IT-CPA-ST0117-0000001

Archivio della Società di educazione fisica Virtus (descrizione parziale)

12 giugno 1887 - 2011 (datazione della sola documentazione descritta)
con doc. del 1874

132 buste (con all'interno 10 registri, 309 fascicoli), 1 volume, 5 rotoli

Si compone della documentazione prodotta e raccolta dalla Società di Educazione Fisica Virtus nell'esercizio delle sue funzioni.

Secondo l'art. 1 dello statuto vigente: «La Società di Educazione Fisica Virtus, sorta il 17/1/1871 a Bologna, ha per scopo: a) l'educazione fisica ed elevazione morale della gioventù, senza alcun indirizzo di (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0117-0000001
Identificativo gerarchico scheda 00001
Livello di descrizione fondo
Denominazione Archivio della Società di educazione fisica Virtus (descrizione parziale)
Data 12 giugno 1887 - 2011 (datazione della sola documentazione descritta)
con doc. del 1874
Consistenza 132 buste (con all'interno 10 registri, 309 fascicoli), 1 volume, 5 rotoli
Soggetto conservatore Società di educazione fisica Virtus
Via Valeriani 21 - 40134 Bologna
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Contesto

Soggetti produttori
Storia archivistica L'archivio della Società di educazione fisica Virtus attualmente conservato presso la palazzina di via Valeriani 21 a Bologna è l'esito di un importante processo di recupero e conservazione della documentazione cartacea, e non, andata dispersa durante gli eventi bellici.
L'archivio originale infatti era conservato, durante i due conflitti mondiali, presso la sede della chiesa di S. Lucia a Bologna in via Castiglione 36 e, come si evince da Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti e Romeo Lemmi Gigli, fu distrutto da quanti la occuparono nota Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti e Romeo Lemmi Gigli, Bologna 1974. .
Le celebrazioni del novantesimo anniversario della fondazione della società e, in particolare, l'allestimento della mostra che fu organizzata per quell'occasione ("Mostra del novantennio Emilio Baumann") furono stimolo e motore per avviare una minuziosa attività di ricerca del materiale documentario e fotografico ancora esistente presso soci, enti ed istituzioni per andare a colmare quel vuoto irrimediabilmente causato dalle guerre.
«Il lavoro di ricerca, di richiesta, di raccolta fu veramente imponente. Centinaia e centinaia di lettere in Italia ed all'estero, ad Enti, Società, Organizzazioni, persone; ricerche in archivi, in musei; lettura di decine e decine di giornali dei tempi passati, ore ed ore notturne nei saloni di esposizione in mezzo ad una confusione sconcertante, per scegliere il materiale che pian piano affluiva... La biblioteca Nazionale di Firenze, quella comunale e la universitaria di Bologna, il museo Risorgimentale di Bologna, il Museo dell'Aereonautica, il Ministero della Guerra, Museo delle Armi del comando artiglieria di Bologna, il Museo dell'Industria di Palazzo Bargellini, la Municipalità di Marsiglia, il Comune di Vicenza, quello di Torino, l'Archivio comunale di Bologna,la Camera del Commercio di Bologna, la Cassa di Risparmio di Bologna, la Società Forza e Coraggio di Milano, le Collezioni Pezzoli e Facchini e tante famiglie e tanti soci inviarono prezioso materiale» nota Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti e Romeo Lemmi Gigli, Bologna 1971, p. 453..
Il lavoro di ricerca, così descritto dall'allora segretario generale Achille Baratti, permise di ricostruire quella parte della storia della società e del suo archivio che non era più esistente riconsegnandone un volto inedito.
Il materiale fu poi conservato, tradito in originale o in copia, nella sede della società e venne a fare parte dell'attuale archivio. Esito esemplificativo di questa operazione è la sottoserie "Storia di una società sportiva" in cui, attraverso fascicoli annuali che ricoprono un arco temporale che va dal 1868 fino al 1981, furono raccolti foto, documenti, materiale a stampa che raccontano la storia della società e della città di Bologna in quegli anni.

Con provvedimento della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna n. 39 del 12 dicembre 2013 l'archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante.

Contenuto

Si compone della documentazione prodotta e raccolta dalla Società di Educazione Fisica Virtus nell'esercizio delle sue funzioni.

Secondo l'art. 1 dello statuto vigente: «La Società di Educazione Fisica Virtus, sorta il 17/1/1871 a Bologna, ha per scopo: a) l'educazione fisica ed elevazione morale della gioventù, senza alcun indirizzo di carattere politico o religioso; b) la diffusione di tutte quelle attività sportive che la Società stesse intendesse svolgere, in seguito a deliberazione adottata dall'assemblea generale dei Soci; c) l'organizzazione di gare, la partecipazione alle stesse e l'attuazione di ogni altra iniziativa atta a contribuire allo sviluppo dello sport dilettantistico.» nota 1:Società di Educazione Fisica Virtus, Statuto sociale, p. 1..

La Società di Educazione Fisica Virtus (Sef) si compone attualmente di otto Sezioni sportive con autonomia tecnico amministrativa e del settore Culturale-Ricreativo.

I complessi documentari prodotti dalle singole sezioni non fanno parte dell'archivio Sef e di conseguenza non sono stati oggetto del presente intervento di riordino, fatta eccezione per la documentazione fotografica delle sezioni Ginnastica e Tennis, depositate con regolare atto presso l'archivio, con finalità di descrizione e messa in sicurezza per volontà dei loro attuali presidenti.

L'intervento archivistico si è dunque concentrato su l'attività di Sef, documentata sia da materiale cartaceo sia da materiale fotografico, a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento.
Il complesso documentario subì danneggiamenti e perdite durante gli eventi bellici del secolo scorso e anche per far fronte al depauperamento del suo patrimonio documentario, agli inizi degli anni Sessanta del Novecento, in occasione del novantesimo anniversario della fondazione dell'ente, ebbe inizio un importante intervento di recupero di quanto andato perduto e di ricerca di quanto non presente in archivio, grazie alla formazione di un comitato di soci atto proprio a questo scopo.

La documentazione più antica, tradita in originale e in copia, conservata all'interno del fondo è nella maggior parte esito di quel progetto, che in tutta evidenza fu proseguito anche negli anni successivi.

Nello specifico, per quanto riguarda la documentazione cartacea, che per questo intervento ha avuto come limite temporale indicativo i primi anni Settanta del Novecento, anni in cui si svolsero le celebrazioni del centenario (1971) e la società divenne ente morale (1974), è diffusamente presente materiale tradito solo in copia, risultato di quell'intervento di recupero che andò in parte a colmare quelle lacune cui si accennava sopra.

Per quanto riguarda la documentazione fotografica invece, ad eccezione di un ristretto nucleo di fotografie originali, databili tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, essa è costituita da un lato da un cospicuo nucleo di copie e ristampe di materiali antecedenti realizzate tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, anche a partire da originali presenti nel fondo; dall'altro da fotografie originali prodotte soprattutto dagli anni Ottanta fino ai primi anni Duemila.

I subfondi sono costituiti dalla documentazione conservata nell'archivio Sef non prodotta direttamente dalle sezioni ma ad essa in vario modo relativa. A questo fanno eccezione, come si è detto più sopra, i nuclei fotografici delle sezioni Ginnastica e Tennis.
Criteri di organizzazione Nell'agosto 2012 è stata condotta una ricognizione sul complesso documentario conservato presso
la sede della Società di Educazione Fisica Virtus (Sef) a cura di Lorenza Iannacci e Federica Rossi.
Successivamente, nel novembre dello stesso anno, ha avuto inizio il presente lavoro di riordino ed inventariazione a cura di Marta Magrinelli e Melania Mezzetti che si è concluso nell'agosto 2014.
La ricognizione e successivamente il lavoro di riordino hanno avuto come oggetto la documentazione, cartacea e fotografica presente nella sede, ossia prodotta da Sef Virtus o conservata da essa a scopo amministrativo o celebrativo, nonché quanto conservato in uno dei locali della stessa occupato dalla sezione Atletica leggera.
Sef Virtus, società tuttora esistente ed attiva, secondo il vigente statuto è costituita da Sezioni sportive e dal settore Culturale - Ricreativo. Le sezioni, in base allo Statuto, art. 5 e al Regolamento vigente, art. 1, "godono di autonomia amministrativa, organizzativa e tecnica e, all'uopo, si costituiscono in associazioni non riconosciute". Dato questo assetto amministrativo e giuridico, ogni sezione dunque autonomamente conserva nella propria sede la propria documentazione, sia essa cartacea o fotografica.
Date questa premesse, occorre sottolineare che questo intervento non si è dunque occupato di tutto il complesso documentario della società ma rappresenta una descrizione parziale in quanto non vi rientra, a parte alcune eccezioni che si vedranno successivamente, quanto prodotto e conservato da e presso le sezioni, in quanto autonome dalla "casa madre".
Dal punto di vista temporale poi, sulla scorta della ricognizione del 2012, era stato inizialmente individuato e concordato un limite cronologico fissato alla prima metà degli anni Settanta che teneva conto, tra le diverse motivazioni, della normativa vigente che vincola ai quarant'anni il termine per la "documentazione storica". La prima metà degli anni Settanta, inoltre, costituiva un momento importante per la storia della Società in quanto nel 1971 fu celebrato il centenario della sua fondazione nel 1974 ottenne il riconoscimento di ente morale cui seguì una modifica dello statuto vigente e del regolamento interno.
Il limite cronologico individuato ha posto, all'inizio dell'intervento, alcune difficoltà che si concretizzavano in situazioni differenti tra documentazione cartacea e fotografica.
Per quanto riguarda il cartaceo, infatti, si è verificato che in alcuni casi, come ad esempio i registri di verbali e la rassegna stampa, veniva sforata la data stabilita e per quanto riguarda invece il fotografico, una quantità ingente del materiale era successiva alla cesura.
Per mantenere dunque l'omogeneità e la valorizzazione di alcune e significative serie e garantire la conservazione della documentazione si è deciso di proseguire la descrizione oltre gli anni inizialmente stabiliti, come si è precisato e motivato nei singoli casi.
Prima del presente intervento archivistico, il complesso documentario era privo di un ordinamento sistematico e di strumenti di corredo, a parte la ricognizione del 2012 citata sopra. Il materiale era conservato in fascicoli, buste e cartoni ad eccezione di un nucleo di stampe fotografiche montate su compensato e appese ai muri della sede. Considerato lo stato fisico della maggior parte delle buste e delle camicie dei fascicoli si è optato per il ricondizionamento di tutto quanto conservato.
Sebbene non si possa dire che l'archivio fosse compiutamente ordinato, per quanto riguarda la parte cartacea è tuttavia ipotizzabile un tentativo di riordino, fatto presumibilmente negli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso che si può riconoscere soprattutto in alcuni fascicoli annuali in cui fu raccolto tutto quanto ascrivibile a ciascun anno (foto, carteggio, rassegna stampa).
Il presente riordino ha preso le mosse dalle indicazioni che venivano dalla sedimentazione delle carte e dai fascicoli già esistenti, cercando dapprima di verificare e mantenere le esistenti pratiche organizzative individuando e mantenendo quelle che potevano essere considerate una sorta di serie originarie. In un secondo momento poi si è proceduto a sistemare e organizzare il materiale secondo queste indicazioni e ordinando la documentazione cronologicamente, costituendo nuovi fascicoli e sottofascicoli laddove non vi fossero condizionamenti o laddove i documenti fossero stati accorpati in maniera disordinata e apparentemente non logica.
In questo modo, è stato possibile individuare, ricostituire ed ordinare serie originarie e individuarne di nuove, pervenendo alla realizzazione della seguente struttura dove si sono anteposte le serie di memorie storiche sia cartacee sia fotografiche che costituiscono la parte più significativa del complesso documentario . L'archivio infatti subì notevoli perdite e danneggiamenti nel corso degli anni e fu proprio in occasione di un anniversario della fondazione della società (il novantesimo) che si dette mano ad un processo di recupero e valorizzazione di quanto andato perduto. In queste serie è stato ordinato e conservato quanto raccolto a partire da quella occasione e particolari collazioni come quella della sottoserie "Storia di una società sportiva" della serie "Memorie", in cui si potrebbe riconoscere un Archivio thesaurus, e il materiale iconografico relativo alle diverse sezioni Sef Virtus che attraverso le immagini raccontano più di 100 anni di sport e della società.
A queste serie seguono le altre che descrivono invece la società dal punto di vista amministrativo e giuridico, insieme al carteggio ed infine la rassegna stampa e i momenti conviviali:

Serie - Memorie ([1971 - 1999]);
Serie - Materiale iconografico relativo alle diverse sezioni Sef Virtus ([1890 - 2000]);
Serie - Statuti ([1903] - [1975]);
Serie - Atti costitutivi (1961 ago. 22 - 2007 lug. 27);
Serie - Verbali (1947 gen. - 2002 nov. 20);
Serie - Cause giudiziarie (1958 set. 11 - 1969 apr. 2);
Serie - Corrispondenza e comunicazioni ai soci (1930 mar. 27 - 1996 dic. 16);
Serie - Amministrazione sedi (1949 apr. 04 - 2003 mar. 20).

A queste, segue la serie Celebrazioni ed eventi, con le sottoserie relative alla loro organizzazione e realizzazione. Questa rappresenta la serie cardine dell'inventario in quanto fu proprio in occasione delle celebrazioni degli anniversari che prese avvio la ricerca del materiale archivistico disperso durante le due guerre mondiali e la conseguente sedimentazione delle carte così come è giunta ai giorni nostri.
Le altre serie annoverano sia i riconoscimenti consegnati alla società sia le manifestazioni sportive e quella della Rassegna stampa che racchiude materiale a stampa e ritagli di giornali piuttosto risalenti:

Serie - Riconoscimenti (1962 set. 08 - 1998 [circa mag. 20]);
Serie - Manifestazioni sportive (1948 [ante mag. 27] - 1983 apr. 17 );
Serie - Rassegna stampa (1887 giu. 12 - [fine XX sec.]);
Serie - Cene sociali e premiazioni ([1930] - 2000);
Raccolta - Stemmi e trofei.

Da ultimo è stato ordinato in subfondi quanto conservato nell'archivio Sef, relativo a ciascuna sezione.
Nell'inventario sono stati individuati i subfondi delle sezioni di cui era conservata documentazione nella sede dell'archivio in quanto o antecedente al momento del raggiungimento della sua autonomia (si veda in particolare il caso di Ginnastica e Atletica leggera a cui questa fu riconosciuta negli anni Ottanta del novecento) o perchè se ne conservò una copia al suo interno. I subfondi non contengono dunque tutto l'archivio di ciascuna sezione ma solo quanto conservato nella sede di Sef per motivi amministrativi o celebrativi.
Le sezioni Ginnastica e Tennis costituiscono invece un caso particolare in quanto hanno depositato in archivio, durante l'attuale intervento archivistico, un cospicuo nucleo fotografico, da loro prodotto e raccolto, perché fosse descritto e messo in sicurezza.
I subfondi ordinati dapprima alfabeticamente in base al nome della sezione, così come nel sito dell'ente (www.sefvirtus.it), seguono al loro interno un ordinamento cronologico:

Subfondo - Virtus Atletica leggera ([post 1945 dic. 31] - 1995)
Subfondo - Virtus Basket (1949 - 1987 [lug. 31])
Subfondo - Virtus Ginnastica (1905 gen. - 2011)
Subfondo - Virtus Scherma ([1953 ott.])
Subfondo - Virtus Tennis (1929 mag. 12 - 2004 ott. 20).

In generale, la descrizione della documentazione è approfondita fino a livello di unità archivistica.
Relativamente ai criteri di ordinamento e all'originario condizionamento della documentazione appartenente alle singole serie si rimanda inoltre alle introduzioni premesse alle stesse.
Il materiale fotografico è stato descritto tramite la compilazione di microschede specifiche.
Le fotografie sono state ricondizionate con materiali certificati per la conservazione fotografica.
Nei campi Criteri d'ordinamento delle unità archivistiche costituite da fotografie sono esplicitate le collocazioni nelle buste dei materiali fotografici; questi ultimi sono indicati attraverso le segnature delle microschede fotografia con le quali sono stati descritti.
Sul verso delle fotografie è stato apposto a matita un numero progressivo che riparte da uno per ogni microscheda, in basso a sinistra e la parte finale del numero di corda del fascicolo d'appartenenza, in basso a destra.
Alle bb. ed ai fascc. è stato attribuito un numero di corda progressivo che riparte da uno per ciascuna serie, in previsione di possibili incrementi futuri.
Su buste e fascicoli sono stati indicati: il nome del fondo, il titolo della serie, dell'eventuale sottoserie, il numero di corda, la posizione fisica e la segnatura identificativa per esteso di ciascuna microscheda, laddove presente.
Incrementi previsti Il soggetto produttore è ancora attivo, pertanto non sono da escludere incrementi della documentazione.

Fonti e risorse collegate

Bibliografia sulla documentazione
  • "Virtus", Società di educazione fisica Bologna, Notizie storiche: 1871-1931, Bologna, Tipografia Finzi, 1932?, 322
  • Il mito della "V" Nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici Luigi Parma, 1972, 574
  • Il mito della V nera 2 (1971-1994), a cura di Anonimo Bolognese, Bologna, Renografica, 1994, 152
  • Gianfranco Civolani, Alberto Bortolotti, I cavalieri della V nera : i 125 anni della SEF Virtus attraverso i suoi campioni, Bologna, Nuova tempi stretti, 1996, 91

Condizioni d’uso

Consultabilità La consultazione del fondo è soggetta alla normativa prevista dagli artt. 122-127 del D. Lgs. 42/2004 ("Codice dei beni culturali e del paesaggio"), e successive modificazioni tramite motivata richiesta alla Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna. Alcuni documenti sono sottoposti a restrizioni di consultabilità, secondo la vigente normativa in materia di tutela della privacy (D.lgs. n. 196/2003). Si riceve per appuntamento: info@studioforni.it
Lingua italiano, inglese, tedesco, francese, russo, spagnolo
Stato di conservazione buono

Note

Note redazionali Inventario a cura di Marta Magrinelli e Melania Mezzetti redatto tra il 2012 e il 2014 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con la supervisione di Federica Rossi. In particolare: - Marta Magrinelli ha curato: la ricognizione, il riordino fisico, la depolveratura, il ricondizionamento e la descrizione mediante microschede fotografia del materiale fotografico del fondo e dei subfondi; la stesura delle introduzioni delle schede fondo, sottoserie e serie; la creazione delle schede soggetto produttore; l'indicizzazione delle descrizioni archivistiche. - Melania Mezzetti ha curato: la ricognizione, l'ordinamento, il ricondizionamento e la descrizione del materiale cartaceo del fondo e dei subfondi; la stesura delle introduzioni delle schede fondo, sottoserie e serie; la creazione delle schede soggetto produttore.