IT-CPA-ST0066-0005698

Strada ferrata Pio centrale

1860
[1856-1860]

fascicolo di 2 elaborati grafici (sezione speciale)

segnatura attuale 1 (busta 32, fascicolo 1)

Documentazione riguardante la costruzione delle ferrovie pontificie, linea ferrata Pio centrale.

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0066-0005698
Identificativo gerarchico scheda 00001.00004.00001
Livello di descrizione unità archivistica
Titolo Strada ferrata Pio centrale
Data 1860
[1856-1860]
Segnatura attuale 1
Collocazione busta 32, fascicolo 1
Consistenza fascicolo di 2 elaborati grafici (sezione speciale)

Contesto

Storia istituzionale / Biografia La costruzione di una linea ferroviaria che collegasse il territorio dello stato pontificio con il suo principale porto sull'Adriatico e quindi con la città di Ancona, era stata decisa con la notificazione del 7 novembre 1846. Lo scopo era anche quello di raggiungere Bologna e Modena e collegarsi con le strade ferrate del Lombardo-Veneto. Vennero presentate varie alternative di tracciato passanti per il valico di Fossato, per la valle del fiume Potenza e per la valle del Nera e del Chienti, ma alla fine la commissione pontificia approvò la prima alternativa rilasciandone, nel maggio 1856, la relativa facoltà (concessione).
Il progetto esecutivo prese il nome di Strada Ferrata «Pio Centrale» in onore del Papa; la linea fu realizzata solo dieci anni dopo, inaugurata il 29 aprile 1866, dal Regno d'Italia. L'avvio dei lavori era stato rallentato dal passaggio dallo Stato Pontificio al Regno d'Italia di gran parte del territorio attraversato dalla ferrovia e la costruzione era andata a rilento per dissesti e scandali finanziari, difficoltà di tracciato e non ultimo, anche incidenti come l'esplosione del deposito di polveri da sparo durante la costruzione del tratto Narni-Nera. L'esercizio fu comunque iniziato, nelle tratte già costruite, già nel 1865 dalla Società per le strade ferrate romane, nata dalle ceneri di un gruppo di piccole società minori.
La ferrovia Roma-Ancona era ritenuta importante sia perché era la prima ad unire il mar Tirreno (detto anche, allora, "Mediterraneo") all'Adriatico, sia perché passava attraverso città antiche e famose come Assisi e Perugia, che si attivavano per avere una propria stazione. Per tenere al corrente il pubblico delle notizie dei lavori, la società stampò un settimanale: "Il Giornale delle Strade Ferrate".
Furono anche realizzate grandi opere di ingegneria: tre lunghi tunnel (Balduina, Fossato, Gola della Rossa); due ponti sul Tevere, uno sull'Esino e alcuni grandi viadotti. Solo per fare le traversine fu necessario abbattere circa 149.000 querce. I lavori, dati in appalto fino al 1856, cominciarono però solo nel 1864. Si ebbe un ritardo per il fallimento dell'impresa York, appaltatrice di un tratto di 170 km. La linea fu poi terminata per opera del sopravvenuto Regno d'Italia nel 1866: il 29 aprile 1866 si aprì al pubblico il tronco Foligno-Ancona.
Nel 1885 la linea venne incorporata nella Rete Adriatica e gestita dalla Società Italiana per le strade ferrate meridionali che già nel 1890 provvide all'attivazione del doppio binario tra Roma ed Orte. Nel 1905 l'esercizio passò alle FS, nel 1906 venne attivata la tratta da Ancona ad Ancona Marittima.

Contenuto

Documentazione riguardante la costruzione delle ferrovie pontificie, linea ferrata Pio centrale.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note

La documentazione si trovava all'interno del fasc. intitolato: "Manoscritti Protche XVIII. 6. Ferrovie romana Pio centrale d'Ancona al Po. Stazione dal Tavollo al Fiumicino. Stazione di Rimini. Pianta generale e allegati, disegni 8". Cfr. Cfr. "Inventario dei libri, disegni e manoscritti già dell'ingegner Luigi Protche regalati al municipio", sezione "manoscritti", n. 12 Ferrovia Bologna-Rimini. stazione di Rimini. Tipi, 1860" e in cartella IX (2003).