IT-CPA-SP00001-0000245

Antonioni, Ezio

13 marzo 1923 -

Ezio Antonioni è nato a S. Lazzaro di Savena (Bologna) il 13 marzo 1923 da Albino Antonioni ed Elsa Capelli. I genitori gli trasmisero fin dall'infanzia valori dell'antifascismo. Nel 1943, dopo essersi diplomato al Liceo scientifico A. Righi di Bologna, si iscrisse alla Facoltà di ingegneria dell'Università di Bologna, ma interruppe gli studi a seguito degli accadimenti dell'8 settembre, quando si unì e cominiciò a frequentare ambienti partigiani.
Iscritto al (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000245
Tipologia persona
Denominazioni

Antonioni, Ezio (date d’uso della denominazione: 1923 -)

Antonioni, Gracco (date d’uso della denominazione: 1944 - 1945)

Date di esistenza 13 marzo 1923 -

Descrizione

Storia
Ezio Antonioni è nato a S. Lazzaro di Savena (Bologna) il 13 marzo 1923 da Albino Antonioni ed Elsa Capelli. I genitori gli trasmisero fin dall'infanzia valori dell'antifascismo. Nel 1943, dopo essersi diplomato al Liceo scientifico A. Righi di Bologna, si iscrisse alla Facoltà di ingegneria dell'Università di Bologna, ma interruppe gli studi a seguito degli accadimenti dell'8 settembre, quando si unì e cominiciò a frequentare ambienti partigiani.
Iscritto al Partito comunista italiano (Pci) fin dall'1 maggio 1944, tra il 1944 ed il 1945 operò come partigiano in Veneto, col nome di battaglia "Gracco"; ebbe diversi incarichi, militari e politici, rivestendo anche il ruolo di responsabile della Questura di Belluno per il Dipartimento di Feltre a conclusione della seconda guerra mondiale.
Tornato a Bologna a conclusione del conflitto, Antonioni riprese nuovamente gli studi universitari, che tuttavia dovette ben presto abbandonare a fronte di diverse traversìe personali.
Successivamente insegnò nella Scuola quadri del Pci "Anselmo Marabini" di Bologna dal 1950 al 1954, per poi dedicarsi alla cura del movimento cooperativo, all'interno del quale seguì la gestione di Assicoop dal 1972 al 1985.
È stato consigliere comunale di Bologna dal 1965 al 1980 e assessore dal 1966 al 1969: ebbe le deleghe ai Servizi demografici e militari, all'Ufficio elettorale, ai Problemi sociali e del lavoro e dell'immigrazione e la sovrintendenza alle aziende comunali municipalizzate.
Ha pubblicato diversi articoli e saggi, rievocando le proprie esperienze come partigiano e antifascista militante.
Luoghi

S. Lazzaro di Savena (Bologna) (luogo di nascita, 13 marzo 1923)

Veneto (militanza partigiana, 1944 - 1945)

Belluno (attivitò professionale, 1945 - 1947)

Bologna (attività politica e professionale, 1947 -)

Funzioni e attività Partigiano, insegnante, saggista, consigliere e assessore comunale di Bologna, amministratore di cooperative.

Relazioni

Relazione associativa
Comune di Bologna, Bologna, (1816 - ) Date di esistenza della relazione: 1964 - 1980

Descrizione della relazione: Consigliere per tre mandati elettorali (1964, 1970, 1975) e Assessore supplente ai Servizi demografici, Elettorale (1966-1969).

Relazione associativa
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna Luciano Bergonzini - ISREBO, Bologna (1999 - 2013) Date di esistenza della relazione: 1982 - 2013

Descrizione della relazione: Membro del Consiglio direttivo dal 17 aprile 1982 al 2013 e vicepresidente dall'1 giugno 1984 al 5 maggio 1996.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti bibliografiche:

- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), a cura di A. ALBERTAZZI, L. ARBIZZANI, N.S. ONOFRI, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna, 1985.

Fonti online:

- scheda biografica di E. Antonioni: http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/isrebo/strumenti/A2.pdf (visitato l'1 giugno 2013);

- scheda biografica di E. Antonioni: http://informa.comune.bologna.it/storiaamministrativa/people/detail/36130 (visitato l'1 giugno 2013).

Note

Scheda descrittiva a cura di Miles Nerini redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.