IT-CPA-SP00001-0000260

Borione, Pina

25 maggio 1902 - 9 ottobre 1988

Pina Borione, all'anagrafe Giuseppina Borione, nasce a Formello (Roma) il 25 maggio 1902.
Interprete attiva principalmente in teatro, si distingue quale attrice di carattere, dal piglio aggressivo e dalle battute salaci. Fra il 1920 ed il 1970 circa, lavora con i maggiori attori dell'epoca, quali Ruggero Ruggeri, Antonio Gandusio, Giulio Stival, Enrico Viarisio, Gino Bramieri, Lyda Borelli, Dina Galli, Pina Renzi, Anna Magnani, Enrico Maria Salerno, Totò e Giorgio (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000260
Tipologia persona
Denominazioni

Borione, Pina (date d’uso della denominazione: [prima metà sec. XX] - 9 ottobre 1988)

Borione, Giuseppina (date d’uso della denominazione: 25 maggio 1902 - 9 ottobre 1988)

Bianchi, Pina (date d’uso della denominazione: [1930 - 1960])

Date di esistenza 25 maggio 1902 - 9 ottobre 1988

Descrizione

Storia
Pina Borione, all'anagrafe Giuseppina Borione, nasce a Formello (Roma) il 25 maggio 1902.
Interprete attiva principalmente in teatro, si distingue quale attrice di carattere, dal piglio aggressivo e dalle battute salaci. Fra il 1920 ed il 1970 circa, lavora con i maggiori attori dell'epoca, quali Ruggero Ruggeri, Antonio Gandusio, Giulio Stival, Enrico Viarisio, Gino Bramieri, Lyda Borelli, Dina Galli, Pina Renzi, Anna Magnani, Enrico Maria Salerno, Totò e Giorgio Bianchi, che sposa nel 1928.
Negli anni del Fascismo, accanto ad un'intensa attività teatrale densa di successi, diviene nota come interprete di commedie e radiodrammi per l'Ente italiano per le audizioni radiofoniche (Eiar), lavorando anche con Alberto Rabagliati, Pippo Barzizza e il Trio Lescano.
Si avvicina al cinema già alla metà degli anni Trenta, con il film Un bacio a fior d'acqua del 1936, di Giuseppe Guarino, (dove appare con lo pseudonimo di Pina Bianchi, utilizzando il nome del marito), lavorando tuttavia in modo estremamente saltuario per il grande schermo.
Negli anni Sessanta è attiva in televisione, prendendo parte a numerosi sceneggiati come Le inchieste del commissario Maigret oppure I racconti di Padre Brown e nel doppiaggio, soprattutto di caratteriste di secondo o terzo piano cui conferì tipiche cadenze romanesche da donne di borgata.
Diviene celebre, alla fine degli anni Sessanta del Novecento, grazie all'incontro con il regista Pupi Avati, il quale la sceglie per interpretare il personaggio della paraplegica nel film La casa dalle finestreche ridono del 1976.
Negli anni seguenti diviene una delle più note caratteriste del cinema italiano, prendendo parte a film come Telefoni bianchi del 1976, di Dino Risi e Zeder del 1983, di Pupi Avati.
Nella sera del 20 marzo del 1985 è ospite, con le attrici Isabella Riva, Carola Zopegni e Mimì Aylmer, di una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show, dedicata alla Casa di riposo per artisti Lyda Borelli di Bologna, della quale è ospite dal 1983.
Muore a Bologna, presso la Casa di riposo per artisti Lyda Borelli di Bologna, il 9 ottobre del 1988.
Luoghi

Formello (Roma) (luogo di nascita, 25 maggio 1902)

Bologna (residenza, 1983 - 1988)

Bologna (luogo di morte, 9 ottobre 1988)

Funzioni e attività Attrice, doppiatrice, cantante.

Relazioni

Relazione associativa
Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo, Bologna, (1982 - 2005) Date di esistenza della relazione: 1983 - 1988

Descrizione della relazione: Pina Borione è ospite di Casa Lyda Borelli.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

Fonti on line:

- PINA BORIONE: http://it.wikipedia.org/wiki/Pina_Borione (consultato il 15 gennaio 2014).

Note

Scheda descrittiva a cura di Marta Magrinelli redatta nel 2014 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.