IT-CPA-ST0099-0000156

Concessione sussidi

1964 - 1972

5 buste

I dimessi dall'ospedale psichiatrico potevano fruire di un sussidio elargito mensilmente dall'Amministrazione provinciale. Coloro che volevano riscuotere il sussidio dovevano presentare domanda al presidente della Giunta provinciale che affidava al servizio sociale il compito di assumere informazioni sulle reali condizioni di coloro che richiedevano (…)

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-ST0099-0000156
Identificativo gerarchico scheda 00001.00008.00003
Livello di descrizione serie
Denominazione Concessione sussidi
Data 1964 - 1972
Consistenza 5 buste

Contesto

Contenuto

I dimessi dall'ospedale psichiatrico potevano fruire di un sussidio elargito mensilmente dall'Amministrazione provinciale. Coloro che volevano riscuotere il sussidio dovevano presentare domanda al presidente della Giunta provinciale che affidava al servizio sociale il compito di assumere informazioni sulle reali condizioni di coloro che richiedevano l'assistenza. Naturalmente le domande di sussidio erano moltissime, mentre i fondi a disposizione erano limitati: era quindi necessaria una valutazione il più possibile obiettiva ed equilibrata dei singoli casi. Per accertare le reali condizioni di coloro che richiedevano un sussidio, le assistenti sociali effettuavano visite domiciliari delle quali stendevano una relazione. Da queste visite dovevano emergere non solo le condizioni economiche del dimesso dall'ospedale, ma anche le condizioni familiari e quelle psichiche. Era infatti importante valutare la potenzialità lavorativa del paziente e dei componenti il nucleo familiare, verificare la possibilità di usufruire di assistenza mutualistica e di eventuali aiuti elargiti da enti comunali, nonché conoscere l'entità delle uscite della famiglia (spese d'affitto, di mantenimento). In base ai risultati di queste visite veniva proposto l'ammontare del sussidio. Ogni anno venivano rinnovate le visite domiciliari, per verificare eventuali cambiamenti che si fossero verificati nelle condizioni economiche e familiari del paziente.
Sul finire del 1968 nota 1:ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Verbali del Consiglio provinciale, 1968, seduta del 16 dicembre, n. 196. la Provincia stabilì che il sussidio venisse erogato allo scopo di intensificare l'azione di prevenzione e di reinserimento nella vita attiva del cittadino bisognoso di cure, evitando, per quanto possibile, il ricovero in ospedale o il suo prolungamento e le successive riammissioni. In mancanza di un aiuto economico, infatti, molti cittadini, privi di reddito o appartenenti a famiglie povere, erano costretti, loro malgrado, al ricovero ospedaliero o al prolungamento di questo. L'assegno mensile, erogato a domicilio, direttamente all'interessato o a un suo familiare, o al tutore legale, poteva essere corrisposto al cittadino che fosse, o potesse essere, ospitato in altro istituto o casa di riposo pubblica o privata. La concessione dell'assegno aveva la durata necessaria a permettere al sussidiato di trovare una sistemazione conveniente e pertanto non poteva superare i sei mesi (in seguito dodici), trascorsi i quali, perdurando le condizioni che avevano dato luogo all'erogazione, si doveva procedere alla formazione di una nuova proposta.
La documentazione di questa serie è costituita per lo più dalle relazioni delle assistenti sociali, redatte in seguito alla verifica della situazione familiare ed economica dell'assistito, sulle quali si basava la proposta del sussidio, quale mezzo per agevolare l'assistenza e cura domiciliare o quale contributo al pagamento di rette presso case di riposo; da proposte di concessione di sussidi inviate dalle assistenti sociali all'Amministrazione provinciale; da copie di deliberazioni della Giunta provinciale in merito all'erogazione di sussidi.

Fonti e risorse collegate

Condizioni d’uso

Note

Approfondimenti