IT-CPA-SP00001-0000143

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna Luciano Bergonzini - ISREBO

(ente di istruzione e ricerca)

25 marzo 1966 - 2013

Istituto per la Storia della resistenza e della società contemporanea nella Provincia di Bologna "Luciano Bergonzini" (Isrebo) è stata l'ultima denominazione moderna dell'associazione nata, nel 1966, come Istituto storico provinciale della Resistenza.

L'ente nacque principalmente con la funzione di memoria concreta e continua, sul territorio, dei valori fondanti la Resistenza, tanto che, scorrendo le prime liste dei soci, appaiono preminenti i nomi di (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000143
Tipologia ente
Qualifica

ente di istruzione e ricerca (1966 - 2013)

Denominazioni

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna Luciano Bergonzini - ISREBO (date d’uso della denominazione: 3 febbraio 1999 - 2013)

Istituto storico provinciale della Resistenza (date d’uso della denominazione: 25 marzo 1966 - 3 febbraio 1999)

Date di esistenza 25 marzo 1966 - 2013

Descrizione

Storia
Istituto per la Storia della resistenza e della società contemporanea nella Provincia di Bologna "Luciano Bergonzini" (Isrebo) è stata l'ultima denominazione moderna dell'associazione nata, nel 1966, come Istituto storico provinciale della Resistenza.

L'ente nacque principalmente con la funzione di memoria concreta e continua, sul territorio, dei valori fondanti la Resistenza, tanto che, scorrendo le prime liste dei soci, appaiono preminenti i nomi di ex-combattenti e partigiani. Scorrendo poi le liste dei Consigli direttivi dei primi anni, vi compaiono nomi di assoluta rilevanza per la testimonianza e la ricerca storica antifascista: tra gli altri, Giulio Supino, Giorgio Colliva, Luigi Arbizzani, Ezio Antonioni, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Giorgio Bonfiglioli, molti dei quali, nel tempo, hanno anche coperto la carica di Presidente.

Nel 1969 l'Isrebo si associò all'Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia (Insmli), ente fondato a Milano nel 1949 e riconosciuto per legge nel 1967. Tale associazione, condivisa con numerose altri enti sul territorio nazionale, collocò l'Isrebo all'interno di una rete di istituti storici spinti verso un interesse comune e legati da profondi vincoli di collaborazione; in particolare, a Bologna, per la comunanza di spazi e interessi, l'Isrebo ebbe forti interscambi con l'Istituto Parri Emilia-Romagna e con il Laboratorio nazionale per la didattica della storia (Landis).

Fino alla metà degli anni Settanta l'attività scientifica e amministrativa dell'ente furono di scarsa rilevanza: appena un paio di pubblicazioni e soprattutto le attività dell'Istituto si esplicitarono apparentemente con maggiore espressione nelle iniziative dei singoli associati, più che in una forma coordinata facente capo all'ente stesso.

Con la costituzione di una Commissione scientifica internamente definita l'attività dell'ente mutò sensibilmente. Ne è testimonianza, negli anni 1976-1977 l'organizzazione, in collaborazione con l'Università degli studi di Bologna e il Comune di Bologna e sotto il patrocinio del Centro didattico nazionale di Firenze, di un corso interdisciplinare, di altissimo livello, sulla società e sulla storia italiana, tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento. Fu un impegno enorme, vastissimo, che però diede avvio a una nuova fase nella vita dell'Istituto, da allora in poi coinvolto, in maniera esponenziale, su un numero sempre crescente di fronti. Quasi contemporaneamente, del resto, l'Istituto rimodulò la Commissione didattico-scientifica in una forma di riconosciuto valore, mentre la Regione Emilia-Romagna promulgò una legge per la "Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale e politico dell'antifascismo" (che andava a beneficio economico dei vari istituti storici della Resistenza).

L'Istituto procedette dunque sulla scia di un maggiore confronto con il territorio e le amministrazioni comunali e provinciale, nel contempo allargando la propria attività anche a interscambi di ricerca con altri enti, spaziando tra argomenti di storia, educazione civica, manualistica, storiografia e occasionalmente dedicandosi a eventuali discipline connesse.

A metà degli anni Ottanta, si attuò poi una variazione molto importante a livello dell'organizzazione scientifica, con la nomina a direttore di Brunella Dalla Casa, la quale legò a doppio filo il suo nome con quello dell'Istituto, tanto da rimanere in carica per più di vent'anni (1985-2006). Dal 1985 in poi l'Istituto continuò ad accrescere la propria rilevanza, proseguendo sensibilmente sulla strada già intrapresa e venendo sempre più attivamente coinvolto su vari livelli: pubblicazioni di articoli, saggi e libri (a partire dal 1995 l'ente curò una propria collana di saggi sulla storia del Novecento in generale e della Resistenza in particolare, sempre limitatamente all'area provinciale bolognese); interventi didattici; partecipazioni a iniziative, proprie e altrui.

Nel 1999, in accordo con un movimento generalizzato all'interno degli istituti storici della Resistenza e, soprattutto, a riflesso della direzione intrapresa dall'Isrebo stesso, sempre più allargata ad una visione del XX secolo nella sua interezza, l'Istituto storico provinciale della Resistenza mutò la propria denominazione in Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini".

Nel 2006 Brunella Dalla Casa viene avvicendata nella direzione dell'ente da Mauro Maggiorani, il cui apporto ha segnato una svolta concentrata sulla produzione di saggi monografici e sulla realizzazione di percorsi didattici per le scuole, nella costante direttiva di approfondire le relazioni dirette con la Provincia e i comuni (i quali furono spesso gli enti che richiesero e finanziarono direttamente le pubblicazioni) del bolognese.

Nel 2013 l'Isrebo si è fuso con l'Istituto storico Parri Emilia-Romagna, il Centro di documentazione storico politica sullo stragismo (Cedost) e il Laboratorio nazionale per la didattica della storia (Landis) nel nuovo Istituto per la storia e le memorie del Novecento Parri E-R.
Luoghi

Bologna (sede, 1966 - 2013)

Funzioni e attività Obiettivi e finalità dell'ente erano la tutela, la valorizzazione, lo studio e la salvaguardia dei valori, della storia e della veridicità degli eventi legati all'antifascismo e alla Resistenza italiani, in particolare, e alla Seconda guerra mondiale, in generale, con uno specifico interesse per la realtà provinciale bolognese.
Quadro giuridico-normativo - legge 16 gennaio 1967, n. 3, "Riconoscimento giuridico dell'Insmli", relativa alla forma giuridica dell'Insmli e alla sua struttura (in cui rientrano a pieno titolo tutti gli istituti storici della Resistenza), all'obbligo per i vari istituti storici della Resistenza di costituirsi in forma legale autonoma e all'assegnazione di insegnanti comandati alla rete degli istituti;

- legge regionale 31 gennaio 1977, n. 7, Regione Emilia-Romagna, "Tutela e valorizzazione del patrimonio sociale, culturale e politico dell'antifascismo", relativa al sostegno economico della Regione Emilia-Romagna alle attività dell'Isrebo (e agli altri istituti storici della Resistenza nel territorio regionale).
Organizzazione interna L'Istituto era un'associazione guidata da un Consiglio direttivo votato dall'Assemblea generale dei soci. Il Consiglio, che restava normalmente in carica due anni, si occupava di gestire, indirizzare e coordinare le attività dell'Istituto; di gestire gli aspetti economici e amministrativi (annualmente sottoposti al controllo di un Collegio di revisori dei conti); sempre al Consiglio spettava la nomina diretta del Direttore scientifico.

Gli associati dell'ente si dividevano in due categorie: privati ed enti pubblici. A questi ultimi afferivano solamente enti locali, in particolare la Provincia di Bologna e i vari comuni costituenti la provincia bolognese nella sua interezza.

A seguito dell'associazione con l'Insmli, l'ente potè vedersi assegnati degli insegnanti comandati, delegati temporaneamente dal Ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca (Miur) allo svolgimento della loro attività lavorativa, all'interno dell'Isrebo: questi docenti, tradizionalmente, si occuparono delle attività didattiche, svolte principalmente negli istituti secondari di primo e secondo livello, a supporto delle normali lezioni di storia ed educazione civica.

Di seguito, infine, i nomi e gli estremi del mandato dei Presidenti e dei Direttori scientifici noti.

Presidenti:

- Giulio Supino, 25 marzo 1966 - 19 novembre 1977;
- Nazario Sauro Onofri, 19 novembre 1977 - 23 febbraio 1980;
- Francesco Berti Arnoaldi Veli, 23 febbraio 1980 - 17 aprile 1982;
- Giorgio Bonfiglioli, 17 aprile 1982 - 1 agosto 1992;
- Aldo Berselli, 20 novembre 1992 - 30 maggio 1996;
- Werther Romani, 30 maggio 1996 - febbraio 2010;
- Andrea Marchi, febbraio 2010 - 2013.

Direttori:

- Quinto Casadio, anni Settanta;
- Brunella Dalla Casa, 14 giugno 1985 - 15 febbraio 2006;
- Mauro Maggiorani, marzo 2006 - 25 ottobre 2012.

Relazioni

Relazione associativa
Antonioni, Ezio, partigiano, insegnante, consigliere e assessore comunale, (S. Lazzaro di Savena 1923 - ) Date di esistenza della relazione: 1982 - 2013

Descrizione della relazione: Membro del Consiglio direttivo di Isrebo dal 17 aprile 1982 al 2013 e vicepresidente dall'1 giugno 1984 al 5 maggio 1996.

Relazione associativa
Casari, Adelia, partigiana, impiegata, (Medolla 1919 - Bologna 2013) Date di esistenza della relazione: 1977 - 1992

Descrizione della relazione: Membro del Consiglio direttivo di Isrebo dal 17 novembre 1977 al 23 febbraio 1980.

Relazione associativa
Bonfiglioli, Giorgio, insegnante, consigliere comunale, (Bologna 1916 - Bolzano 1992) Date di esistenza della relazione: 1977 - 1992

Descrizione della relazione: Membro del Consiglio direttivo di Isrebo dal 17 novembre 1977 all'1 agosto 1992 e presidente dall'1 giugno 1984 all'1 agosto 1992.

Relazione associativa
Comitato per le onoranze ai Caduti di Sabbiuno, Bologna, (1946 - ) Date di esistenza della relazione: circa 2002

Descrizione della relazione: L'archivio del Comitato è stato depositato presso l'Isrebo.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- Resistenza e storia d'Italia: quarant'anni di vita dell'Istituto nazionale e degli istituti associati: annuario 1949-1989, a cura di G. GRASSI, Milano, Franco Angeli, 1993.

Note

Scheda descrittiva a cura di Miles Nerini redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.