IT-CPA-FT0073-0000093

Testa di Bodhisattva

1902 - 1903 (date attribuite)
riferimenti biografici

1 singola foto , positivo

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0073-0000093
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003.00192
Livello di descrizione documento
Titolo Testa di Bodhisattva (attribuzione del catalogatore)
Data 1902 - 1903 (date attribuite)
ricavata da riferimenti biografici
Consistenza 1 singola foto , positivo
numero di inventario FLP.500
Unità di conservazione scatola 11

Contesto

Responsabilità principali fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta

Contenuto

Note storiche Il reperto è entrato nella collezione del museo di Lahore con il numero "946" ed è ancora conservato nella stessa istituzione avendo però mutato il codice di riconoscimento in "G 18" (Errington, p. 472). Nel volume Gandhāran Art of Pakistan, Ingholt ne attribuisce la provenienza dal sito di Sikri (Ingholt, p. 143 e fig. 330), ma Errington sostiene che provenga da scavi effettuati a Jamālgarhī, tesi che sembra condivisibile. La scultura colse l'interesse anche di Pullé, che nel suo intervento al Congresso Internazionale di Scienze Storiche mostrò al pubblico l'immagine recuperata a Lahore, insieme a due raffiguranti lo stesso tipo di soggetto, per descrivere l'evoluzione dell'iconografia dei Bodhisattva secondo la lezione appresa dagli studiosi dell'epoca, ponendo questo esemplare a metà tra la fase iniziale delle raffigurazioni e la fase migliore di riproduzione: "In generale i Bodhisattva vengono resi con tipi principeschi, di râgaputra, quale era la origine del Maestro stesso; altri sostenne che alcune di codeste figure rappresentassero Siddhârta, ossia Buddha medesimo nella sua giovinezza di principe mondano; mentre altri vi scorgeva veri e propri ritratti di re e signori fautori del buddhismo. Di comune le figure di questi personaggi hanno i baffi e gli ornamenti del capo, turbanti e diademi. Dalla fig. 18 che è nella trattazione arcaicizzante, con ornamenti di carattere persiano, attraverso la fig. 19 si giunge alla fig. 20 di fattura tanto fina e delicata..." (p. 86 e fig. 19).
Criteri di organizzazione La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 17x24 cm.
Sul recto della stampa sono presenti il numero "946" ms. sul reperto e il numero ms. a caratteri fotografici "0 116" , mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "N 144 D" e "32 Coll. Pullé".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone I: Ghandara (Incerte)".
Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 32.

Descrizione fisica e riproduzioni digitali

fotografia b/n, gelatina bromuro d'argento/carta, 19x13,5 cm. , orientamento verticale

Fonti e risorse collegate

Bibliografia
  • H. Ingholt, Gandhāran Art of Pakistan, New York, Pantheon Books, 1957
  • F. L. Pullè, Riflessi indiani dell'arte romaica, 1905, volume VII, Atti della Sezione IV: Storia dell'Arte, pp. 57-116
  • E. Errington, The Western Discovery of the Art of Gandhāra and the finds of Jamālgarhī, 1987 notaTesi di dottorato, School of Oriental and African Studies

Condizioni d’uso

Note