IT-CPA-SP00001-0000117

Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Comitato provinciale di Bologna

(associazione combattentistica)

1945 -

Il Comitato provinciale di Bologna costituisce l'articolazione territoriale, con competenza sulla provincia di Bologna, dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia.

L'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) fu costituita a Roma il 6 giugno 1944 dal Comitato centrale di liberazione nazionale nota 1:L. Cecchini, Per la libertà d'Italia, per l'Italia delle libertà. Profilo storico (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000117
Tipologia ente
Qualifica

associazione combattentistica

Denominazione

Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Comitato provinciale di Bologna

Date di esistenza 1945 -

Descrizione

Storia
Il Comitato provinciale di Bologna costituisce l'articolazione territoriale, con competenza sulla provincia di Bologna, dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia.

L'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) fu costituita a Roma il 6 giugno 1944 dal Comitato centrale di liberazione nazionale nota 1:L. Cecchini, Per la libertà d'Italia, per l'Italia delle libertà. Profilo storico dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, Roma, Jasillo, 1996, vol. 1, p. 21.: vi aderirono per primi i volontari che avevano partecipato alla guerra partigiana nelle regioni del centro Italia.

Da una prima fase in cui l'Anpi si occupò principalmente di attività assistenziali a favore dei partigiani che venivano progressivamente smobilitati e reinseriti nella vita civile, mano a mano che le regioni italiane venivano liberate, si passò ad un'attività più propriamente politica, intesa come partecipazione delle forze della Resistenza all'opera di ricostruzione morale dell'Italia nota 2:Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, Milano, La Pietra, 1968, vol. I, p. 79..

L'iscrizione all'associazione si otteneva dietro presentazione della domanda e del certificato di "patriota" rilasciato dalla Commissione nazionale "Patrioti per l'Italia liberata" disciplinata dal d.l.lgt. 9 novembre 1944, n. 319.

Per superare una situazione di molteplicità di organi che operavano spesso in modo scoordinato e ovviare alla duplicazione ai vertici tra il Comitato romano e quello milanese, durante una riunione del 23-26 giugno 1945 si decise di "costituire un'Anpi unica, retta da un unico Comitato provvisorio che funzionerà collegialmente sino al primo Congresso nazionale. Il Comitato nazionale è formato da 17 partigiani che costituivano i due Comitati provvisori esistenti a Roma e a Milano all'atto della fusione. Il comitato avrà sede a Milano; la sua sede legale, per ragioni tecniche contingenti, sarà a Roma" nota 3:L. Cecchini, Per la libertà d'Italia, cit., vol. 1, p. 33..

L'Associazione ebbe una sua rappresentanza alla Consulta nazionale i cui lavori si svolsero tra il settembre 1945 e il referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Mentre l'Associazione nazionale combattenti ebbe 8 consultori e quella dei mutilati e invalidi di guerra 4, all'Anpi ne furono assegnati 16 nota 4:L. Cecchini, Per la libertà d'Italia, cit., vol. 1, p. 35..

Con la legge 21 marzo 1958, n. 285 il Corpo volontari della libertà (Cvl), ovvero la prima struttura di coordinamento delle forze partigiane riconosciuta come tale sia dal Governo italiano che dagli Alleati, ottenne il riconoscimento giuridico a tutti gli effetti di legge come corpo militare regolarmente inquadrato nelle Forze armate italiane. La richiesta di tale riconoscimento era stata avanzata dalla stessa Anpi già a partire dal 1948.
Luoghi

Bologna (provincia) (ambito territoriale di attività, 1945 -)

Bologna (sede, 1945 -)

Funzioni e attività Le funzioni e attività del comitato provinciale di Bologna dell'Anpi, codificate anche dallo statuto associativo, sono:

- riunire in associazione tutti coloro che hanno partecipato con azione personale diretta, alla guerra partigiana contro il nazifascismo, per la liberazione d'Italia, e tutti coloro che, lottando contro i nazifascisti, hanno contribuito a ridare all'Italia la libertà e a favorire un regime di democrazia, al fine di impedire il ritorno di qualsiasi forma di tirannia e di assolutismo;
- valorizzare in campo nazionale ed internazionale il contributo effettivo portato alla causa della libertà dall'azione dei partigiani e degli antifascisti, glorificare i caduti e perpetuarne la memoria;
- far valere e difendere il diritto acquisito dei partigiani di partecipare allo sviluppo morale e materiale del paese;
- tutelare l'onore e il nome partigiano contro ogni forma di vilipendio o di speculazione;
- mantenere vincoli di fratellanza tra partigiani italiani e partigiani di altri paesi;
- adottare forme di assistenza atte a recare aiuti materiali e morali ai soci, alle famiglie dei caduti e di coloro che hanno sofferto nella lotta contro il fascismo;
- promuovere studi intesi a mettere in rilievo l'importanza della guerra partigiana ai fini del riscatto del paese dalla servitù tedesca e delle riconquiste della libertà;
- promuovere eventuali iniziative di lavoro, educazione e qualificazione professionale, che si propongano fini di progresso democratico della società;
- battersi affinché i principi informatori della guerra di liberazione divengano elementi essenziali nella formazione delle giovani generazioni;
- concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione italiana, frutto della guerra di liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli;
- dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione.
Quadro giuridico-normativo D.l.lgt. 5 aprile 1945, n. 224 "Erezione in ente morale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) con sede in Roma e approvazione del relativo statuto organico", relativo all'approvazione dello statuto dell'associazione e al suo riconoscimento quale ente morale.
Organizzazione interna Il Comitato provinciale di Bologna costituisce l'articolazione territoriale, con competenza sulla provincia di Bologna, dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia. I suoi organi sono il congresso, il comitato provinciale, il presidente, i vice presidenti, la segreteria provinciale, un responsabile amministrativo e il collegio dei revisori dei conti. L'Associazione nazionale partigiani d'Italia è organizzata in comitati provinciali e in sezioni cittadine. La struttura dell'associazione, ai sensi dello statuto, è la seguente: - a livello nazionale il congresso, il comitato nazionale, la presidenza, la presidenza onoraria, il consiglio nazionale, il collegio dei revisori dei conti; - a livello provinciale il congresso, il comitato provinciale, il presidente, i vice presidenti, la segreteria provinciale, un responsabile amministrativo e il collegio dei revisori dei conti; - a livello di sezioni, solitamente con competenza comunale, il congresso, l'assemblea di sezione, il comitato di sezione, il collegio dei revisori dei conti, il presidente. A livello regionale è istituito il Comitato regionale, con funzioni di coordinamento dell'attività dei comitati provinciali e di rappresentanza nei rapporti con le istituzioni regionali.

Relazioni

Relazione associativa
Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti - ANPPIA. Comitato provinciale di Bologna, Bologna, (1948 - ) Date di esistenza della relazione: [1947] -

Descrizione della relazione: L'ente condivide la medesima sede con l'Associazione nazionale partigiani d'Italia - ANPI. Comitato provinciale di Bologna.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza, Milano, La Pietra, 1968, vol. I, pp. 79-80;

- L. CECCHINI, Per la libertà d'Italia, per l'Italia delle libertà. Profilo storico dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia, Roma, Jasillo, 1996-1998, voll. 2;

- N.S. ONOFRI, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese 1919-1945, Bologna, Comune di Bologna - Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini", 2005, vol. 1, p. 40.

Note

Scheda descrittiva a cura di Carmen Santi redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.