IT-CPA-SP00001-0000139

Mengoli, Giovanni

1926 -

Nato a Rodi nel 1926, figlio di Corrado Mengoli e Amelia Berti. Nipote del fotografo ed editore bolognese Giovanni Mengoli.
La sua famiglia, originaria di Bologna, si era trasferita a Rodi nel 1924, dopo che il padre Corrado era stato chiamato a dirigere la costruzione della rete stradale delle isole dell'allora italiano Dodecaneso.
A Rodi ha conseguito la maturità classica.
Con la madre e i due fratelli, Mario (nato a Bologna nel 1924) e Giorgio (nato (…)

Identificazione

Identificativo scheda IT-CPA-SP00001-0000139
Tipologia persona
Denominazione

Mengoli, Giovanni

Date di esistenza 1926 -

Descrizione

Storia
Nato a Rodi nel 1926, figlio di Corrado Mengoli e Amelia Berti. Nipote del fotografo ed editore bolognese Giovanni Mengoli.
La sua famiglia, originaria di Bologna, si era trasferita a Rodi nel 1924, dopo che il padre Corrado era stato chiamato a dirigere la costruzione della rete stradale delle isole dell'allora italiano Dodecaneso.
A Rodi ha conseguito la maturità classica.
Con la madre e i due fratelli, Mario (nato a Bologna nel 1924) e Giorgio (nato a Bologna nel 1934), Giovanni si sposta periodicamente a Bologna, fino all'inizio della secondo conflitto mondiale, quando gli spostamenti si fanno difficoltosi.
Alla fine della guerra, il 6 gennaio 1946, torna con la famiglia a Bologna, dove si laurea presso l'Università degli studi in Medicina e chirurgia, specializzandosi in cardiologia.
Dopo alcuni anni da medico condotto, esercita la professione di cardiologo fino all'età di 70 anni a Borgo Panigale presso una struttura Asl di Bologna e, in libera professione, nelle cliniche "Ai Colli" e "Villa Baruzziana" a Bologna, città nella quale attualmente vive e risiede.
Luoghi

Rodi (luogo di nascita, 1926)

Bologna (studi universitari, post 6 gennaio 1946 - 1950)

Bologna (esercizio della professione di cardiologo, 1950 - 1990)

Bologna (residenza, 1945 -)

Funzioni e attività Cardiologo.

Note

Scheda descrittiva a cura di Marta Magrinelli redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.