IT-CPA-SP00001-0000095

Guardia civica di Bologna

(ente statale)

23 febbraio 1831 - 31 gennaio 1832

La Guardia nazionale, poi civica, fu istituita dal Governo provvisorio della città e provincia di Bologna con piano provvisorio del 23 febbraio 1831 e sciolta poco dopo, il 21 marzo, in seguito all'arrivo degli Austriaci a Bologna e al ripristino dell'autorità pontificia. Fu reintrodotta con notificazione del pro-legato Camillo Grassi del 12 luglio 1831, che ne modificò la denominazione in Guardia civica; con notificazione del 13 luglio il pro-legato ordinava che la (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000095
Tipologia ente
Qualifica

ente statale

Denominazioni

Guardia civica di Bologna (date d’uso della denominazione: 12 luglio 1831 - 31 gennaio 1832)

Guardia nazionale di Bologna (date d’uso della denominazione: 23 febbraio 1831 - 21 marzo 1831)

Date di esistenza 23 febbraio 1831 - 31 gennaio 1832

Descrizione

Storia
La Guardia nazionale, poi civica, fu istituita dal Governo provvisorio della città e provincia di Bologna con piano provvisorio del 23 febbraio 1831 e sciolta poco dopo, il 21 marzo, in seguito all'arrivo degli Austriaci a Bologna e al ripristino dell'autorità pontificia. Fu reintrodotta con notificazione del pro-legato Camillo Grassi del 12 luglio 1831, che ne modificò la denominazione in Guardia civica; con notificazione del 13 luglio il pro-legato ordinava che la Guardia dovesse essere organizzata secondo le norme del piano provvisorio emanato a febbraio dal Governo provvisorio. Nel dicembre 1831 fu emanato il Piano organico definitivo della Guardia civica e forese di Bologna ma già il mese successivo, il 31 gennaio 1832, la formazione fu sciolta definitivamente.
Secondo il piano organico del dicembre 1831, erano obbligati a prestare servizio nella Guardia i cittadini maschi residenti a Bologna aventi un'età compresa tra i 18 e i 55 anni. La Guardia era suddivisa in civica e forese: nel primo caso si intende che il servizio veniva svolto nella città di Bologna, nel secondo che veniva svolto nella campagna, ovvero nei quartieri fuori dalla cinta muraria; era inoltre suddivisa in sedentaria (e si intende che svolgeva il suo servizio all'interno del comune) e mobile (e si intende che il servizio era svolto al di fuori del territorio comunale). In base a quanto è stato rilevato dalla documentazione, risulta che alla Guardia civica di Bologna facevano capo anche gli altri corpi di Guardia civica istituiti presso i comuni della sua provincia.
Luoghi

Bologna (sede, 23 febbraio 1831 - 31 gennaio 1832)

Funzioni e attività La Guardia nazionale poi civica aveva lo scopo di difendere il papa, mantenere l'ordine pubblico e garantire l'obbedienza alle leggi, supportare l'esercito.
Quadro giuridico-normativo - piano provvisorio del Governo provvisorio della città e provincia di Bologna, emanato il 23 febbraio 1831, relativo all'istituzione della Guardia nazionale di Bologna;

- notificazione del pro-legato di Camillo Bologna Grassi, emanata il 12 luglio 1831, relativa alla ricostituzione della Guardia civica di Bologna.
Organizzazione interna Il Comando generale della Guardia civica si componeva di: generale comandante in capo, Stato maggiore generale, Intendenza generale e Cancelleria.
Lo Stato maggiore era incaricato di sovrintendere al personale, al servizio, alla disciplina e all'istruzione delle guardie; era tenuto inoltre a tenere la corrispondenza con i diversi corpi della Guardia, con il Comando della piazza di Bologna e con le autorità governative.
L'Intendenza generale aveva il compito di controllare la gestione contabile, passare in rivista la Guardia verificandone la forza effettiva e lo stato, ispezionare i quartieri (i locali in cui veniva prestato il servizio) e i corpi di guardia, i magazzini, i depositi di armi, attrezzi e munizioni; era tenuta inoltre a controllare periodicamente il ruolo generale della Guardia.
La Cancelleria, che aveva sede presso lo Stato maggiore, era ripartita in tre sezioni: servizio, disciplina e istruzione; personale e ruoli; operazioni amministrative. Ad essa facevano capo la segreteria generale (che aveva il compito di smistare il carteggio), l'archivio, il protocollo e l'ufficio di spedizione.
Il generale comandante, il capo di stato maggiore e l'intendente generale erano nominati dal preside della provincia sulla base di terne di nominativi presentate dagli ufficiali della Guardia.
La Guardia era costituita da tre corpi: artiglieria e ufficiali ingegneri, corpo formato da una compagnia cannonieri e una compagnia pompieri; cavalleria, corpo formato dalla compagnia Bologna e dalla compagnia Forese; fanteria, suddivisa in fanteria civica di Bologna e fanteria della Guardia forese. La fanteria civica era composta da quattro reggimenti (di due battaglioni ciascuno) e ad essa facevano capo il Consiglio di disciplina, il Consiglio di sanità e il Consiglio di amministrazione, i quali comunque avevano competenza anche sugli altri due corpi. Ciascuno di questi consigli si componeva di nove membri, nominati dal generale comandante, con a capo un presidente; le decisioni dei consigli erano inappellabili.
Il Consiglio di disciplina aveva il compito di stabilire se si fossero verificate delle mancanze da parte delle guardie e, nel caso, punirle; il Consiglio di sanità era tenuto ad esaminare le richieste di esonero dal servizio presentate dalle guardie (se motivate da problemi di salute); il Consiglio di amministrazione gestiva la contabilità della Guardia: controllava dunque le entrate e le uscite, redigeva il preventivo delle spese e compilava il rendiconto della gestione amministrativa.
Dal consiglio di amministrazione dipendeva il quartier mastro, che aveva il compito di preparare i mandati di pagamento e le tabelle degli stipendi e quello di tenere i registri contabili. Per la Guardia forese le attribuzioni dei consigli di amministrazione e disciplina venivano riunite e affidate ad un Consiglio militare forese, del quale entravano a far parte due medici quando si presentava il caso di decidere in merito alle richieste di esonero dal servizio; nella provincia di Bologna esistevano sedici consigli di undici membri ciascuno.

Relazioni

Relazione con predecessore
Guardia nazionale di Bologna, Bologna, (1797 - 1815)

Descrizione della relazione: Istituite da autorità diverse, le guardie cittadine si ispirano ad un medesimo principio e svolgono funzioni similari.

Relazione con successore
Guardia nazionale di Bologna, Bologna, (1849 - 1849)

Descrizione della relazione: Istituite da autorità diverse, le guardie cittadine si ispirano ad un medesimo principio e svolgono funzioni similari.

Risorse collegate

Risorse collegate all' ente
Guardia nazionale, Guardia civica, Pattuglie cittadine 1832-1867 (fondo)

Descrizione della relazione: soggetto produttore

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- R. ARTESI, La Guardia nazionale a Milano e in Italia 1796-1877, Milano, R.A.R.A., 1993;

- B. CARPANELLI, L'archivio municipale di Bologna, Bologna, Mareggiani, 1917;

- G. CAVAZZA, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, s.l., Alfa, 1978;

- Cittadini in armi. La Guardia nazionale a Bologna tra feste e rivoluzioni 1796-1861, Museo civico del Risorgimento, Bologna, Tipografia moderna, 1993;

- R. DONDARINI, Breve storia di Bologna, Pisa, Pacini, 2007;

- G. NATALI, Bologna al tempo della Guardia civica (1831-1832). Notizie e documenti inediti, Bologna, Stabilimenti tipografici riuniti, 1932;

- G. NATALI, Bologna nel Risorgimento, «Il comune di Bologna», 1935, 8.

Note

Scheda descrittiva a cura di Stefania Di Primio redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.