IT-CPA-SP00001-0000008

Tomba, Cleto

19 agosto 1898 - 29 novembre 1987

Cleto Tomba nacque il 19 agosto 1898 a Castel San Pietro Terme da Gualtiero Pompeo Tomba e Albina Cimatti. Rivelò presto la sua propensione all'arte, infatti fin dall'età di quattro anni modellava piccole sculture con la cera e la terracotta; i soggetti principali erano cavalli e persone che facevano parte della sua quotidianità, come amici, fratelli, sorelle, prelati e suore. Il padre, accorgendosi della grande abilità del figlio nel plasmare la creta, ne rese partecipi (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000008
Tipologia persona
Denominazione

Tomba, Cleto

Date di esistenza 19 agosto 1898 - 29 novembre 1987

Descrizione

Storia
Cleto Tomba nacque il 19 agosto 1898 a Castel San Pietro Terme da Gualtiero Pompeo Tomba e Albina Cimatti. Rivelò presto la sua propensione all'arte, infatti fin dall'età di quattro anni modellava piccole sculture con la cera e la terracotta; i soggetti principali erano cavalli e persone che facevano parte della sua quotidianità, come amici, fratelli, sorelle, prelati e suore. Il padre, accorgendosi della grande abilità del figlio nel plasmare la creta, ne rese partecipi amici e conoscenti, tra cui Enrico Dal Monte, un proprietario terriero che aveva la passione per le arti e frequentava diverse famiglie nobili di Bologna. Fu proprio grazie a Dal Monte che Tomba, all'età di cinque anni, potè frequentare la scuola del pittore Carlo Legnani situata nel palazzo Ercolani, in strada Maggiore a Bologna. Nel 1909 la morte del padre costrinse Cleto Tomba a rinunciare alla scuola di pittura e a scegliere un mestiere. Ancora una volta, però, il signor Dal Monte provvide a garantire gli studi a Tomba mandandolo dallo scultore Rizzoli, il quale lo cacciò poco tempo dopo perchè invidioso del fatto che l'allievo sapeva copiare troppo bene le opere del maestro. Intanto Tomba finì le scuole elementari e l'anno successivo, nel 1913, iniziò i corsi comuni al Regio istituto di belle arti di Bologna (in seguito Accademia di belle arti). Finiti i corsi comuni, passò alla scuola di scultura, sotto la guida del professor Barberi; nel 1917 si diplomò in scultura, presentando all'esame finale un ricordo della sua infanzia: il fiume di Castel San Pietro, con i carrettieri e un cavallo che traina un carro pieno di ghiaia. Con la stessa scultura ottenne un premio di 120 lire dal Ministero, a cui era stato aggiunto un viaggio premio a Siena, Volterra e San Gimignano, viaggio che Tomba non riuscì a fare perchè chiamato al fronte in Friuli-Venezia Giulia. Dopo essere stato ferito prima ad un braccio e in seguito ad una gamba venne rimandato a casa, fu poi nuovamente arruolato a Novara e, infine, venne congedato nel 1920. Dall'anno successivo partecipò a diverse mostre e concorsi di scultura ottenendo premi e riconoscimenti: nel 1921 partecipò ad una mostra all'Associazione "Francesco Francia" di Bologna e alla mostra d'arte di Ferrara, nel 1922 ottenne il primo premio ai concorsi per l'esecuzione dei monumenti ai caduti di Imola e Casola Valsenio (riuscendo a realizzare soltanto il secondo dei due), nel 1923 eseguì una statua commemorativa all'ossario del cimitero di Imola. Nel 1924 si trasferì definitivamente a Bologna, dove iniziò a frequentare un gruppo di pittori e scultori, quali Nino Bertocchi, Sandrino Cervellati, Melchiorre Bega, Nino Corazza e Ferruccio Giacomelli. Nel 1926 ottenne il primo premio assoluto alla mostra degli ex combattenti di Bologna; parallelamente continuava a realizzare le sculture a lui più care, ovvero le piccole figurine in terracotta. Nel 1930 iniziò ad insegnare all'Accademia Regazzi di Bologna, una scuola serale. Nel 1931 venne invitato alla Quadriennale di Roma, vinse il Concorso internazionale Curlandese e venne nominato socio dell'Accademia Clementina di Bologna. L'anno successivo sposò Angiolina Cassarini e si stabilì in una casa in via San Giacomo a Bologna che fungeva anche da studio. Nel 1933 iniziò ad insegnare per incarico ai corsi comuni all'Accademia di belle arti di Bologna e nel 1937 ottenne per concorso la cattedra di figura e ornato modellato al Liceo artistico di Bologna. Nel 1958 partecipò alla Biennale d'arte sacra contemporanea organizzata dall'Antoniano di Bologna, ottenendo un premio per l'opera "La Cena dei Poveri". In occasione di tale mostra Cleto Tomba conobbe padre Berardo Rossi, con il quale instaurò una profonda amicizia tanto che negli anni seguenti lo scultore donerà diverse opere all'ente e lo stesso religioso scriverà due monografie sullo scultore. Nel 1960 venne nominato socio dell'Accademia di San Luca. Nel 1968 terminò l'insegnamento al Liceo artistico per raggiunti limiti di età.
Il nome di Cleto Tomba è associato alle sue sculture più famose: le figurine plasmate nella creta, poi cotte, dipinte con tempere e, infine, patinate. I soggetti più frequenti sono paesani, attori, ecclesiastici, poveri e ubriachi (solo per citare i più famosi) e figure religiose: tante, infatti sono le Madonne con bambino, le Sacre famiglie, le Vie crucis e i Presepi. Tra le opere più famose vale la pena ricordare, oltre alla già citata "Cena dei Poveri" donata all'Antoniano, il "Pranzo di nozze" realizzato su commissione della famiglia Fini per essere collocato nel ristorante Fini di Modena, la "Manzoniana", un gruppo di sculture in cui i personaggi del romanzo di Alessandro Manzoni danzano tenendosi a braccetto, la "Scacchiera" in cui i bianchi sono rappresentati da figurine ecclesiastiche e i neri da figurine laiche, creata per l'amico musicista Giordano Bruno Martelli, le sculture raffiguranti il cardinal Giacomo Lercaro e a lui donate, e "L'omaggio a Picasso", in cui lo scultore immagina di collocare un'opera dell'artista spagnolo in un ipotetico museo, dove nella notte i personaggi dei dipinti più famosi al mondo scendono dalle loro tele per ammirare l'opera.
Cleto Tomba morì a Bologna il 29 novembre 1987 e venne sepolto alla Certosa.
Luoghi

Castel San Pietro (luogo di nascita, 19 agosto 1898)

Bologna (attività, 1924 - 1987)

Bologna (luogo di morte, 29 novembre 1987)

Funzioni e attività Scultore, pittore, docente di figura e ornato modellato.

Relazioni

Relazione associativa
Antoniano dei frati minori, Bologna, (1954 - ) Date di esistenza della relazione: 1958 - 1987

Descrizione della relazione: I rapporti tra Cleto Tomba e l'Antoniano risalgono al 1958, anno in cui lo scultore partecipò alla Biennale d'arte sacra contemporanea presso l'Antoniano. Da quel momento Tomba instaurò un legame di stima e di profonda amicizia con padre Berardo Rossi al punto che donò diverse sue sculture all'ente e al religioso; d'altra parte, padre Berardo Rossi fu autore di due monografie sullo scultore e nel 1999 curò l'allestimento di una mostra antologica di opere di Tomba nei locali dell'Antoniano.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- B. ROSSI, Cleto Tomba, Bologna, Antoniano, 1977;

- B. ROSSI - L. PRIORI, La Scacchiera di Cleto Tomba, Zola Predosa (Bo), Grafopress, 1981;

- Cleto Tomba. Per un pugno di argilla, Bologna, Galleria Nanni, 1981, con presentazione di G. Ruggeri;

- Cleto Tomba. Il poeta della creta, a cura di B. ROSSI, Bologna, Antoniano, 1999.

Fonti on-line:

- Cleto Tomba di Franco Basile: http://www.galleria56.it/ita_autori/pdf_autore/Cleto_Tomba.pdf (sito consultato nell'aprile 2012);

- Cleto Tomba di Giulia Stagi: http://certosa.cineca.it/chiostro/persone.php?TBL=PERSONA&ID=484047&ACTION=show (sito consultato nel maggio 2013).

Note

Scheda descrittiva a cura di Jessica Pagani redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.