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IT-CPA-ST0021-0000112
Giuseppe Ferlini
1826 - circa 1920 (data attribuita)
3 buste (con all'interno 17 fascicoli, 11 volumi)
Si compone di documentazione che rispecchia, sostanzialmente, alcune fasi della vita di Giuseppe Ferlini. La prima fase, dopo il ritorno in Italia nel 1835, che coincide con attività legate alla vendita degli oggetti da lui trovati nella piramide di Meroe, nel Sudan, nel 1834. La seconda fase legata alla stesura di memorie autobiografiche e alla (…) ➔
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Identificazione
Identificativo scheda | IT-CPA-ST0021-0000112 |
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Identificativo gerarchico scheda | 00001.00001 |
Livello di descrizione | subfondo |
Denominazione | Giuseppe Ferlini |
Data | 1826 - circa 1920 (data attribuita) |
Consistenza | 3 buste (con all'interno 17 fascicoli, 11 volumi) |
Contesto
Soggetti produttori |
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Contenuto
Si compone di documentazione che rispecchia, sostanzialmente, alcune fasi della vita di Giuseppe Ferlini. La prima fase, dopo il ritorno in Italia nel 1835, che coincide con attività legate alla vendita degli oggetti da lui trovati nella piramide di Meroe, nel Sudan, nel 1834. La seconda fase legata alla stesura di memorie autobiografiche e alla raccolta di documentazione circa i viaggi compiuti in Africa e gli scavi archeologici da lui effettuati in Sudan, probabilmente deluso dagli scarsi guadagni ottenuti con la vendita del cosiddetto "tesoro di Meroe". La terza fase legata alla gestione della fabbrica bolognese di Aldrovandi per gli anni dal 1843 al 1860 circa e, infine, al tentativo di inventare nuovi procedimenti chimici e medicali e soprattutto all'invenzione di un metodo di conservazione delle carni. In particolare si conservano: - certificati e atti di natura personale; - quaderni di memorie autobiografiche; - rassegna stampa intorno alle sue scoperte archeologiche e all'invenzione del metodo per la conservazione delle carni; - pubblicazioni di Giuseppe Ferlini; - corrispondenza con egittologi, autorità civili e politiche; - repertori della documentazione. Si conservano, inoltre, documenti che la figlia Clitemnestra Ferlini ha voluto organizzare e condizionare insieme alle carte e ai documenti propri di Giuseppe Ferlini: - lettere inviate ai famigliari, in particolare al fratello Angelo, al padre Carlo, alla moglie Maria e alla figlia Clitemnestra; - carteggio relativo all'ideazione del metodo di conservazioni delle carni che vede Giuseppe Ferlini e, dopo la sua morte nel 1870, la moglie Maria Lisini impegnati in una causa legale. |
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Criteri di organizzazione | Relativamente a interventi di ordinamento precedenti, è bene ricordare come questi possano essere ricercati unicamente per il nucleo documentario afferente a Giuseppe Ferlini, per il quale prima Clitemnestra Ferlini e poi Walter Boldrini hanno operato con fini e scopi differenti: la prima, figlia di Giuseppe Ferlini, procedette alla creazione di volumi contenenti documenti rilegati con la finalità di una esposizione museale nella propria abitazione, mentre il secondo procedette ad ordinare la documentazione (dotandola di segnature archivistiche) con la finalità di pubblicare le memorie autobiografiche del bisnonno. Constatata l'assenza di un ordinamento, fatta eccezione per gli interventi citati di Clitemnestra Ferlini e Walter Boldrini, sono state delineate le seguenti serie: I. Carte, documenti e ricordi personali (1826-1870); II. Corrispondenza e carteggio (1826-1920); III. Memorie autobiografiche, materiali di lavoro e rassegna stampa (1830-1870); IV. Pubblicazioni (1836-1867); V. Repertori (prima metà XX sec.). |
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Fonti e risorse collegate
Bibliografia sulla documentazione | |
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