita) - febbraio 2000

124 fotografie

La sottoserie è costituita da documentazione fotografica relativa alla ricostruzione, avvenuta nella prima metà degli anni Novanta del Novecento, del santuario di S. Antonio da Padova a Laci, nella zona di Sebaste, in Albania.
Sono inoltre presenti fotografie di celebrazioni svoltesi nella chiesa e nel convento di S. Antonio ad Alessio, sempre (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0028-0000114
Identificativo gerarchico scheda 00001.00006.00006
Livello di descrizione sottoserie
Denominazione Albania
Data 1990 (data attribuita) - febbraio 2000
Tipologia positivo
Consistenza 124 fotografie

Contesto

Contenuto

La sottoserie è costituita da documentazione fotografica relativa alla ricostruzione, avvenuta nella prima metà degli anni Novanta del Novecento, del santuario di S. Antonio da Padova a Laci, nella zona di Sebaste, in Albania.
Sono inoltre presenti fotografie di celebrazioni svoltesi nella chiesa e nel convento di S. Antonio ad Alessio, sempre in Albania, anch'essi restaurati grazie all'interessamento di padre Ernesto Caroli, direttore dell'Antoniano dei frati minori di Bologna.
Note storiche L'edificio religioso, esistente fin dal XIII secolo e meta di pellegrinaggi da parte non solo di cattolici ma anche di protestanti, ortodossi e musulmani albanesi, era stato distrutto nel 1967 per ordine del dittatore Enver Hoxha, assieme a tutti i monumenti di culto in Albania. Del santuario rimanevano perciò soltanto alcune pietre, ugualmente meta di pellegrinaggi.
Il progetto di ricostruzione dell'edificio di culto prende corpo nell'ottobre del 1991, quando padre Dionisio Makaj, uno dei nove francescani sopravvissuti alla persecuzione religiosa ateo-comunista, durante un'intervista a Radio Tau - ente radiofonico della Provincia di Cristo Re - esprime il desiderio di ricostruire proprio quel santuario, così significativo per il popolo albanese. Grazie all'impegno di padre Ernesto Caroli, direttore dell'Antoniano, dell'ingegner Gaetano Occhialini, responsabile dei lavori in Italia, di padre Zef Pllumi, francescano della Provincia della SS. Annunziata dei frati minori di Albania e dell'ingegner Konstantin Vllahu, responsabile dei lavori in Albania, fu possibile ricostruire la chiesa, la strada di accesso al santuario e il piazzale antistante la chiesa, collocare un generatore di corrente elettrica e portare acqua potabile. La prima pietra venne posata il 17 marzo 1992 e il 2 maggio 1995 venne inaugurato il santuario.

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