IT-CPA-SP00001-0000152

Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo di Porretta Terme

(ente pubblico territoriale e sue articolazioni)

1928 - 1986

Gli effetti benefici delle acque termali di Porretta, analizzati in numerosi trattati scientifici, risultano noti e attestati fin dal Medioevo. Favorita dall'ultimazione della strada Porrettana-Leopolda nel 1847 e dalla costruzione del tratto ferroviario appenninico inaugurato nel 1864, la stazione termale di Porretta conobbe un notevole incremento dell'afflusso dei curandi dopo l'Unità d'Italia: in questo periodo, infatti, si provvide alla ricostruzione delle terme ed (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000152
Tipologia ente
Qualifica

ente pubblico territoriale e sue articolazioni

Denominazione

Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo di Porretta Terme

Date di esistenza 1928 - 1986

Descrizione

Storia
Gli effetti benefici delle acque termali di Porretta, analizzati in numerosi trattati scientifici, risultano noti e attestati fin dal Medioevo. Favorita dall'ultimazione della strada Porrettana-Leopolda nel 1847 e dalla costruzione del tratto ferroviario appenninico inaugurato nel 1864, la stazione termale di Porretta conobbe un notevole incremento dell'afflusso dei curandi dopo l'Unità d'Italia: in questo periodo, infatti, si provvide alla ricostruzione delle terme ed all'ammodernamento degli stabilimenti. Come osservano Mario Facci e Renzo Zagnoni nel volume "Le terme di Porretta nella storia e nelle medicina", "la fama delle proprietà terapeutiche delle acque minerali porrettane si diffuse ulteriormente nella penisola e all'estero" nota M. FACCI, A. GUIDANTI, R. ZAGNONI, Le terme di Porretta nella storia e nelle medicina, Porretta Terme, Nuèter, 1995., grazie sia ad iniziative governative, sia a specifiche pubblicazioni e convegni, senza dimenticare la pubblicità diffusa dai giornali dell'epoca. Alla stazione ferroviaria dei Bagni della Porretta (antica denominazione del Comune), transitavano nel 1897, fra arrivi e partenze, 24 convogli al giorno. La vocazione turistica di Porretta, oggi basata su numerose altre attrazioni e richiami, affonda dunque le sue radici in tempi remoti ed è legata, in un primo tempo, all'efficacia medica delle acque termali.

Il r.d. 15 aprile 1926 n. 765 (convertito poi in l. 1 luglio 1926 n. 1380) concernente "provvedimenti per la tutela e lo sviluppo dei luoghi di cura, di soggiorno e di turismo" istituì le Aziende autonome di cura e soggiorno. Furono allora riconosciuti stazioni di cura, soggiorno e turismo alcuni comuni ai quali conferiva importanza essenziale nell'economia locale "il concorso di forestieri in tutte o in alcune stagioni dell'anno a scopo di cura, di soggiorno o di svago" (art. 1, comma 3). Sempre secondo la medesima legge presso ogni comune riconosciuto "stazione di cura" doveva essere istituita un'azienda autonoma per l'amministrazione della stazione stessa.

Nel 1926 a Porretta si insediò il primo podestà, Aldo Pini, che promulgò la deliberazione contenente la domanda di riconoscimento del Comune di Porretta quale "Stazione di cura e soggiorno", mostrando come il movimento dei visitatori sottoposti alle cure termali e dei forestieri in genere fosse considerevolmente aumentato negli ultimi anni favorendo di conseguenza anche l'economia di tutta la zona. Il 30 giugno 1928 arrivò il riconoscimento del Ministero e venne così fondata l'Azienda di soggiorno che rimase sotto il controllo diretto del podestà fino al 2 luglio 1932, data in seguito alla quale passò sotto il controllo del Commissariato per il turismo, organo statale centrale fondato nel 1931 e successivamente assorbito dal Ministero per la stampa e la propaganda.

A un mese dal riconoscimento, il 31 luglio 1928 fu registrato presso la Corte dei conti il Regolamento per l'amministrazione dell'Azienda. Ai sensi del Regolamento, l'Azienda fu amministrata da un comitato locale composto da un presidente (designato dal prefetto), un rappresentante dell'Ente nazionale italiano turismo (Enit), uno del Touring club italiano (Tci), due membri (un ingegnere e un medico) designati dal Consiglio provinciale di sanità, un rappresentante dell'industria degli alberghi e delle pensioni, un rappresentante della classe dei commercianti industriali locali (anch'essi scelti dal prefetto fra una terna di nomi) e da due persone designate dal Consiglio comunale o dal podestà. I membri del Comitato restavano in carica quattro anni ed erano rieleggibili.
Il Comitato locale doveva provvedere all'incremento e al miglioramento della Stazione, "curando l'esecuzione di tutte le opere e servizi che si ritengono utili e giovevoli alla dimora dei forestieri nel territorio della Stazione". In particolare, il Comitato doveva concorrere:

"a) al miglioramento ed abbellimento delle strade e viali che conducono agli stabilimenti termali delle piazze, dei giardini, dei pubblici passeggi;
b) alla costruzione ed al miglioramento delle comunicazioni di prevalente interesse turistico;
c) all'incoraggiamento di iniziative che abbiano riflessi sull'incremento della stazione e sul movimento dei forestieri;
d) alla vigilanza igienica ed al controllo sulle bevande e sugli alimenti, quando siano insufficienti quelli esistenti
e) alla pubblicità ed alla propaganda intese a diffondere la conoscenza della stazione ed a favorire il concorso dei forestieri
f) alla pubblicazione di notizie relative alla stazione ed al movimento dei forestieri
g) alla partecipazione a mostre, a concorsi ed a fiere.

Il Comitato poi nei limiti consentiti dalle vigenti leggi, ha inoltre la vigilanza sugli stabilimenti termali per essere in grado di segnalare all'autorità ed agli uffici competenti le eventuali irregolarità, inconvenienti, manchevolezze".

Così come previsto dal Regolamento, l'Azienda autonoma di Porretta Terme realizzò numerose iniziative a carattere turistico e promozionale: manifestazioni musicali estive, tornei sportivi, manifestazioni con auto d'epoca, concerti pomeridiani, serate danzanti, gare di sci e concorsi annuali per i balconi fioriti. Stampò, inoltre, cartoline, opuscoli pubblicitari in lingua italiana, francese, inglese e tedesca, manifesti, monografie relative a Porretta nei primi dell'Ottocento ed insegne pubblicitarie luminose.
Nei primi anni di attività l'ente si giovò di sovvenzioni governative e di entrate derivanti da alcune tasse comunali come la tassa di soggiorno e il contributo speciale di cura: questo permise la manutenzione di alcuni giardini e la pulizia del Rio Maggiore, consentendo inoltre di decidere la concessione di sussidi a ditte e imprese che svolgevano attività a Porretta durante la stagione termale (garantendo al contempo un preciso e attento monitoraggio sul movimento dei visitatori durante la stagione termale ed estiva).

La conclusione dell'attività dell'ente avvenne il 28 novembre 1986, a seguito della l. 17 maggio 1983 n. 217 (legge quadro per il turismo che sciolse gli enti provinciali per il turismo e le aziende autonome di cura, soggiorno e turismo, il cui personale confluì nel ruolo unico regionale) e alla successiva l.r. n. 2 del 20 gennaio 1986 "Organizzazione turistica della regione Emilia Romagna" che portò alla creazione dell'Azienda di promozione turistica di Bologna (Apt) che subentrò in tutti i rapporti giuridici del vecchio ente.
Luoghi

Porretta Terme (Bologna) (sede, 1928 - 1986)

Porretta Terme (Bologna) (ambito di competenza, 1928 - 1986)

Funzioni e attività L'ente ha svolto le seguenti attività:

- sviluppare la fama delle proprietà terapeutiche delle acque minerali porrettane grazie ad iniziative governative, a specifiche pubblicazioni e convegni, e alla pubblicità diffusa dai giornali;

- provvedere all'incremento e al miglioramento della stazione turistica attraverso l'esecuzione di opere e servizi utili alla dimora dei turisti.
Quadro giuridico-normativo - r.d. 15 aprile 1926 n. 765, convertito poi in l. 1 luglio 1926 n. 1380 (provvedimenti per la tutela e lo sviluppo dei luoghi di cura, di soggiorno e di turismo, con listituzione delle Aziende autonome di cura e soggiorno);

- l. 17 maggio 1983 n. 217 (legge quadro per il turismo, con la quale furono sciolti gli enti provinciali per il turismo e le aziende autonome di cura, soggiorno e turismo, il cui personale confluì nel ruolo unico regionale);

- l.r. n. 2 del 20 gennaio 1986 (legge regionale sull'organizzazione turistica della regione Emilia Romagna che portò alla creazione dell'Azienda di promozione turistica di Bologna).
Organizzazione interna In base al regolamento, l'ente fu amministrato da un comitato locale composto da un presidente (designato dal prefetto), un rappresentante dell'Ente nazionale italiano turismo (Enit), uno del Touring club italiano (Tci), due membri (un ingegnere e un medico) designati dal Consiglio provinciale di sanità, un rappresentante dell'industria degli alberghi e delle pensioni, un rappresentante della classe dei commercianti industriali locali (anch'essi scelti dal prefetto fra una terna di nomi) e da due persone designate dal Consiglio comunale o dal podestà. I membri del Comitato restavano in carica quattro anni ed erano rieleggibili.

Relazioni

Relazione con successore
Azienda di promozione turistica Bologna e provincia - APT, Bologna, (1986 - 1994) Date di esistenza della relazione: 1986

Descrizione della relazione: L'Azienda autonoma di cura e soggiorno di Porretta Terme viene soppressa e sostituita dall'Azienda di promozione turistica di Bologna e Provincia (Apt) che ne acquisice le competenze.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti archivistiche:

- ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Archivio dell'Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo di Porretta Terme, Delibere del Comitato di amministrazione.

Fonti bibliografiche:

- M. FACCI, A. GUIDANTI, R. ZAGNONI, Le terme di Porretta nella storia e nelle medicina, Porretta Terme, Nuèter. 1995.

Fonti on line:

- http://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ibc-cms/cms.find?flagfind=customXdamsTree&id=IBCAS00134&munu_str=0_1_1&numDoc=69&docCount=25&docToggle=1&physDoc=1&comune=Porretta+Terme (consultato il 30/01/2013).

Note

Scheda descrittiva a cura di Francesca Delneri e Francesco Rosa redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.