IT-CPA-FT0028-0000290

Papua Nuova Guinea

1950 (data attribuita) - novembre 1995

360 fotografie

La sottoserie è costituita da documentazione fotografica relativa all'attività missionaria di alcuni religiosi della Provincia di Cristo Re nei territori della Papua Nuova Guinea, dall'inizio degli anni Cinquanta fino alla prima metà degli anni Ottanta del Novecento.
In particolare si conservano:

- ritratti, individuali e di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0028-0000290
Identificativo gerarchico scheda 00001.00006.00003
Livello di descrizione sottoserie
Denominazione Papua Nuova Guinea
Data 1950 (data attribuita) - novembre 1995
Tipologia materiale misto
Consistenza 360 fotografie

Contesto

Contenuto

La sottoserie è costituita da documentazione fotografica relativa all'attività missionaria di alcuni religiosi della Provincia di Cristo Re nei territori della Papua Nuova Guinea, dall'inizio degli anni Cinquanta fino alla prima metà degli anni Ottanta del Novecento.
In particolare si conservano:

- ritratti, individuali e di gruppo, dei religiosi missionari in Papua Nuova Guinea; tra questi: padre Leone Leoni, padre Antonino Magnani, padre Eugenio Teglia e padre Egidio Catellani;
- ritratti di nativi Kanaka;
- fotografie che documentano alcune attività della missione nei villagi indigeni;
- fotografie relative a visite alle stazioni missionarie nei territori della Papua Nuova Guinea compiute da padre Ernesto Caroli e padre Gilberto Soracchi, negli anni in cui ricoprivano la carica di Ministri provinciali;
- riproduzioni di iconografia relativa alla figura di padre Antonino Magnani e alla sua attività missionaria.
Note storiche Dopo l'espulsione dalla Cina, tra il 1951 e il 1954, padre Antonio Magnani, padre Egidio Catellani, padre Leone Leoni, padre Egidio Amorotti, padre Eugenio Teglia e più tardi padre Stefano Gitti e Gaetano Orlandi hanno raggiunto i territori della Papua Nuova Guinea, in tempi diversi.
Le stazioni missionarie in cui lavoravano i religiosi si estendevano, sulla costa e nell'interno, ad occidente di Wewak: Fatima, Yemnu, Jili (padre Catellani), Leitri, Lumi, Mukili (padre Orlandi), Mamol, Wassisi, Sissano (padre Teglia), Pes (padre Leoni), Aitape (padre Magnani). Ad esclusione di Pes, raggiungibile via terra, gli altri villaggi missionari potevano contare solo su collegamenti aerei a bordo degli aerei-mosca forniti dalla missione. Il maggior problema incontrato dai religiosi missionari era dunque l'isolamento, assieme alla difficoltà d'apprendimento della lingia locale, il pid gin-english.
Il lavoro dei missionari in questi territori iniziava con l'avvicinamento e l'integrazione con i nativi Kanaka e le loro tradizioni. A questo si aggiungeva successivamente l'offerta di aiuti concreti che potessero migliorare le condizioni di vita degli stessi nativi, afflitti da denutrizione, da carenza di medicinali e da malattie come la lebbra e la malaria.
Fulcro dell'attività missionaria in questi territori erano: le scuole presenti in ogni villaggio, gli ospedali di Sissano e Mukili e il lebbrosario di Aitape fondato e gestito da padre Antonio Magnani. Nell'ambito di quest'ultimo, costituito da un villaggio, venne impiantato un centro-laboratorio, nel quale gli stessi lebbrosi potevano lavorare, acquisendo l'indipendenza economica e imparando un mestiere (falegnameria, calzoleria, sartoria etc.), in previsione della guarigione e dell'uscita dal lebrosario.

Intermediate, digitali in uso? Descrizione fisica e riproduzioni digitali

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Note

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