Città degli archivi

Atlante alato

Gerarchia:

Raccolta fotografica di Francesco Lorenzo Pullé e del Museo Indiano di Bologna » Fotografie dei reperti conservati presso il Lahore Central Museum » Atlante alato

Denominazione:

Atlante alato

Note al titolo:

del catalogatore

Data:

[1902 - 1903]

Note alla data:

riferimenti biografici

Tipologia:

documento fotografico o iconografico

Tipologia documento:

positivo

Tipologia di media:

documento fotografico

Consistenza:

1 positivo

Segnatura:

scatola 12, n. FLP.562

Altre segnature:

  • 00001.00003.00254

Descrizione del soggetto:

Giovane figura alata maschile, seduta in una posa che richiama la cosiddetta rajalilāsana, o postura regale, che vuole dimostrare estrema rilassatezza, come le mani appoggiate alle ginocchia. Il torso della figura è scoperto e veste una corta dhotī come unico indumento. Lo si riconosce come la figura di un atlante alato.

Dimensioni:

18x24 cm cm, orizzontale

Stato di conservazione:

buono

Note allo stato di conservazione:

Lievi abrasioni, macchie (stampa); sgualciture, abrasioni, parziale sfaldamento, perforazioni, macchie, foxing, alterazione del colore (supporto secondario).

Note storico critiche:

Autore delle fotografie:
fotografo non identificato, fotografo principale

Il soggetto della fotografia compare anche nel volume Gandhāran Art from Pakistan di Harald Ingholt (1957: 154 e fig. 383), che rivela il numero di registro assegnato al reperto dal museo di Lahore, "58", mutato in seguito nel codice "G-159" come deriva dall'esame dell'immagine della stessa figura di atlante alato presente sul sito internet del museo di Lahore (vedi bibliografia).
La statua proviene dagli scavi effettuati presso il monastero di Nathu, mentre la fotografia compare fra soggetti analoghi mostrati da Pullé al pubblico del Congresso Internazionale di Scienze Storiche di Roma del 1903, per esporre una teoria che oggi difficilmente potrebbe trovare consenso unanime, condensata nel seguente brano: «Assai numerosi sono i soggetti della seguente serie di uomini alati nella posa ricurva, inginocchiati o seduti, in atto di sostenere alcun peso. Sono questi i garuda o suparna, il mitologico popolo degli augelli divini, che hanno il loro progenitore nei Veda. L'arte indiana li rappresenta tuttora nella forma naturale di uccelli, e la traduzione buddhistica specialmente ne tratta con predilezione, in rapporto alle loro lotte coi serpenti o naga. [...] Ma l'arte occidentale ha finito col compiere su questi marmi il processo antropomorfico, e ad essi più nulla rimane della primitiva lor forma all'infuori del simbolo delle ali. Ma ciò che più monta è l'ufficio cui li ha ridotti l'arte medesima: quello cioè di cariatidi o atlanti; e il fatto che le loro teste riproducono perfettamente tipi europei». (1905: 88-89, fig. 27 p. 90).
La convinzione espressa da Pullé riguardo il superamento di un modello iconografico indiano per il tramite di un modello occidentale classico rimanda alle idee dell'epoca sulla fioritura dell'arte del Gandhara come derivazione dei contatti e del gusto occidentale, un processo considerato unilaterale, che nei decenni successivi è stato opportunamente rivisto.

Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 161.

Descrizione estrinseca:

singola foto
La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 24x34 cm.
Sul recto della stampa sono presenti i numeri "58" e "0 12" mss. a caratteri fotografici e parzialmente cancellati ad inchiostro, mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "Geneis Ellenistico", "N. 144 B" e "161 Coll. Pullé".
La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone III: Ghandara (riconosciute)".
Materia e tecnica: gelatina bromuro d'argento/carta

La documentazione è conservata da:


Persone:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 03-04-2017 - 22/01/2018

Bibliografia:

  • E. Errington, The Western Discovery of the Art of Gandhāra and the finds of Jamālgarhī, , 1987. Tesi di dottorato, School of Oriental and African Studies
  • F. L. Pullè, Atti del Congresso Internazionale di Scienze Storiche, Roma: Tipografia della Reale Accademia dei Lincei, 1905. , pp. 57-116.
  • H. Ingholt, Gandhāran Art of Pakistan, New York: Pantheon Books, 1957.
  • Collezione Museo di Lahore, http://www.lahoremuseum.gov.pk/GandharaNew?page=11.

CPA-FT0073-0000219-0001

di 1