IT-CPA-ST0099-0000091

Movimento nominativo e numerico per decade dei ricoverati

1914 - 1978

69 registri

Fino al 1916 i registri di questa serie riportano per ciascuna decade: giorno del mese; cognome, nome e paternità dei ricoverati entrati, usciti o morti in quel dato giorno; quindi indicazione, dall'inizio dell'anno fino a quel momento, del numero dei malati esistenti in ospedale, di quelli ammessi per la prima volta, di quelli ammessi recidivi, di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0099-0000091
Identificativo gerarchico scheda 00001.00007.00010
Livello di descrizione serie
Denominazione Movimento nominativo e numerico per decade dei ricoverati
Data 1914 - 1978
Consistenza 69 registri

Contesto

Contenuto

Fino al 1916 i registri di questa serie riportano per ciascuna decade: giorno del mese; cognome, nome e paternità dei ricoverati entrati, usciti o morti in quel dato giorno; quindi indicazione, dall'inizio dell'anno fino a quel momento, del numero dei malati esistenti in ospedale, di quelli ammessi per la prima volta, di quelli ammessi recidivi, di quelli dimessi migliorati, di quelli dimessi guariti, di quelli dimessi per non verificata alienzaione mentale, di quelli dimessi in base all'art. 69, nota 1:L'art. 69 del r.d. 16 agosto 1909, n. 615, Regolamento sui manicomio e sugli alienati, recita: "Quando la famiglia voglia ritirare un alienato non guarito, che ha ancora bisogno di cura e custodia, il direttore, che non creda di rilasciarlo in esperimento sotto la sua responsabilità, non può farne la consegna se non in seguito ad autorizzazione, che il tribunale concede in Camera di consiglio [...] dopo di avere accertato che concorrono le condizioni necessarie per la cura e custodia dell'alienato". di quelli dimessi trasferiti, di quelli dimessi evasi, di quelli morti, di quelli rimasti.
Dal 1917 per ciascuna decade i registri riportano: giorno del mese; cognome, nome, età, paternità e Provincia di appartenenza dei ricoverati entrati, usciti o morti in quel dato giorno; quindi l'indicazione, dall'inizio dell'anno fino a quel momento, del numero dei malati esistenti in ospedale, di quelli ammessi per la prima volta, di quelli ammessi recidivi, di quelli dimessi per non riconosciuta infermità mentale, di quelli dimessi per esaurita perizia, di quelli dimessi guariti, di quelli dimessi migliorati in base all'art. 66, nota 2:L'art. 66 del r.d. 16 agosto 1909, n. 615, Regolamento sui manicomi e sugli alienati recita: "Il direttore può, in via di esperimento, consegnare alla famiglia l'alienato che abbia raggiunto tal grado di miglioramento da potere essere curato a domicilio, avvisandone contemporaneamente il procuratore della Repubblica presso il tribunale nella cui giurisdizione ha sede il manicomio, l'autorità di pubblica sicurezza e il sindaco del comune cui appartiene". di quelli dimessi migliorati in base all'art. 69, nota 3:L'art. 69 del r.d. 16 agosto 1909, n. 615, Regolamento sui manicomio e sugli alienati, recita: "Quando la famiglia voglia ritirare un alienato non guarito, che ha ancora bisogno di cura e custodia, il direttore, che non creda di rilasciarlo in esperimento sotto la sua responsabilità, non può farne la consegna se non in seguito ad autorizzazione, che il tribunale concede in Camera di consiglio [...] dopo di avere accertato che concorrono le condizioni necessarie per la cura e custodia dell'alienato". di quelli dimessi trasferiti, di quelli dimessi evasi, di quelli morti, di quelli rimasti.
Dal 1950 i registri per ciascuna decade riportano: giorno del mese, cognome, nome, età, paternità, Provincia di appartenenza degli infermi entrati, usciti o morti in quel dato giorno; quindi indicazione, dall'inizio dell'anno fino a quel momento, del numero dei malati esistenti, di quelli ammessi per la prima volta, di quelli ammessi recidivi, di quelli dimessi per non competenza di ricovero, di quelli dimessi in base all'art. 4, nota 4:L'art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 431, recita: "[...] La dimissione di persone [...] ricoverate d'autorità [...] è comunicata all'autorità di pubblica sicurezza a eccezione dei casi nei quali il ricovero di autorità sia stato trasformato in volontario [...]". di quelli dimessi guariti, di quelli dimessi migliorati in base all'art. 66, nota 5:L'art. 66 del r.d. 16 agosto 1909, n. 615, Regolamento sui manicomi e sugli alienati recita: "Il direttore può, in via di esperimento, consegnare alla famiglia l'alienato che abbia raggiunto tal grado di miglioramento da potere essere curato a domicilio, avvisandone contemporaneamente il procuratore della Repubblica presso il tribunale nella cui giurisdizione ha sede il manicomio, l'autorità di pubblica sicurezza e il sindaco del comune cui appartiene". di quelli dimessi in base all'art. 69, nota 6:L'art. 69 del r.d. 16 agosto 1909, n. 615, Regolamento sui manicomio e sugli alienati, recita: "Quando la famiglia voglia ritirare un alienato non guarito, che ha ancora bisogno di cura e custodia, il direttore, che non creda di rilasciarlo in esperimento sotto la sua responsabilità, non può farne la consegna se non in seguito ad autorizzazione, che il tribunale concede in Camera di consiglio [...] dopo di avere accertato che concorrono le condizioni necessarie per la cura e custodia dell'alienato". di quelli dimessi trasferiti, di quelli dimessi evasi, di quelli morti, di quelli rimasti.
La serie termina nel settembre 1978: in fondo all'ultimo registro si legge infatti che dal primo ottobre di quell'anno vennero unificate le accettazioni dell'ospedale Roncati e del Centro diagnostico neuropsichiatrico. nota 7:Nel 1957 presso l'ospedale psichiatrico Roncati venne istituito il "reparto aperto" (ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Verbali del Consiglio provinciale, 1957, seduta del 9 dicembre, oggetto 37), destinato al ricovero di malati mentali iniziali. Tale reparto assunse la denominazione di Centro diagnostico neuropsichiatrico provinciale (Cdn) ed ebbe la sua sede in due palazzine, una in viale Pepoli, l'altra presso villa Olimpia, in via Angelo custode. Il Cdn aveva il compito di ricoverare per gli accertamenti diagnostici e le opportune terapie quei malati neuropsichici che non potevano essere curati convenientemente in ambiente extraospedaliero e per i quali non sussistevano gli estremi per il ricovero a carattere coattivo in ospedale psichiatrico. L'economato e i servizi generali (cucina, guardaroba, ecc.) del Roncati fornivano quanto necessario all'attività di tale struttura.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note

Approfondimenti