IT-CPA-FT0073-0000235

Lastra frammentata con musicanti e danzatori

1902 - 1903 (date attribuite)
riferimenti biografici

1 singola foto , positivo

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Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-FT0073-0000235
Identificativo gerarchico scheda 00001.00003.00255
Livello di descrizione documento
Titolo Lastra frammentata con musicanti e danzatori (attribuzione su base bibliografica)
Data 1902 - 1903 (date attribuite)
ricavata da riferimenti biografici
Consistenza 1 singola foto , positivo
numero di inventario FLP.563
Unità di conservazione scatola 12

Contesto

Responsabilità principali fotografo non identificato (fotografo principale) - attribuzione presunta
Storia archivistica La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato cm.
Sul recto della stampa è presente il numero ms. a caratteri fotografici "234", mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "N. 144 C" e "Collezione Pullé N. 168".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone III: Ghandara (riconosciute)", derivante dall'intervento di catalogazione e descrizione del professor Giovanni Verardi (fine anni Ottanta del Novecento).

Contenuto

Note storiche Il rilievo era parte di un frontone applicato sui gradini di un monumento buddhista, con tutta probabilità, e secondo quanto riferito in Pullé (1905, 105) e Foucher (1905, 256) proviene dagli scavi effettuati a Jamālgarhī, notizia non confermata da Errington, che al sito ha dedicato una corposa ricerca.
Registrato col numero "234" presso il museo di Lahore, il reperto è ancora conservato nella stessa istituzione (Errington, p. 459).
La fotografia fu mostrata da Francesco Lorenzo Pullé nel corso del suo intervento al Congresso Internazionale di Scienze Storiche di Roma del 1903, per testimoniare le influenze tra arte classica, romana e indiana, descrivendo le figure del rilievo come apsaras e gandharvi (pp. 104-5 e fig. 53). Alfred Foucher (1905, p. 256 e fig. 132 p. 253) e Harald Ingholt (1957, pp. 157-8 e fig. 399) propendono per l'identificazione dei soggeti in nagā e nagī, confermando però il concetto espresso da Pullé riguardo le influenze che si possono ritrovare nel soggetto raffigurato, che richiama analoghe rappresentazioni dionisiache riscontrabili in ambito greco.
Criteri di organizzazione La stampa è montata su un cartoncino di supporto formato 24x34 cm.
Sul recto della stampa sono presenti i numeri mms. a caratteri fotografici "234" e "0 54", mentre sul verso del cartoncino di supporto sono presenti le iscrizioni mss. "N. 144 C" e "168 Collezione Pullé".

La stampa era conservata all'interno della busta con etichetta recante l'iscrizione dattiloscritta "Cartone III: Ghandara (riconosciute)".
Numero di catalogo assegnato nel corso dell'intervento di catalogazione della fine degli anni Ottanta del Novecento: 168.

Descrizione fisica e riproduzioni digitali

fotografia b/n, gelatina bromuro d'argento/carta, 18x24,5 cm. , orientamento orizzontale

Fonti e risorse collegate

Bibliografia
  • E. Errington, The Western Discovery of the Art of Gandhāra and the finds of Jamālgarhī, 1987 notaTesi di dottorato, School of Oriental and African Studies
  • F. L. Pullè, Riflessi indiani nell'arte romaica, Roma, Imprimerie nationale, 1905, volume VII, Atti della Sezione IV: Storia dell'Arte
  • A. Foucher, L'art gréco-bouddhique du Gandhâra, Paris, Imprimerie Nationale, 1905, tome 1
  • H. Ingholt, Gandhāran Art in Pakistan, New York, Pantheon Books, 1957

Condizioni d’uso

Note