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Aylmer, Mimì
29 maggio 1896 - 20 ottobre 1992
Mimì Aylmer, all'anagrafe Eugenia Spadoni, nasce a Roma il 29 maggio 1896 da famiglia benestante. Con il nome d'arte che l'accompagnerà tutta la vita, debutta sulle scene del varietà romano nel 1913, facendosi passare per inglese ed esibendosi nei locali notturni della capitale con un repertorio di canzonette inglesi, francesi e italiane. Grazie alle sue doti canore e alla presenza scenica, si fa subito notare nell'ambiente teatrale: già nel 1914 viene scritturata nella (…) ➔
Identificazione
Descrizione
StoriaMimì Aylmer, all'anagrafe Eugenia Spadoni, nasce a Roma il 29 maggio 1896 da famiglia benestante. Con il nome d'arte che l'accompagnerà tutta la vita, debutta sulle scene del varietà romano nel 1913, facendosi passare per inglese ed esibendosi nei locali notturni della capitale con un repertorio di canzonette inglesi, francesi e italiane. Grazie alle sue doti canore e alla presenza scenica, si fa subito notare nell'ambiente teatrale: già nel 1914 viene scritturata nella Compagnia di riviste Papa, a fianco di Guido Riccioli e Luciano Molinari, mentre nel 1917 Carlo Lombardo le affida il ruolo di "prima soubrette". Passa quindi alla Compagnia nazionale Bartoli, nel 1920 alla Compagnia di operette Vannutelli e nel 1921 alla Compagnia Città di Milano.Le interpretazioni della "Principessa della Czarda" e della commedia musicale "La piccola cioccolataia" la inducono a passare al teatro di prosa. Scritturata nel 1923 nella Compagnia del Teatro italiano diretta da Virginio Talli, trova in questo il suo primo vero maestro; nel 1924 interpreta il ruolo di "primattrice" in compagnia con Antonio Gandusio, nel 1926 con Ruggero Ruggeri, nella stagione 1927-28 con Aristide Baghetti. Di lì a poco, tuttavia, si allontana definitivamente dalla ribalta. Tra il 1914 e il 1920 partecipa, parallelamente alle interpretazioni teatrali, ad alcuni film muti (come ad esempio "Colei che tutto soffre" del 1914), mentre per il cinema sonoro interpreta, fra gli altri, "La straniera" (1930), "La telefonista" (1932), "Due cuori felici" (1932), "Sette giorni all'altro mondo" (1936), "Darò un milione" (1936), "Arma bianca" (1936), "La vendetta del corsaro" (1951). Ormai lontana dalle scene, nell'ottobre 1964 entra nella Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo di Bologna, e nel 1968 pubblica il suo romanzo autobiografico "Il romanzo della mia vita", in cui ripercorre le principali tappe della propria vita sentimentale, personale e artistica dalla storica partecipazione alla "Millemiglia" nel 1929 al suo rapporto con la tanto amata madre, ai suoi amori celebri e non (tra le relazioni avute si ricordano quelle con un giovane Umberto II di Savoia e con Galeazzo Ciano). Nel 1981 fa una delle sue ultime apparizioni televisive, "Quando Ciano mi faceva le scene di gelosia", con Enzo Biagi. Si spegne a Bologna il 20 ottobre 1992. |
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Luoghi |
Roma (luogo di nascita, 29 maggio 1896) Roma (attività, 1913 - 1914) Italia (tournées teatrali, 1914 - 1928) Milano (attività, 1921) Bologna (residenza, 1964 - 1992) Bologna (luogo di morte, 20 ottobre 1992) |
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Funzioni e attività | Cantante, soubrette, attrice di prosa e cinematografica, scrittrice. |
Documentazione archivistica
Relazioni
Relazione associativa
Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo, Bologna, (1982 - 2005)
Date di esistenza della relazione: 1964 - 1992
Descrizione della relazione: Mimì Aylmer è ospite di Casa Lyda Borelli. |
Risorse collegate
Fonti utilizzate per la compilazione della schedaFonti archivistiche: |
Note
Scheda descrittiva a cura di Lorenza Iannacci redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. |