IT-CPA-SP00001-0000400

Movimento identità trans (Mit)

(ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico)

16 giugno 1988 -

Il Movimento italiano transessuali (Mit) Emilia-Romagna, con sede a Bologna, nasce nel 1988 come espressione locale del gruppo trans nazionale, nato nel 1979 dalle battaglie per la richiesta della legge per il cambio di sesso (legge 164/1982 Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso). Nel 1998, l'associazione cambia nome in Movimento Identità Transessuale: proprio il cambio di nome va a sancire una presa di distanza definitiva dalle "pioniere" delle (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000400
Tipologia ente
Qualifica

ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Denominazioni

Movimento identità trans (Mit) (date d’uso della denominazione: 2017 -)

Movimento identità transessuale (Mit) (date d’uso della denominazione: 1998 - 2017)

Movimento italiano transessuali (Mit) Emilia-Romagna (date d’uso della denominazione: 1988 - 1998)

Date di esistenza 16 giugno 1988 -

Descrizione

Storia

Il Movimento italiano transessuali (Mit) Emilia-Romagna, con sede a Bologna, nasce nel 1988 come espressione locale del gruppo trans nazionale, nato nel 1979 dalle battaglie per la richiesta della legge per il cambio di sesso (legge 164/1982 Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso). Nel 1998, l'associazione cambia nome in Movimento Identità Transessuale: proprio il cambio di nome va a sancire una presa di distanza definitiva dalle "pioniere" delle battaglie transessuali in Italia, con le quali erano emerse negli anni divergenze di pratiche e di vedute (il "primo" Mit - Movimento italiano transessuali, esaurirà la sua parabola di lì a pochi anni, facendo dell'associazione bolognese l'unica esperienza discendente da quella originaria). Nel 2017 l'associazione decide di modificare nuovamente il proprio nome in Movimento identità trans, "per proseguire nel percorso di riconoscimento della pluralità e dell'ampiezza delle esperienze che gravitano intorno alle varianze di genere", come dichiarato in un comunicato ufficiale, pubblicato sul profilo Facebook dell'associazione il 4 maggio dello stesso anno.
La storia del Mit di Bologna si sovrappone ai percorsi soggettivi delle persone che ad esso hanno dato vita. Principale figura di riferimento fin dall'inizio è Marcella Di Folco (1943-2010), già attivista del gruppo nazionale e presidente del Mit di Bologna dal 1988 fino al suo decesso, avvenuto nel 2010. La sua biografia è importante ai fini della ricostruzione che si intende fare per la forte influenza giocata sulla storia dell'associazione. Nel 1990, prima transessuale al mondo eletta a una carica pubblica, Marcella Di Folco diventa consigliera circoscrizionale del quartiere Saragozza di Bologna e consigliera comunale dei Verdi Arcobaleno (di cui è anche fondatrice) tra il 1995 e il 1999 nota In particolare Di Folco si candida alle elezioni del 1995 per la lista "Verdi per Bologna" che va al governo della città in coalizione con le liste "Due Torri per Bologna" (PDS) e "Democratici per Bologna" (Partito Popolare e altri)., nella giunta guidata dal sindaco Walter Vitali (Pci). Nel 1998 viene nominata vicepresidente dell'Onig (Osservatorio nazionale identità di genere), di cui il Mit è tra i membri fondatori). Alle elezioni politiche nel 2001 è candidata del Girasole (Verdi, Sdi) e nel 2004 del Pdci per il Parlamento Europeo e per il Consiglio Provinciale di Bologna; infine alle politiche del 2006 è candidata al Senato della Repubblica (circoscrizione Emilia-Romagna, Verdi).
La sintetica ricostruzione biografica della prima presidente del Mit restituisce il profilo di un'attivista per i diritti delle persone trans, ma anche di un'importante figura politica a livello cittadino e nazionale nota La particolarità del percorso biografico di Marcella Di Folco risiede anche nel suo essere stata in un periodo precedente la sua passione politica - e nelle vesti maschili di Marcello Di Falco (suo nome di nascita) - un attore particolarmente amato da Francesco Fellini, che lo volle in Satyricon, Amarcord e LaCittà delle donne. Lavorò inoltre per Dino Risi, Roberto Rossellini ed Elio Petri.. L'impegno di Marcella Di Folco in un contesto politico in prevalenza istituzionale, unito all'esperienza di partecipazione politica all'interno dei movimenti collettivi e sociali degli anni Settanta e Ottanta (extraparlamentari, femministi e omosessuali) vissuta dalle altre fondatrici del Mit bolognesi nota Tra cui Porpora Marcasciano, presidente del Mit quasi senza interruzione dal 2010 a 2021, anno in cui ha lasciato la carica a Nicole De Leo perché eletta in Consiglio Comunale a Bologna nelle fila del gruppo di Coalizione Civica)., assegna fin dall'inizio all'associazione e alle molte attività in essa svolte un'impronta di carattere fortemente militante a favore dei diritti civili e politici delle persone trans.
Nel 1994 nasce il consultorio Mit. Il servizio è il risultato della sinergia tra l'associazione e soggetti istituzionali diversi, sigillata da convenzione nel 1994 quando il Comune di Bologna assegna al Mit una sede per le attività dell'associazione, e in particolare per un progetto volto alla realizzazione di servizi di prevenzione dell'HIV e sostenuto economicamente dalla Regione Emilia-Romagna. L'unione di tali circostanze rende possibile l'avvio del progetto consultoriale del Mit, in convenzione con l'Ausl della città di Bologna. Tale progetto ha rappresentato e rappresenta un caso unico nel suo genere, a livello nazionale ed europeo, di gestione di un consultorio pubblico per la salute, affidato ad un'associazione di persone trans, rivolto specificatamente all'accoglienza e all'informazione per la salute delle persone transessuali, travestite e transgender e alla gestione dell'accesso al percorso di transizione di genere.
Nello stesso anno, insieme al Comitato per i diritti civili delle prostitute, il Mit organizza una conferenza stampa in cui viene presentato il primo documento sulla prostituzione prodotto dalle stesse persone interessate, in cui si analizza il fenomeno e si propongono strategie di intervento. Dopo la presentazione di tale documento, il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna decidono di affidare al Mit la responsabilità di progetti locali di "riduzione del danno", rivolti alle persone che esercitano lavoro sessuale. In particolare il progetto «Moonlight», nato nel 1996 e promosso, tra gli altri, dal Mit, dal Comitato per i diritti civili delle prostitute e dal Comune di Bologna, è il progetto dal quale prende avvio l'attività di Unità di strada (tra gli altri progetti si ricordano anche: «Artemide» ei progetti regionali «Oltre la Strada»).
Nel 1997 dalla collaborazione con la Cgil, nasce lo sportello Nuovi Diritti, il primo servizio dedicato a problematiche relative al mondo del lavoro. Nel 2000, il Mit organizza il convegno internazionale "Transiti - Percorsi e significati dell'identità di genere", che vede la partecipazione dei più grandi esperti della salute trans a livello mondiale. In quella sede l'esperienza del Mit viene riconosciuta dall'Harry Benjamin internation gender dysphoria association (Hbigda) - dal 2006 World professional association of transgender health (Wpath) - la più influente associazione di professionisti della salute trans a livello mondiale, attiva dal 1977, che inserisce il Mit tra i suoi membri onorari. Ospite d'onore di "Transiti" è Silvya Rivera, una delle protagoniste dei moti di Stonewall del 1969 al Greenwich Village di New York. Nello stesso anno, Silviya Rivera partecipa anche al World Pride di Roma, che vede il Mit tra le sue realtà organizzatrici.
Nel 2008 nasce il Festival di cinema trans "Divergenti", con la direzione artistica di Porpora Marcasciano e Luki Massa (1962-2017), femminista, lesbica, regista, fondatrice e direttrice artistica di "Some prefer cake: Bologna lesbian film festival".
Nel 2009 dall'esperienza delle principali associazioni e circoli trans italiani e da singole persone impegnate nella difesa e nella tutela delle persone trans nasce il Coordinamento trans Sylvia Rivera, che fissa la sua sede presso il Mit di Bologna, in via Polese 15, e indica Marcella Di Folco come prima Presidente.
Nel 2016, il Mit ospita il 6° Consiglio Europeo del European transgender council (Tgeu), che porta nella città di Bologna circa 300 delegazioni trans da tutta Europa, entrando a far parte del Comitato Direttivo del Tgeu (nella persona dalla attuale presidente Nicole De Leo).
Attualmente il Mit, che ha sede a Bologna, in via Polese 22, rappresenta l'associazione trans più longeva d'Italia. Oltre al consultorio rivolto alla tutela della salute trans, l'associazione continua a realizzare molti progetti e iniziative di carattere sociale e culturale, tra cui: Via Luna, un progetto di riduzione del danno per chi esercita il sex work, in collaborazione con il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna; lo sportello migranti Sarah Hegazi, finalizzato alla promozione e alla difesa dei diritti delle persone migranti LGBTIQIA+ che hanno scelto di vivere nel nostro paese; il supporto per le persone LGBTIQA+ sopravvissute alla violenza con particolare attenzione alle persone trans e alle persone migranti senza documenti (con il finanziamento della Tavola Valdese e di Unar); lo sportello legale gratuito rivolto alle persone trans; Archivist* - Archivi Storia Trans, il primo archivio storico trans in Italia realizzato con il sostegno di Unar.

Luoghi

Bologna (sede, 1988 -)

Funzioni e attività Attualmente il Mit ha sede a Bologna in via Polese 22, e rappresenta l'associazione trans più longeva d'Italia. La sede del Mit, offerta dal Comune di Bologna, è oggi anche un luogo di incontro e socialità. In essa, oltre al Consultorio, si svolgono attività politiche, ricreative, culturali, artistiche.
Il Mit è impegnato a livello nazionale ed europeo nella lotta contro le discriminazioni legate all'identità di genere e a tal fine elabora, di concerto con altre associazioni e con le Istituzioni, strategie di contrasto e di lotta alle diseguaglianze.
Il Mit inoltre fornisce servizi specifici alle persone trans vittime di esclusione sociale e di discriminazione, promuovendo anche importanti attività culturali. Tra queste:
- Servizio di accoglienza: il servizio di accoglienza funziona tramite telefono, email, facebook, instagram e risponde a richieste di aiuto, informazioni su tutte le questioni relative alla salute, al benessere, ai contatti con centri ONIG e altri centri specialistici in Italia e all'estero, alle richieste di accompagnamento ai servizi del territorio locale e nazionale. Oltre che telefonicamente o tramite email, l'accoglienza viene svolta e realizzata anche in sede attraverso colloqui tra pari, con specialisti, operatori e avvocati, con gruppi di autoaiuto e altre attività ludiche-ricreative;
- Il consultorio del Mit nasce nel 1994 dalle esperienze dei consultori femministi degli anni 70, un'idea di salute e benessere condivisa e costruita collettivamente, un legame forte tra le lotte politiche femministe e le lotte politiche trans. Il consultorio, realizzato in collaborazione con realizzato in collaborazione con l'Azienda Usl Città di Bologna e con l'Ospedale Sant'Orsola Malpighi, si occupa di tutte le tematiche legate all'Identità di Genere e della tutela della salute psichica, fisica e sociale delle persone trans; si rivolge sia ai singoli individui che alle coppie e alle famiglie che hanno bisogno di un sostegno psicologico.
Il Consultorio inoltre si rende disponibile per consulenze, formazioni, supervisioni a operatori di associazioni ed enti pubblici e privati sulla condizione trans da un punto di vista medico e psicologico. L'equipe è composto da tre psicologhe/psicoterapeute, una specialista endocrinologa e un'operatrice pari addetta all'accoglienza;
- Il progetto Via Luna: il progetto si rivolge a persone che si prostituiscono in strada e al chiuso nel territorio di Bologna e comuni limitrofi. E' promosso dal Mit in collaborazione con il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna. Si occupa di riduzione del danno e dei rischi nel mondo del lavoro sessuale di strada e in appartamento. Il Mit è la prima associazione italiana ad aver ideato e sperimentato progetti di riduzione del danno nel campo del lavoro sessuale. Attraverso collaborazioni con enti, istituzioni e associazioni partecipa a diversi progetti sul territorio e a programmi di protezione contro lo sfruttamento e la tratta, finalizzati alla fuoriuscita delle vittime secondo gli Articoli 13 e 18. Il progetto è realizzato da un'équipe operativa con specifica formazione composta da mediatrici culturali, educatrici pari, operatori sociali e avvocati, ed è effettuato attraverso una unità di strada mobile (Uds);
- Sportello lavoro: ideato con la Cgil nel 1997, è un servizio finalizzato alla promozione e alla difesa dei diritti delle persone trans* nel mondo del lavoro. Si occupa di pratiche, assistenza, vertenze su abusi e discriminazioni nell'ambiente di lavoro, pratiche lavorative, consigli e consulenze per accesso al lavoro, stage, tirocini, borse lavoro;
- Sportello migranti Sarah Hegazi: lo sportello è finalizzato alla promozione e alla difesa dei diritti delle persone migranti LGBTIQIA+ che hanno scelto di vivere nel nostro paese. Il servizio si occupa di segretariato sociale, assistenza, servizio di counseling, sostegno e consulenza durante il percorso di richiesta di protezione internazionale;
- Sportello antiviolenza di genere: è uno sportello di ascolto riservato a persone LGBTQIA+ che necessitano di un sostegno per la fuoriuscita da situazioni di violenza, vulnerabilità o per il sostegno in caso di violenze omolesbobitransfobiche. L'equipe di cui si dota lo sportello antiviolenza è composto da psicologhe, operatrici pari e operatrici sociali, e lavora in rete con servizi territoriali e centri di accoglienza competenti con l'obiettivo di garantire un luogo sicuro;
- Sportello legale: curato da esperti nel campo della tutela della persona e del diritto anti-discriminatorio, fornisce un servizio di primo orientamento e consulenza legale gratuita su problemi di discriminazione e in generale sulla tutela delle persone trans* e sul loro diritto all'identità di genere. Offre anche assistenza e orientamento per ogni pratica sul cambiamento di sesso;
- Formazione: il Mit organizza, anche in collaborazione con altri enti istituzionali ed associazioni, momenti di formazione specificamente incentrati sulla parità di trattamento e la non discriminazione, nonché sulla metodologia di riduzione del danno nel campo del lavoro sessuale. Le iniziative formative sono rivolte a professionisti del settore giornalistico, legale, psicologico, medico e assistenziale, alle amministrazioni pubbliche, all'impresa, nonché a tutti coloro che nutrono un interesse specifico per lo sviluppo di conoscenze per l'aggiornamento sui temi della trans*;
- Progetto carcere: l'associazione si è sempre occupata della realtà carceraria ponendo particolare attenzione alle persone trans* detenute. Nel 2015 il Mit ha ideato e realizzato un progetto pilota finanziato da Unar -Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità in collaborazione con il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria in partenariato con Consultorio Transgenere, Associazione Libellula, Associazione Ora d'Aria, Onig e Istituto Metafora. Il progetto ha istituito alcuni sportelli di ascolto volti al benessere e alla tutela dei diritti delle persone trans negli istituti penitenziari di Belluno, Milano, Napoli, Reggio Emilia, Roma;
- Centro di documentazione Mit: raccoglie, sistema e conserva documenti sulla questione trans. In esso sono raccolti libri, giornali, manifesti, relazioni, fotografie, video, lettere e diari;
- Progetto Archivist* - Archivi Storia Trans: promosso dal Mit e finanziato da Unar nel 2020, il progetto ha permesso di realizzare il primo archivio specificatamente dedicato alla storia e all'esperienza trans in Italia. Il progetto si propone: la ricognizione, analisi, inventariazione, digitalizzazione e fruizione del patrimonio documentaristico presente nel Centro di documentazione del Mit; la raccolta di storie di vita inedite de* protagonist* della storia trans in Italia, attraverso l'acquisizione di testimonianze orali tramite video-interviste; il reperimento, la digitalizzazione e la fruizione di documentazione inedita (in particolare materiale visuale quale fotografie, materiali iconografici, manifesti, volantini, locandine di eventi, illustrazioni, etc.);
- Divergenti - Festival internazionale di cinema trans: ideato e realizzato dal Mit nel 2008, è il primo e unico festival cinematografico in Italia dedicato specificamente al tema del transessualismo/transgenderismo e dell'identità di genere. L'evento propone la proiezione di film, documentari e fiction provenienti da tutto il mondo. Insieme alle proiezioni vengono organizzati eventi culturali quali presentazioni di libri, spettacoli, seminari, dibattiti e feste. Divergenti è realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna e altri importanti festival nazionali.

Risorse collegate

Fonti utilizzate per la compilazione della scheda

- Archivio del Movimento identità trans (Mit) di Bologna

- Carta dei servizi 2021

- Simone Cangelosi, Marcella Di Folco: ritratto di signora, in About gender, vol 4 n. 8 (2015), 310-320, doi: https://doi.org/10.15167/2279-5057/ag.2015.4.8.317

Note

Scheda descrittiva a cura di Marta Magrinelli, Ludovico Virtù e Stefania Voli redatta nel 2021 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi".